Alcuni giocatori avevano di recente espresso dei dubbi in merito all’implementazione del sistema di hacking multiplayer all’interno della modalità in singolo di Watch Dogs. I developers hanno spiegato nelle scorse ore che il problema non esisterà, in quanto il titolo apprenderà dalle routine comportamentali dei giocatori il tipo di approccio al gaming.
Prima di tutto, qualora ci trovassimo all’interno di una sessione di gioco narrativa l’hacking non potrà avvenire. La possibilità si presenterà solo nel corso dei momenti di free roaming, e anche in questo caso il tutto sarà gestito da un sistema intelligente, che gli sviluppatori chiamano “scudo”.
Secondo quanto dichiarato, il gioco effettuerà un monitoriaggio delle nostre abitudini di gioco, in maniera tale da proteggere da eventuali hacking chi non fosse interessato all’esperienza multiplayer. Per questo motivo, qualora ad esempio non passassimo molto tempo online, il nostro mondo personale sarà protetto da questa specie di scudo, che impedirà ad eventuali hacker di entrare e di disturbarci.
La durata e la potenza dello scudo saranno inversamente proporzionali alla quantità di tempo che abbiamo trascorso online, dunque se non effettueremo mai scorrerie in altri mondi di gioco, anche il nostro rimarrà del tutto inattaccato.
A detta di Ubisoft si tratta di un sistema intelligente e che si adatterà nel tempo al variare delle abitudini dei giocatori, in maniera tale da garantire una certa elasticità sulla base delle nostre preferenze.
Ulteriori dettagli dovrebbero venire diffusi direttamente dall’azienda prima della release ufficiale del gioco, ormai piuttosto vicina.