Data di Uscita 20 Agosto 2015 | Lingua Italiano |
Piattaforme PC | Versione recensita PC |
Quando, alla fine del periodo di early access, avevamo assistito alla pioggia di critiche da parte degli utenti riguardo al lavoro svolto da Frozenbyte in Trine 3, non neghiamo di esser rimasti sinceramente interdetti e, purtroppo, la nostra reazione dopo i titoli di coda non si è rivelata granché distante.
Come già affermato dagli stessi sviluppatori, infatti, la produzione di questo terzo capitolo ha rischiato addirittura di non concludersi in quanto i fondi sono stati esauriti ben prima di quanto desiderato, costringendo lo studio a rattoppare in fretta e in furia un insoddisfacente finale dotato di cliffhanger che dovrebbe fungere solo da preambolo ad un eventuale seguito.
Ma procediamo con l’analisi del gioco in dettaglio.
Trine 3: The Artifacts of Power
Il primo elemento che salta all’occhio è senza dubbio il passaggio dal motore grafico in 2/2.5D a quello in 3D, scelta a nostro parere immotivata e anzi deleteria sia per il gameplay che per le spese di sviluppo lievitate notevolmente fino a 5,4 milioni di dollari, ovvero quasi il triplo rispetto a Trine 2.
Se da un lato le tre dimensioni donano scenograficità e una maggiore consistenza spaziale alle ambientazioni aggiungendo profondità fisica al platforming, dall’altra lo rendono estremamente difficoltoso in quanto la telecamera fissa non rende la prospettiva in modo adeguato e questo, in poche parole, significa salti mancati e pitfall a iosa, soprattutto se non si utilizza un controller.
Come se non bastasse mancano i muri invisibili alla fine delle mappe, ergo diviene possibile saltare indistintamente su qualsiasi punto dello scenario (anche quelli non previsti) andando incontro ad inaspettate morti ed esilaranti bug, nonché stuttering nelle animazioni e clipping.
Le meccaniche di utilizzo dei tre protagonisti sono state notevolmente semplificate, rendendo troppo viabile il cavaliere e quasi inutili le altre due classi, dal momento che ogni personaggio è dotato di walljump utilizzabile dappertutto, e banali i puzzle ambientali che si riducono nel 90% dei casi ad una schiacciata sulla piattaforma di turno per azionare un meccanismo, agganciare il rampino agli appigli sparsi per ogni dove o semplicemente spostare dei pontili usando la cinesi.
Amadeus ha a disposizione un solo cubo magico per volta, Zoya delle frecce standard con arco dotato di automira mentre il sopracitato Pontius può attaccare con la spada, pararsi e planare grazie allo scudo, caricare ed effettuare un potentissimo stomp in caduta.
Se la varietà dei combattimenti nei precedessori lasciava spazio a delle finezze, qui ci si riduce ad un semplice mashing del tasto X o di A+B senza alcuna risposta da parte di un’IA passiva e dai pattern prevedibilissimi.
Sparita anche la progressione, dal momento che i vecchi punti esperienza sono stati rimpiazzati da triangoli dorati sparsi per i livelli e a volte davvero ben nascosti, che bisogna obbligatoriamente raccogliere per avanzare nell’avventura.
La scelta è senza dubbio discutibile ma ne comprendiamo l’implementazione, dal momento che la ricerca di tutti i “trineangle” annacqua non poco la risicatissima longevità del titolo, stimata in media sulle 5 ore.
Presenti dei livelli bonus privi di checkpoint e quindi piuttosto frustranti, dentro i quali è necessario raccogliere ogni collezionabile ma che risultano comunque sconnessi dalla trama.
Non molto da dire su di essa, poco ispirata e ridimensionata sia come spessore che struttura a causa del budget ridotto a disposizione dei Frozenbyte, ma comunque gradevole se assaporata nel contesto, senza tener conto del non-finale che interrompe il gioco a metà e ci lascia con un teaser del possibile (ma sempre più distante) sequel.
Sotto un punto di vista puramente artistico, invece, Trine 3 è semplicemente spettacolare.
Le ambientazioni in 3D contengono uno smodato numero di dettagli e sia colori che effetti di luce costituiscono una vera e propria gioia per gli occhi.
Gli sporadici cambi di inquadratura offrono scorci spaccamascella in cui ogni elemento sembra dotato di vita e capita molto spesso di fermarsi per godersi lo splendido panorama e scattare degli screenshot.
Ottima anche la soundtrack, rilassante ed emozionante al punto giusto, che si sposa in modo magistrale con il contesto e si presta a svariati riascolti al di fuori del gioco.
Conclusioni Pur non trattandosi di un titolo mediocre, l’ultimo lavoro dei ragazzi di Frozenbyte delude non poco i fan della serie e lascia cadere una valanga di ‘se’ e ‘ma’ su ciò che il progetto sarebbe dovuto realmente diventare. Purtroppo, si sa, sviluppare un gioco minimamente ambizioso costa parecchio e non ci sentiamo di inveire contro il team indipendente finlandese, visto e considerato che persino team come i Double Fine si sono trovati in situazioni più o meno simili rendendosi conto degli errori di valutazione economica quando era ormai troppo tardi. Ad ogni modo Trine 3 è una produzione rattoppata, semplificata e deludente per i fan, nonostante riesca ad offrire sprazzi di divertimento e presenti un look e un sonoro a dir poco meravigliosi. Sebbene i developer si siano scusati con l’utenza e abbiano promesso un supporto duraturo al titolo, non vi è ancora alcuna notizia su un’ipotetica espansione che potrebbe completare l’arco narrativo lasciato brutalmente in sospeso: per questo non consigliamo di prendere in considerazione l’acquisto prima di un dimezzamento del prezzo. |
+ Comparto grafico e sonoro eccellente + Riesce a divertire |
– Troppo breve – Scelte di level design poco azzeccate – Il passaggio al 3D non ha convinto – Eccessive semplificazioni – Bug e glitch in quantità |
Valutazione 6.0/10
Metascore 67/100
Trine 3: The Artifacts of Power | Steam | 21.99€
Per me l’unica certezza è che siamo di fronte ad un passo indietro rispetto ai capitoli precedenti.
Questo non significa necessariamente che Trine 3 sia un brutto gioco, anzi, però ci si aspettava molto di più sotto ogni punto di vista.
Speriamo che i Frozenbyte continuino a lavorare con serenità senza dar troppo peso al backlash della community, forse un tantino eccessivo.
Non ho ancora avuto modo di provare il gioco, ma sono davvero dispiaciuto che le cose siano andate in questo modo. Considero i primi due capitoli eccellenti senza compromessi, e la qualità della direzione artistica è sempre stata sconvolgente. Mi auguro che il franchise continui a vivere, questi ragazzi hanno molto talento, sarebbe un peccato se si buttassero giù per un passo falso, in fondo può capitare a chiunque e in qualsiasi momento. Tanto di cappello intanto per essersi scusati con la community.