Avete mai sognato di possedere una vostra isola sperduta ai tropici? Avete mai sognato di fare il dittatore o il monarca assoluto? Vi piace la musica latino-americana? Se la risposta è sì a tutte queste domande allora Tropico 6 fa per voi!
Dopo parecchi anni dal predecessore, la serie Tropico finalmente si rinnova con il suo nuovo capitolo, Tropico 6 in uscita a fine Marzo 2019, che apporta non poche novità alla serie.
Tropico 6 – Recensione
Data di uscita: 29/03/19
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €49.99
Tropico 6 è un city builder ambientato ai… tropici. Vestiremo i panni del “Presidente”, il cui unico scopo è continuare a governare sulla propria isola o arcipelago. In ognuna delle isole dovremo generare ricchezza e cercare di far felici i tropicani, perché purtroppo a Tropico vige la democrazia, e saranno loro a doverci votare prima o poi. Essendo Tropico una sorta di stato accentrato, tutto sarà nelle mani del Presidente, dai mezzi di produzione alla sanità, dalle abitazioni agli hotel. Saremo quindi noi stessi a costruire fabbriche e case, e a guadagnare da esportazioni e affitti.
Il gioco offre un tutorial piuttosto ricco (ci ho messo ben 2 ore a finirlo). Vi darà sì le basi, vi spiegherà come funziona il gioco e quali sono le novità rispetto al precedente capitolo. Saranno comunque necessarie almeno un paio di sessioni di gameplay per padroneggiare tutte le funzionalità, garantendo un certo livello di sfida anche per i veterani.
Ci sono poi una quindicina di missioni singole, che vi terranno impegnati minimo per una quarantina di ore. Fortunatamente niente campagna buggata come in Tropico 5.
C’è poi una modalità sand-box e il multiplayer.
Un’importante novità rispetto al passato è che adesso non ci limiteremo a comandare una singola isola, ma anche un intero arcipelago. Questo ha portato all’introduzione dei ponti, che permettono di collegare due isole vicine. Potremo anche utilizzare degli appositi moli per il trasporto di persone e merci.
Tropico 6 – Gameplay trailer
A proposito di esportazioni, un altro cambiamento riguarda il commercio. Se in passato guadagnare ed esportare erano attività piuttosto rilassate, adesso dovremo siglare dei contratti con altri Paesi, che potranno migliore le relazioni con essi mentre peggioreranno quelle con i Paesi rivali. Se non abbiamo un contratto specifico guadagneremo molto meno che negli altri capitoli, dove le normali esportazioni permettevano di ricavare abbastanza denaro. Adesso passeremo fin troppo tempo a fissare la schermata del commercio per capire quale merce esportare o quale vende di più. Sarà necessario diversificare le nostre esportazioni, ma anche cercare continuamente nuovi contratti, cosa che può essere piuttosto stressante. Più in generale dovremo valutare se aprire un’altra fabbrica o aspettare che quel benedetto Paese voglia nuovamente i nostri sigari.
Ritornano come nel capitolo precedente le quattro ere, ovvero quella coloniale, le due guerre mondiali, guerra fredda e tempi moderni. A seconda dell’era in cui ci troviamo avremo a disposizione diversi edifici o upgrade per essi, come l’elicottero per la caserma dei pompieri. A questo si aggiungono più editti che dovremo prima ricercare nella biblioteca. Permettono di attivare determinati bonus, e sono più o meno i soliti del franchise da 10 anni a questa parte. C’è un notevole sbilanciamento, solo 3 o 4 sono davvero utili e non offrono benefici di chissà che tipo. In pratica finirete per utilizzarli solo se richiesto da una fazione o dalla missione.
A seconda dell’era avremo anche a che fare con diverse fazioni sia su scala globale che locale, e conosceremo via via personaggi decisamente strambi, tutti doppiati in perfetto italiano. Spesso e volentieri le fazioni faranno richieste che ci permetteranno di incrementare la nostra reputazione. Ovviamente se rifiutassimo queste peggiorerebbero. Ad ogni modo, commerciando con regolarità riusciremo agevolmente ad avere ottimi rapporti con entrambi. Il potere dei money.
A volte Tropico 6 sa essere piuttosto stressante
Anche le fazioni su scala locale ci tartasseranno con continue richieste. Fare felici sempre tutti sarà davvero complicato, visto che molto spesso alcune fazioni sono rivali (come gli scozzesi e gli irlandesi cit.). Potranno presentarsi anche richieste in contrapposizione, quindi dovremo essenzialmente decidere chi andare a scontentare.
Avere un elevato consenso sarà essenziale sia per evitare proteste, che per agevolarci nelle elezioni. A intervalli regolari i cittadini saranno infatti chiamati a votare a secondo del sistema elettorale scelto. Se la soddisfazione generale è bassa salirà al potere un altro candidato, il che significa game over.
Ovviamente essendo il Presidente potremo redigere un discorso per incrementare un po’ il consenso, o magari truccare le elezioni. In tutte le mie partite non ho mai rischiato davvero di perdere, il livello di difficoltà non è elevatissimo. Dopo l’elezione dovremo redigere una nuova costituzione, che stabilisce le regole di vita dei tropicani, tra legge elettorale, religione, emissioni industriali, mass media e via dicendo).
Nuova importante meccanica sono i “Raid”. Adesso avremo alcuni edifici speciali (sempre a seconda dell’era) che ci permetteranno di compiere delle azioni fuori mappa. Ad esempio il covo dei pirati permette di rubare risorse su altre isole o salvare la gente in mare (in pratica se volete giocare alla ONG di turno), il covo dei commandos permette invece di sabotare le nazioni rivali, ecc.
Ogni edificio consente due ulteriori azioni. Potremo ottenere casualmente un progetto per un edificio, soldi o punti per compiere altri raid, o potremo rubare una meraviglia del mondo. A seconda dell’edificio ci sarà concesso scegliere se rubare le Piramidi, la Casa Bianca, il Colosseo o altre meraviglie.
Il raid non sarà facile. Certe volte richiederà delle risorse aggiuntive, e bisogna tenere presente che può essere affrontato una sola volta per edificio. Scegliete con attenzione.
Una volta rubata la meraviglia potremo collocarla sulla nostra isola con tanto di aerei che la depositano. In questo modo otterremo una località turistica e diversi bonus unici di ciascuna meraviglia.
Consigliato
Guardando ai vecchi Tropico 3 e 4 mi sale sempre la nostalgia. Il gioco offre una sfida notevole, al pari dei suoi predecessori. Ci sono abbastanza missioni da tenervi impegnati senza dover per forza comprare qualche odioso DLC, senza contare la modalità sandbox e il multigiocatore. Purtroppo di city-builder veri e propri ce ne sono ben pochi al momento (mi viene in mente solo Cities: Skylines) quindi accogliamo piacevolmente questo Tropico 6, pur con i suoi limiti. Consigliamo l’acquisto ai fan della serie e a chi sia in un cerca di un bel gestionale ambientato ai Caraibi.
Pregi | Difetti |
|
|