Quando sul web erano già iniziate a sgorgare le prime, piccatissime, recensioni della critica cinematografica internazionale sull’ultimo lavoro di Duncan Jones distribuito in Italia da Universal Pictures, Warcraft L’Inizio, il nostro entusiasmo riguardo alla pellicola basata su Orcs & Humans è stato a dir poco raggelato.
Il film ha ottenuto una media di 36 su Metacritic, valutazioni stroncanti su Rotten Tomatoes ed altri siti del settore nonché un’accoglienza piuttosto fredda dagli spettatori statunitensi, da cui sarebbe stato lecito aspettarsi maggiore attenzione verso i prodotti di mamma Blizzard.
Eppure così non è stato e su Warcraft L’inizio aleggia ormai uno spettro di dozzinale mediocrità, acuito senza dubbio dal fatto che si tratta di un tie-in molto incline al fanservice e dunque non apprezzabile in toto da chi sconosce i celebri strategici del colosso di Irvine.
Ma si sa, noi andiamo spesso controcorrente e aver trascorso circa due ore in sala in compagnia peraltro di un piacevole 3D ci ha convinti dell’assoluta infondatezza della maggior parte delle critiche ricevute dal film.
Vediamo dunque nel dettaglio perché Warcraft, primo capitolo di una probabile trilogia, non è affatto così terribile come lo si descrive e soprattutto perché alcuni redattori americani farebbero meglio a cambiare mestiere.
Warcraft L’Inizio
Si sono sentite tante, troppe critiche sulle presunte “infedeltà” della trasposizione cinematografica nei confronti dei giochi e banalità della trama ma in nessuna recensione abbiamo visto esposte reali motivazioni a comprova di ciò.
La trama in sé non ha proprio niente che non vada, anzi ricalca con diligenza (pur adattando leggermente qua e là quando dovuto) il filone narrativo di Orcs & Humans, presentandoci invero un Azeroth in tumulto, scosso dalla prepotente invasione degli orchi in cerca di nuove dimore attraverso il portale creato dal perfido Gul’dan, che gli eroi dell’Alleanza protettori di Stormwind e delle terre vicine dovranno affrettarsi a sconfiggere in modo da scongiurare l’altrimenti inevitabile conflitto.
Ammettiamo che la sceneggiatura avrebbe sicuramente beneficiato di quella spiccata punta di umorismo/caricaturalità tipica dei giochi che sarebbe servita a mitigare il perenne tono serioso della pellicola, un po’ in conflitto con lo spirito di Warcraft, tuttavia l’esperienza si mantiene parecchio fluida e godibile fino alla fine.
Sono presenti dei tagli talora troppo repentini, passaggi da una scena all’altra poco coerenti e una tendenza alla verticalità che potrebbe infastidire alcuni spettatori, però, anche qui, vi assicuriamo che non si tratta di nulla di compromettente in quanto, se si escludono tali pecche dovute probabilmente ai decurtamenti effettuati in postproduzione, per tutto il resto del film la regia svolge un lavoro egregio.
Il cast non è di certo stellare se si guarda solo ai nomi ma le interpretazioni, fra gli altri, del buon Travis Fimmel (Anduin Lothar), Paula Patton (Garona), Ben Foster (Medivh), Ben Schnetzer (Khadgar) e delle controparti orchesche realizzate con un misto di CGI e live action risultano complessivamente soddisfacenti.
Gli orchi, appunto, dimostrano un’espressività notevole, ancor più accentuata nel caso degli importantissimi personaggi di Durotan, Draka e Orgrim Doomhammer (interpretati rispettivamente da Toby Kebbell, Anna Galvin e Robert Kazinsky), i quali appaiono a tratti superare in credibilità gli stessi attori in carne e ossa.
La bellezza degli effetti speciali, in 3D, è stata tale da lasciarci a bocca aperta in molteplici scene del film; ad occuparsene ci ha pensato Industrial Light & Magic, catturando istantanee e scansioni degli attori ed integrandole con una serie di immagini fornite dagli artisti Blizzard, il tutto in più di mille, spettacolari, inquadrature.
Fedeli al gioco e convincenti anche battaglie e locazioni (così come armi e armature, diversamente da quanto affermano alcuni) che si snodano per più di 200 set ispirati ai luoghi storici di Azeroth quali Stormwind, la Taverna, gli interni di Karazhan, le tende degli orchi e perfino un intero bosco con piante finte e foglie dipinte a mano una per una.
Certo, un paio di effetti particellari avrebbero potuto essere curati con maggior perizia insieme alla scarsa sensazione di profondità di parte delle creature in CGI, eppure il risultato finale rimane davvero impressionante.
Una nota stonata che non ci saremmo aspettati è, invece, rappresentata dall’assenza della soundtrack originale di Warcraft che di sicuro avrebbe accompagnato meglio le frequenti scene d’azione del film di Jones accentuando notevolmente il pathos negli scontri all’ultimo sangue tra Alleanza e Orda.
Se si eccettua tale aspetto, la fedeltà dell’opera cinematografica al materiale Blizzard svetta coriacea e fiera come un grifone di Stormwind.
Non mancano infatti i momenti fanservice, brevi ma intensi, ad esempio le cavalcate sulle leggendarie creature alate, le apparizioni di Murloc selvatici e gli incantesimi originali tra cui lo spassoso Polymorph o il Silenzio.
I fan del gioco, dunque, non potranno di sicuro dirsi scontenti.
Conclusioni Warcraft: L’inizio riesce ad offrire un’esperienza più che degna persino a coloro i quali non hanno mai passato un nanosecondo sui titoli made in Blizzard, grazie ad una discreta regia, al giusto mix tra scene ragionate e azione pura, al setting affascinante nonché visivamente spettacolare e alla senz’altro degna sceneggiatura. Fuorviante paragonare questo film ad opere del calibro di Lord of the Rings o Game of Thrones, giacché si tratta di stili diametralmente opposti di fantasy appartenenti ad epoche e sensibilità talmente diverse da risultare addirittura conflittuali. Capite adesso perché le recensioni della critica internazionale ci sono sembrate ingiuste e fuori luogo? La pellicola ha i suoi difetti ma non a tal punto da meritarsi un 3 o un 4 in pagella, per niente. Che siate in cerca di un buon film da guardare in compagnia senza porvi troppe domande, che vi interessi recuperare la storia dei celebri RTS Blizzard o che vogliate semplicemente godervi due ore di fanservice e nostalgia, il nostro consiglio rimane lo stesso: concedete un’opportunità a Warcraft. |
Valutazione scala 1/10 7.4 |
+ Un prologo promettente + Fedelissimo al videogame + Esteticamente splendido + Regia e sceneggiatura di buon livello |
– Piccole sbavature nella CGI – Montaggio così e così – Forse un tantino serioso – Soundtrack dimenticabile |