A partire da Lucas Arts, il franchise di Star Wars è stato uno dei più utilizzati nel mondo dei videogame, con lavori spesso buoni, qualche volta meno buoni, e altre volte assolutamente straordinari. Star Wars Battlefront ha debuttato nel 2004, con un seguito arrivato a distanza di un anno che espandeva un po’ tutti gli aspetti del prequel, dando la possibilità ai giocatori di cimentarsi in alcune delle battaglie più iconiche dell’intero franchise creato da George Lucas.
Ad appena un mese dall’uscita al cinema dell’attesissimo Episodio VII, Electronic Arts e DICE colgono la palla al balzo presentando un reboot frenetico, divertente, ma che forse fa troppo affidamento sui DLC che inevitabilmente arriveranno di qui a breve.
Star Wars Battlefront – Recensione
Data di uscita: 19/11/2015
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PC, PS4, Xbox One
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €69.99
La nuova fatica di DICE è un gioco pensato espressamente per il multiplayer online, che non lascia spazio a modalità per giocatore singolo degne di tale nome, né ad una storia di alcun tipo. Il setting è quello della prima trilogia di Star Wars, quella che va dagli episodi IV al VI, e che ci colloca quindi in un periodo in cui Impero e Ribelli si fronteggiano senza quartiere, anni dopo la caduta del Consiglio dei Jedi. Ciò significa che avremo a che fare con i classici storm trooper cloni, con X-Wing e Tie-Fighter, con uno splendido Millennium Falcon e altro ancora.
Star Wars Battlefront ci permetterà di rivivere alcune delle battaglie più celebri della serie, all’interno di mappe decisamente vaste, dove avranno vita scontri che coinvolgeranno simultaneamente fino a 40 giocatori.
Numeri del genere rendono automaticamente Star Wars Battlefront uno shooter diverso rispetto alla concorrenza, che regala davvero la sensazione di trovarsi in una battaglia su larga scala, dove l’impatto del singolo è molto meno importante rispetto alla coordinazione del gruppo. Tale sensazione è avvalorata dalla natura molto arcade del gioco, che offre poco spazio ai virtuosi degli FPS, e che non permette di valorizzare le proprie abilità di giocatore come può accadere in un Halo o in un Destiny della situazione.
Star Wars Battlefront – Trailer di lancio
Ciò è dovuto in parte al design delle mappe, generose negli spazi, ma che sacrificano le coperture proprio per la natura del gioco. Star Wars Battlefront vuole raggi laser sparati di continuo e in tutte le direzioni, vuole giocatori che si lanciano nella mischia, vuole morti e respawn a ripetizione, e non fa nulla per rendere la vita difficile agli inevitabili camper, che ben presto troveranno posizioni vantaggiose nonostante l’esposizione al fuoco nemico.
Se volessimo sintetizzare, questo nuovo capitolo offre un sano fan service agli appassionati della serie cinematografica. Nel contempo offre ai neofiti del genere FPS la possibilità di lanciarsi in battaglia senza troppi problemi, grazie a una struttura che non avvantaggia più di tanto proprio nessuno.
Uniche eccezioni in tal senso sono gli eroi/cattivi che potremo impersonare durante le partite, ovvero Luke Skywalker, Darth Vader, la principessa Leia Organa, Boba Fett, Han Solo e l’imperatore Palpatine. Se vi state chiedendo perché siano stati implementati solo sei personaggi tra tutti quelli possibili, la risposta è ovvia: DLC. Star Wars Battlefront è stato rilasciato con tanto di Season Pass da 50 euro, che ci garantirà l’accesso immediato ai contenuti rilasciati nei prossimi mesi.
Considerato che il precedente capitolo ci permetteva di impersonare ben 22 tra eroi e cattivi di turno, viene naturale chiedersi dove sia il caro, vecchio Chewbacca, Lando Calrissian, viene da chiedersi perché sia presente solo Boba Fett tra tutti i cacciatori di taglie, perché non possiamo vedere un simpatico Rancor scorrazzare per i campi di battaglia, ci chiediamo che fine abbia fatto l’Ammiraglio Ackbar. Siamo consapevoli di come funzionino le strategie commerciali di EA, e siamo certi che tantissimi personaggi verranno implementati nel prossimo futuro, se possibile a pagamento, insieme ad altre mappe che dovrebbero in parte sopperire alla penuria di contenuti che affligge il gioco.
In realtà le coperture hanno un ruolo parecchio limitato in Star Wars Battlefront
Va inoltre considerato che il lavoro di bilanciamento svolto con i vari eroi lascia assolutamente il tempo che trova, con Boba Fett che per qualche motivo diviene una sorta di re incontrastabile, grazie a un jet pack che garantisce una mobilità impressionante. Leia e Palpatine appaiono invece molto sottotono, con elevato potere di attacco ma una difesa imbarazzante, che in spazi aperti significa in decessi parecchio rapidi.
