Square Enix è in una piuttosto situazione critica, con i suoi profitti che crollano di un impressionante 70% rispetto all’anno passato. La compagnia quindi corre immediatamente ai ripari, e annuncia un cambio di strategia pressoché totale per il futuro, da attuarsi nel medio termine. Il colosso giapponese ha ammesso che il suo modo di sviluppare e vendere videogiochi non funziona, e questo non è un segreto. Negli ultimi anni abbiamo tutti assistito ai progetti fallimentari della compagnia, ai team di sviluppo interni che sono stati rivenduti, e ad una generale perdita di identità che ha colpito il franchise di Final Fantasy, storicamente pilastro portante della compagnia in occidente.
I più grandi fallimenti degli ultimi anni sono stati naturalmente Forspoken, Babylon’s Fall e Balan Wonderland ma ci sono stati anche altri episodi un po’ meno noti, come la completa chiusura dello studio di sviluppo Tokyo RPG Factory, il recente Foamstars che ha già visto un tracollo della propria userbase dopo aver ricevuto recensioni mediocri, gli elevatissimi costi di sviluppo per il remake di Final Fantasy VII, che a quanto non hanno portato Rebirth a superare i numeri del suo predecessore, e Final Fantasy XVI che ha più o meno abbandonato il genere del gioco di ruolo per passare all’action adventure, una scelta che è stata contestata dai fan di vecchia data del franchise.
I nuovi piani di Square Enix sono stati resi pubblici in un nuovo business plan dove si fa chiarezza sui prossimi 3 anni della compagnia. Secondo le dichiarazioni queste nuove strategie dovrebbero permettere una crescita sul lungo periodo, combattendo alcune delle principali difficoltà del mercato moderno. Nello specifico, Square Enix identifica come problemi fondamentali i bassi profitti dei suoi videogame tripla A, un rallentamento nel mercato mobile, degli MMO e in quello dei browser game, una gestione insoddisfacente da parte dei dirigenti dei vari franchise della compagnia, e generali mancanze nell’infrastruttura della gestione aziendale. Essenzialmente un modo elegante e dettagliato per dire che stanno sbagliando tutto, e che devono sistemare praticamente ogni elemento all’interno della compagnia, incluso l’appoccio allo sviluppo da parte dei dirigenti.
Definiscono poi alcuni punti fondamentali che vorrebbero inseguire nei prossimi 3 anni per mettere in atto questa nuova strategia.
Punto numero 1. Il divertimento. Vogliono concentrarsi sullo sviluppo di giochi che siano “divertenti”, e mettono questo “divertenti” tra virgolette e con la prima lettera maiuscola, qualunque cosa ciò possa significare. E’ possibile che si stiano riferendo alla volontà di dare precedenza alla qualità del gameplay più che al resto della produzione, mettendo un attimo da parte gli elementi visivi, tecnologici o di marketing che poi costringono a incrementare notevolmente i costi di produzione. Dico questo perché, se da una parte abbiamo il franchise di Final Fantasy in flessione, dall’altra vediamo le IP di Octopath e Bravely molto più in salute, ed esperimenti come il remake di Live a Live che sono riusciti a fare numeri di tutto rispetto pur costando relativamente poco da produrre. Attualmente Square Enix sta speimentando utilizzando questo suo HD 2D all’interno di alcuni franchise doppia A come appunto Octopath Traveler, il recente Star Ocean The Second Story R, e di recente hanno dichiarato che prenderanno in considerazione l’utilizzo di uno stile grafico simile per il prossimo capitolo di Final Fantasy. Che non è una conferma, sia chiaro, ma credo sia interessante gestire i propri soldi con un po’ di elasticità. Non devi puntare per forza a una grafica realistica, per produrre videogame di qualità, è possibile creare un bilanciamento.
Il secondo punto della nuova strategia di Square Enix riguarda il multipiattaforma. Basta esclusive. La compagnia conferma in maniera chiara che passerà a una strategia completamente multipiattaforma, e menziona in modo diretto tutti i principali ecosistemi, ovvero PC Windows, PlayStation, Xbox e Nintendo. Questo consentirà secondo loro di avvicinarsi ai propri clienti, potenzialmente incrementando anche le vendite digitali, che sono ovviamente importantissime per qualsiasi publisher. Nel paragrafo sottolineano poi che offriranno le proprie IP attraverso un “range of entertainment experiences”, quindi una varietà di esperienze di intrattenimento. E io qui ci leggo che vogliono andare oltre i videogame tradizionali. E’ possibilissimo che Uncharted, Mario e Zelda che vanno al cinema, mentre Fallout diventa una serie TV di grande successo, possano aver incuriosito Square Enix spingendoli verso questo settore. Square Enix negli anni passati è già stata molto attiva in questo senso, con prodotti tristemente famosi come Final Fantasy the Spirits Within, ma anche con produzioni che hanno riscosso un certo successo, come nel caso di Advent Children. Eventuali serie TV, cartoni animati o film potrebbero senza dubbio rappresentare dei nuovi campi da esplorare e da prendere in considerazione.
Punto numero 3 della nuova strategia è il ritorno in Giappone. Insieme a Sony, da qualche anno a questa parte Square Enix è diventata una compagnia molto più occidentale che non giapponese. E adesso vogliono recuperare il terreno perso in patria, perché nel bene e nel male il Giappone rimane comunque un mercato importantissimo per il gaming. Nel paragrafo specificano che vogliono ricostruire l’intera divisione da zero, ripartendo dalle basi, a partire dai regolamenti e dalle risorse umane.
E questo ritorno verso il mercato giapponese può essere letto in più modi, e vi chiedo di farmi sapere qui sotto nei commenti che idea avete voi di questa mossa. Vogliono riprendersi la vecchia posizione del periodo d’oro di Final Fantasy? Vogliono semplicemente creare varietà nel proprio portfolio? Ditemi la vostra, io sono piuttosto sorpreso da questa scelta, ma anche decisamente contento.
Parallelamente agli annunci riguardo il Giappone annunciano, purtroppo, che dovranno ottimizzare i costi nelle loro divisioni americane ed europee. Significa licenziamenti. Non sappiamo quanti, non sappiamo quando, ma immaginiamo che a breve arriveranno nuove informazioni.
Punto numero 4: Trovare un equilibrio tra i guadagni degli investitori e gli investimenti da dedicare invece alla propria crescita. Si stabilisce quindi che allocheranno circa 600 milioni di euro (ovvero 100 miliardi di yen) per gli investimenti strategici dei prossimi 3 anni.
Direi che ci hanno anche perso tempo, molte decisioni di Square Enix sono state parecchio discutibili – SONO STATE discusse – ma come al solito sembra esserci un totale distacco nei vertici di queste corporazioni, tante volte è gente che non ha idea di cosa stia facendo e ragiona senza capire bene come funzionano i giocatori. Conoscono i numeri, analizzano il mercato, ma forse gli mancano della basi importanti.
E’ la tragedia di queste grandi aziende. Le abbiamo viste crescere nel corso di tanti anni, partendo come piccole compagnie dotate di idee e tantissima passione. In tempi diversi, su piattaforme diverse, quando i videogame erano solo intrattenimento per i più sfigati della classe. I tempi cambiano, i mercati sono diventati enormi, c’è troppo in ballo. E di quello che c’era all’origine rimane davvero poco.
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