Il mercato indipendente, si sa, è in continua crescita da ormai qualche anno e i principali store digitali traboccano di lavori realizzati da piccoli studi di sviluppo in cerca di fortuna, spesso costretti ad autofinanziarsi o ricorrere al crowd funding.
Creare e soprattutto pubblicizzare adeguatamente un videogioco usufruendo di un budget limitato può rivelarsi un ostacolo insormontabile per un team che non supera i dieci componenti, dal momento che l’enorme mole di titoli indie rilasciati giornalmente gioca, quasi per paradosso, proprio contro di loro.
Inoltre l’utenza stessa, persino quando smaliziata, fatica a districarsi tra la suddetta massa di release e finisce dunque per mancare alcuni gioiellini imprescindibili in favore dei soliti tripla A pompati dal marketing che dominano oggi le classifiche di vendita.
La rubrica “L’occhio sugli indie” nasce tanto per cercare di aiutare gli sviluppatori emergenti in cerca di luce mediatica quanto per scremare i giochi davvero meritevoli da quelli trascurabili, il tutto su base mensile e sotto forma di brevi analisi esplicative.
Iniziamo subito con i consigli del mese di luglio 2016.
Starbound
Parte di una lunga lista di sandbox a tema spaziale ormai popolarissimi, Starbound ci aveva interessati sin da subito con il suo piacevole stile in pixel art, le meccaniche da survival ben raffinate e l’enorme proporzione del mondo di gioco generato proceduralmente.
Più vasto di Terraria, più coinvolgente di Minecraft, ben meno esoso di risorse di No Man’s Sky, questo piccolo gioiello made in London si fregia di un ottimo sistema di combattimento e di crafting dato dalla raccolta continua di risorse dai pianeti visitati, pressoché infiniti, inoltre accompagna il giocatore alla scoperta delle meraviglie spaziali attraverso una campagna in single player piuttosto soddisfacente.
Purtroppo non abbiamo avuto modo di recensirlo ma vi consigliamo caldamente di acquistarlo e provare con mano: si tratta di un sandbox davvero ben riuscito.
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Metacritic 84/100 (15/08/2016)
Kentucky Route Zero – Act IV
Se avete giocato agli episodi precedenti non avete alcun motivo di perdervi il quarto.
Se invece non conoscete proprio il titolo, sappiate che rientra nel genere degli adventure game atmosferici, quasi interamente story based e tra i migliori in circolazione.
Kentucky Route Zero gode di una sublime caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni, ispirate ad una parte degli Stati Uniti reinterpretata in modo alquanto onirico.
Art style e soundtrack rispondono allo stesso grado di eccellenza, rendendo l’esperienza unica e memorabile, dal primo all’ultimo episodio, pertanto lasciarselo scappare è un vero e proprio crimine.
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Metascore 90/100 (15/08/2016)
Tumblestone
Appassionati di puzzle e Match 3? Tumblestone è un must buy.
L’interpretazione intelligente di una meccanica tutto sommato semplice porta una ventata d’aria fresca al genere, costringendo i giocatori a pensare in anticipo alle conseguenze di ogni loro minima azione.
Il geniale puzzle game di The Quantum Astrophysicists Guild offre almeno una quarantina di ore in giocatore singolo, altrettante in multiplayer anche locale e un buon numero di modificatori da sbloccare per rendere le partite ancora più imprevedibili e divertenti.
Insomma, è un gran bell’esempio di creatività da parte di un piccolissimo studio incredibilmente talentuoso, senza dubbio meritevole del nostro e del vostro supporto.
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Metascore 91/100 (15/08/2016)
Quadrilateral Cowboy
Uno stealth/hacking game come questo non si vedeva da tempo, ed infatti ha riscosso un discreto successo tra gli utenti di Steam.
Il terzo lavoro di Blendo Games possiede un gameplay complesso ma snocciolato con cura che si basa sulla programmazione.
In sostanza si dovranno creare degli script per aggirare vari sistemi di sicurezza, risolvere puzzle congegnati a dovere e sfruttare al meglio le tecniche di hacking apprese.
L’atmosfera è coinvolgente, così come lo storytelling e lo stile grafico, quindi vi suggeriamo di dargli una chance senza pensarci troppo.
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Metascore 85/100 (15/08/2016)