Nelle settimane successive al lancio de La Forma Ultima, Destiny 2 ha subito un drastico crollo nel numero di giocatori attivi. Se andiamo a guardare i numeri di Steamchart ci accorgeremo che c’è stata infatti una diminuzione di circa l’84% degli utenti dal 4 Giugno ad oggi. E sì, c’è da mettere in conto la pubblicità iniziale, la curiosità, c’è da considerare che siamo in estate eccetera eccetera. Ma rimane comunque un calo senza precedenti nella storia di questo franchise, il riflesso di un crescente malcontento tra i fan. Se infatti i contenuti de La Forma Ultima sono stati molto validi, purtroppo continua a mancare un gameplay loop abbastanza intrigante, solido e variegato per garantire longevità al gioco. E da questo punto di vista possiamo dire che il primo episodio della nuova serie, Echi, non è riuscito a fare ciò che doveva, evidenziando la semplicissima mancanza di divertimento nei nuovi contuti, che non riescono ad essere né stimolanti né innovativi. Viene quindi naturale chiedersi se il gran numero di utenti che si è riversato sul free to play The First Descendant non sia in effetti la parte della community ormai fin troppo delusa da Destiny 2.
La Forma Ultima doveva rappresentare un evento cruciale per Destiny 2, ma l’accoglienza del primo episodio stagionale, Echi, è stata piuttosto gelida. In tantissimi hanno interpretato questa espansione come un punto di arresto definitivo, piuttosto che un nuovo inizio, cosa che in questi giorni è stata anche confermata dalla profonda riorganizzazione interna di Bungie, tutta concentrata su Marathon. La Forma Ultima aveva il compito di chiudere un arco narrativo e aprirne uno nuovo. Ad oggi sembra però essersi trasformata in una sorta di sentenza di morte per Destiny 2.
Al centro delle critiche continua ad essere il senso di progressione, ormai da anni uno dei principali talloni d’Achille del gioco. Si sale di levello, ci si potenzia, eppure tutto ciò che otteniamo è solo la possibilità di accedere ai nuovi eventi, evitando di farci oneshottare dal primo cecchino. Si tratta insomma di un grinding funzionale alle nuove attività, ma che alla fine non modifica più di tanto il reale senso di potere dei giocatori, portando tanti utenti a non trovare una reale motivazione per continuare a loggare una volta raggiunto il level cap.
L’idea degli Episodi era nata per mantenere alto l’interesse dei giocatori verso le nuove attività di Destiny 2. Un’idea che è rimasta tale e che non si è concretizzata, considerato l’evidente flop di Episodio 1 – Echi. La trama è stata considerata debole, i personaggi poco sviluppati e fortemente incentrati sull’agenda woke della compagnia, tra missioni ripetitive che francamente non divertono più di tanto. Se la Forma Ultima riusciva a mettere in gioco qualche buona idea anche in termini di design e meccaniche, Echi non aggiunge proprio nulla di nuovo alla vecchia formula, risultando un’esperienza davvero fin troppo piatta.
The First Descendant: Un’Alternativa Interessante
In contrasto con Destiny 2, The First Descendant ha recentemente catturato l’attenzione di molti giocatori. Attenzione, è un gioco con tantissimi difetti, a partire dalla trama banale, continuando con una struttura piuttosto ripetitiva e di chiarissima origine coreana (in Asia amano il grinding). Eppure, il sistema di progressione ha già convinto un buon numero di giocatori, contribuendo a creare una community particolarmente attiva.
The First Descendant ci permette infatti di migliorare le armi in modo sensibile, dandoci davvero la sensazione di star potenziando il nostro personaggio, gratificando il giocatore che si sente ricompensato per il suo investimento di tempo. A questo si aggiunge naturalmente la freschezza dell’esperienza, i giocatori si sentono parte di un universo che sta muovendo i primi passi e che possono attivamete influenza con le proprie azioni o la propria voce sui forum.
E proprio andando sui forum possiamo già accorgerci di quanti ex giocatori di Destiny 2 si trovino ora molto più a proprio agio nel mondo di The First Descendant, un gioco che a dispetto delle sue criticità viene difeso con una notevole passione dalla propria community. Perché in fondo siamo molto più disposti a perdonare le mancanze di un prodotto appena rilasciato che non gli errori reiterati nel tempo di un franchise che esiste ormai da 10 anni. Come se Bungie avesse giocato tutte le proprie cartucce e non ci fosse più un reale interesse a dargli un’altra chance. Non dopo tutto questo tempo, non dopo la continua ripetizione degli stessi sbagli.
Sia Destiny 2 che The First Descendant hanno i loro punti di forza e le loro debolezze. Destiny 2 ha però una storia costellata di errori, si trascina stancamentesu una community esasperata dalle discutibili decisioni di Bungie, soffre il peso di scelte al limite della follia, e incassa il colpo di una riorganizzazione interna che lo relega ad un angolo mentre la maggior parte delle risorse andranno a Marathon. Dall’altra parte c’è The First Descendant, un’alternativa molto più fresca e interessante, zeppo a sua volta di difetti a criticità, ma forte di quell’effetto novità che concede il beneficio del dubbio.
Lo spazio per il mondo dei looter shooter è limitato, così come il tempo dei giocatori. E a volte si muore.