Fortunatamente le modalità messe a disposizione da DICE permettono una certa varietà negli scontri, e da campi di battaglia da 20 contro 20 (Supremazia) potremo passare a Squadrone da Caccia, che ci porterà nei cieli delle varie locazioni in scontri aerei che coinvolgeranno anche uno smagliante Millennium Falcon. Anche in questo caso il gameplay risulta estremamente arcade, sia per quanto riguarda i controlli, che il sistema di mira, che il gunplay in sé, lontano anni luce da quanto visto tanti anni fa nei bellissimi capitoli di X-Wing e Tie Fighter. Resta inoltre da capire per quale motivo non siano stati implementati i combattimenti nello spazio aperto, dato che tutti gli scontri avvengono all’interno dell’atmosfera dei vari pianeti. Cavolo, si chiamerà Star Wars per un motivo, no?
Assalto Camminatori riproduce in maniera abbastanza fedele la celebre battaglia di Hoth, dove i caccia bombardieri dei Ribelli potranno abbattere i possenti AT-AT con tattiche di accerchiamento il più possibile pulite. Caccia all’Eroe è più o meno quello che ci si aspetterebbe: sette ribelli o sette storm trooper daranno la caccia a uno degli eroi della fazione avversaria. Il giocatore che riuscirà a infliggere il colpo finale diventerà a sua volta l’eroe della partita successiva.
Le altre modalità non ci hanno convinto più di tanto, peccano in originalità, e alla fine la maggior parte dei giocatori preferirà optare per Supremazia e Squadrone da Caccia, a nostro avviso le più divertenti.
Il sistema di progressione è molto più fine a se stesso di quanto non possa apparire a una prima occhiata. Naturalmente sarà necessario sbloccare tutta una serie di armamenti per poter essere competitivi oltre un certo livello, ma ottenere nuove razze comporterà delle modifiche solo cosmetiche, in quanto il gameplay resterà identico al controllo di un soldato umano.
Il sistema di card non convince più di tanto, più che altro perché esiste già la limitazione dei punti esperienza, e risulta palese che DICE volesse incrementare la longevità del gioco con un sistema di grinding che non è piacevole.
Dal punto di vista tecnico dobbiamo segnalare come la risoluzione del gioco vada a inficiare notevolmente su alcuni elementi della grafica: Star Wars Battlefront gira a 720p su Xbox One, e a 900p su PlayStation 4. Ciò comporta un temporal aliasing marcatissimo in numerosi frangenti, che infastidisce parecchio e che d’altronde è comprensibile considerato il dettaglio dei modelli poligonali.
Il colpo d’occhio è ottimo, e alcune delle locazioni sembrano uscite direttamente dai film della prima trilogia, su tutte Hoth e la Luna boscosa di Endor. Gli shader utilizzati restituiscono un’illuminazione eccellente sulle superfici nevose, con rifrazioni convincenti. In tutti i casi sono apprezzabili gli effetti particellari, mentre i modelli poligonali dei personaggi sono risultati piuttosto poveri, probabilmente per non caricare in maniera eccessiva sulla RAM. Vi è qualche sporadico episodio di clipping in lontananza, che può infastire, ma che non è significativo in termini di gameplay. Il framerate è d’altra parte abbastanza stabile, con qualche calo di tanto in tanto, che comunque appare quasi fisiologico.
In linea generale, il gioco è tecnicamente buono, anche grazie a un net code fin dal lancio sufficientemente stabile (c’è ancora qualche intoppo) e a un matchmaking decisamente rapido rispetto alla concorrenza.
Accettabile
Star Wars Battlefront è un lavoro di fan service per gli amanti di questo franchise, ma è minato da problematiche in parte insite nella propria natura. La longevità dipenderà in maniera diretta dalla quantità e dalla qualità di contenuti con cui DICE lo supporterà nei prossimi mesi. Probabilmente, se avessimo potuto contare su una campagna single player, su un sistema di progressione meno incentrato sul grinding e su un miglior bilanciamento degli eroi, il gioco sarebbe risultato più interessante. Al momento ci sentiamo di consigliarlo solo agli appassionati di Star Wars, ma non agli amanti degli FPS più puri, che resterebbero delusi da un gunplay sottotono, da un gameplay ripetitivo e povero nei contenuti.
+ Graficamente fedele ai film + Accessibile + Fan service a iosa |
– Niente storia – Gunplay inferiore alle aspettative – Scarsa quantità di contenuti – Sbilanciamenti generali – Temporal aliasing davvero fastidioso – Palesemente incentrato su grinding e DLC |