Il mercato indipendente, si sa, è in continua crescita da ormai qualche anno e i principali store digitali traboccano di lavori realizzati da piccoli studi di sviluppo in cerca di fortuna, spesso costretti ad autofinanziarsi o ricorrere al crowd funding.
Creare e soprattutto pubblicizzare adeguatamente un videogioco usufruendo di un budget limitato può rivelarsi un ostacolo insormontabile per un team che non supera i dieci componenti, dal momento che l’enorme mole di titoli indie rilasciati giornalmente gioca, quasi per paradosso, proprio contro di loro.
Inoltre l’utenza stessa, persino quando smaliziata, fatica a districarsi tra la suddetta massa di release e finisce dunque per mancare alcuni gioiellini imprescindibili in favore dei soliti tripla A pompati dal marketing che dominano oggi le classifiche di vendita.
La rubrica “L’occhio sugli indie” nasce tanto per cercare di aiutare gli sviluppatori emergenti in cerca di luce mediatica quanto per scremare i giochi davvero meritevoli da quelli trascurabili, il tutto su base mensile e sotto forma di brevi analisi esplicative.
Ecco il meglio del mese di Marzo 2016.
The Count Lucanor
Partiamo dall’ottimo RPG horror indipendente in pixel art sviluppato dai bravissimi Baroque Decay, elogiando in primis la tematica letteraria ispirata alla celebre raccolta di exempla di Don Juan Manuel.
Secondariamente rivolgiamo un plauso all’artista, in grado di realizzare una tra le migliori pixel art in circolazione e conferire al titolo uno stile retro davvero invidiabile.
Si tratta di un mondo di gioco incredibilmente ben costruito da scoprire fino in fondo esplorando gli anfratti più tetri e risolvendo puzzle intelligenti; inoltre le scelte di dialogo con gli NPC rivestono un ruolo chiave nella scoperta del grande segreto che si cela dietro il leggendario conte Lucanor.
Senza dubbio uno degli indie migliori usciti di recente: consigliatissimo.
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Pharaoh Rebirth+
Caliamoci adesso nei panni di un fiero coniglio archeologo di nome Jonathan Banfield e andiamo in Egitto, alla ricerca dell’oasi leggendaria di Amshear.
In questo brillante metroidvania dai connotati tipicamente giapponesi (possiamo assimilarlo ai vecchi Castlevania ma ricorda da vicino anche Cave Story) i collezionabili non rivestono un mero ruolo passivo ma influiscono con efficacia sulle abilità del protagonista, incentivando dunque il giocatore a visitare per intero le location caratterizzate da un level design superbo.
Scanzonato, colto e ricchissimo di contenuti, Pharaoh Rebirth+ impreziosisce il proprio genere in modo esemplare e rappresenta un acquisto obbligato per tutti gli appassionati di platform action.
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Shardlight
Dai creatori di Primordia, Technobabylon e Gemini Rue nasce un’affascinante avventura grafica a pixel che gli amanti del post-apocalittico apprezzeranno sicuramente.
Il setting è senza dubbio il punto di forza del gioco e viene costituito da un mondo straziato dalla guerra in cui malattie, fame e morte, insieme ad un’oscura oligarchia, regnano sovrane.
Per tentare di porre fine alle epidemie, una giovane studiosa che risponde al nome di Amy Wellard metterà a repentaglio la propria vita viaggiando in lungo e in largo attraverso luoghi ostili e pervasi dalla decadenza.
Se amate i punta e clicca carichi di atmosfere pungenti, Shardlight è quello che fa per voi.
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Paws: A Shelter 2 Game
Paws è un’avventura particolarissima dai toni delicatamente fiabeschi ambientata nel mondo di Shelter, lavoro precedente di Might and Delight.
Durante un difficile viaggio verso casa, il piccolo lupo che ci troviamo a interpretare conoscerà diverse emozioni, dalla gioia dell’amicizia alla tristezza degli addii, e con lui il giocatore, trascinato in un vortice empatico di forte intensità.
Il problema di Paws risiede nella scarsa durata, di un’ora circa, ma sappiamo già che persino le esperienze più brevi possono racchiudere infinite soddisfazioni, dunque ci sentiamo di consigliarvelo ugualmente perché secondo noi ne vale davvero la pena.
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Forced Showdown
Vi ricordate di Forced, il twin stick cooperativo dall’elevatissimo grado di difficoltà che i BetaDwarf rilasciarono nel 2013?
Ecco spuntare una versione decisamente migliore del primo titolo, con tantissime novità che ne modificano quasi del tutto le meccaniche.
In Forced Showdown si avverte l’aura di Smash TV, la struttura gestionale di un MOBA unita a quella di un card game e infine la rapidità nei controlli di uno shooter isometrico.
Ogni battaglia all’interno dell’arena teatro dello show ha un set diverso di regole in grado di aumentare o diminuire vertiginosamente il livello di difficoltà del gioco, e l’utente ha a disposizione un mazzo composto da carte che forniscono vari tipi di bonus e skill potenziabili con regolarità.
L’azione è sempre frenetica ma non priva di tatticismi e finezze, l’elemento CCG risulta forte già da solo, il grado di sfida è ottimo e così anche la longevità.
Insomma, un mix esplosivo al prezzo ridicolo di 19,99€ che vi consigliamo di non lasciarvi scappare.
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