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The Legend of Zelda – L’open world è servito

The Legend of Zelda per Wii U è una realtà datata 2015, e sarà open world. L’attesissima nuova produzione di Eiji Aonuma è stata appena presentata nel corso dell’evento digitale di Nintendo in occasione dell’E3 2014 e, nonostante si sia trattato in fondo di un video piuttosto breve, l’effetto sui giocatori di tutto il mondo è stato piuttosto devastante. In positivo, s’intende.

The Legend of Zelda diventa open world

E’ stato lo stesso Eiji Aonuma a confessare quanto avesse desiderato in passato realizzare un capitolo della serie che fosse realmente open world. Questo genere di approccio è divenuto sempre più popolare negli ultimi anni, in produzioni che spaziano dal genere RPG agli adventure, e perfino ai first person shooter.
The Legend of Zelda ha tentato esperiementi sul tema con Wind Waker e Twilight Princess, limitandosi comunque a creare ambientazioni che fossero in effetti vaste, ma non esattamente open world. La musica sta finalmente per cambiare, e quanto visto nel video di presentazione sembra – senza inutili giri di parole – da mascella a terra.

Allontanandosi da quanto visto nel primissimo video demo di Wii U, il nuovo The Legend of Zelda adotterà una grafica 3D con un forte effetto in Cell o in Toon Shading, che porterà a linee marcate, contorni particolarmente definiti, e uno stile che si avvicina parecchio ai classici anime giapponesi. Per quanto sia ancora presto per sbilanciarsi, sembra che il team abbia voluto dedicare molta cura alle animazioni, fluidissime nel video e realizzate con numeri davvero elevati di frame.
Il Link che abbiamo avuto modo di vedere si discosta parecchio da quello classico della serie, in particolare per un abbigliamento che suggerisce di trovarci in una fase iniziale del gioco. Mancava nello specifico la nostra tunica, così come la Master Sword, o qualsiasi altro tipo di spada. Così come era avvenuto in Skyward Sword è possibile dunque che il nuovo capitolo della serie conti su una fase iniziale di gioco in cui prendere confidenza con le meccaniche di base.
Ovviamente tutto ciò potrà venire smentito, qualora la sessione mostrata durante la presentazione fosse stata realizzata solo in quanto demo da E3.

Messo da parte uno stile grafico che non fa rimpiangere nulla di quanto visto fino a questo momento, il discorso si apre riguardo le possibilità dell’open world in un franchise del genere.
In particolare viene da chiedersi se l’approccio sarà totalmente aperto in stile Skyrim e simili, o se si punterà verso un sistema ibrido, che espanda la classica esperienza “a la Zelda”, senza però stravolgere il tutto. La seconda opzione è a nostro avviso più probabile, considerato l’esperimento rappresentato dall’eccellente A Link Between Worlds, rilasciato in tempi relativamente recenti. Il gioco in questione permetteva infatti un tipo di progressione più o meno libera, concedendoci la possibilità di scegliere da che dungeon iniziare. E’ plausibile, a nostro avviso, che il nuovo Zelda per Wii U vada a espandere questo concetto, migliorando e amplificando le libertà concesse al giocatore. Andare in giro ad attivare quest o a far partire dialoghi a scelta multipla sarebbe però forse troppo lontano dallo stile classico del franchise, e non immaginiamo al momento di poter avere a che fare con uno Zelda pesantemente story driven come avveniva nei vari Skyrim o Oblivion.
Non che la cosa sarebbe negativa, in quanto un certo sperimentalismo è quasi sempre sano e benvenuto, soprattutto in franchise che desiderino rinnovarsi negli anni.

Altra interessante questione riguarda l’utilizzo del GamePad. Se le ipotesi più semplicistiche parlano di un doppio schermo o della possibilità di usare l’inventario in stile ZombiU, è probabile che Nintendo non vorrà limitarsi a questo.
Da parte nostra possiamo dire con certezza di non desiderare un nuovo Skyward Sword, per quanto riguarda il sistema di combattimento. Muovere in giro un controller disegnando i movimenti della spada può essere piacevole, ma non se dobbiamo farlo per 60 o 80 ore. Riteniamo che da questo punto di vista potrebbe essere molto più gradita una configurazione standard, limitando magari lo schermo del GamePad alle sessioni con l’arco, dove sarà necessario prendere la mira.
Ricordiamo infatti che, a dispetto delle ottime recensioni, Skyward Sword è ad oggi uno dei capitoli più contestati del franchise, vuoi per la struttura ad ambienti chiusi, vuoi per un sistema di combattimento che non ha saputo convincere una larga fetta dei giocatori.

Tirando le somme, il nuovo Zelda per Wii U appare esteticamente sublime, degno successore dello stile di Wind Waker HD, bellissimo da guardare. Ci auguriamo che l’open world possa essere implementato come feature per migliorare il sistema di gioco, piuttosto che per stravolgere un gameplay che funziona già ottimamente da anni.
Ad ogni modo, considerato il bravissimo Aonuma alle redini del progetto, siamo sicuri che il titolo saprà essere all’altezza delle già mostruose aspettative.
E intanto aspettiamo con sguardo inebetito.

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