[Recensione] The Bug Butcher – Elogio della semplicità

Spesso è proprio l’estrema semplicità a rendere un videogioco fruibile e divertente.
Parliamo di titoli le cui meccaniche convergono nell’immediatezza della pressione di due o tre tasti e che, senza finezze tecniche, riescono ad appassionare qualsiasi tipo di pubblico.
Nel caso di The Bug Butcher parliamo di un livello di accessibilità da mobile (quindi degno di controlli tattili) trasferito però su tastiere e controller, fattore che lo rende davvero facile da prendere in mano e padroneggiare in pochi minuti.

The Bug Butcher

L’action sparatutto in 2D sviluppato da Awfully Nice Studios punta tutto sulla frenesia e sullo spropositato numero di nemici e proiettili a schermo, contando sull’ormai sdoganata formula di shooting verticale resa famosa da Super Pang.
Il giocatore interpreta Harry, un addetto alle disinfestazioni alquanto spavaldo chiamato a svolgere i suoi servigi nei pressi di una stazione spaziale invasa da mostruosi insetti di ogni dimensione.
Neanche a dirlo l’obiettivo sarà quello di ucciderne il maggior numero nei limiti del tempo prestabilito sfoltendo man mano gli sciami suddivisi in ondate dalla quantità variabile, in un vero bullet hell da cui difficilmente si esce indenni.

Sia nemici che ambientazioni sono dotati di una discreta varietà, consistente per i primi in pattern d’attacco e movimento ben differenziati tra loro e per le seconde in ostacoli mobili capaci talvolta di danneggiare il protagonista, dotato di gatling gun dalle munizioni infinite e schivata acrobatica con cooldown.

Oltre a questo il disinfestatore di The Bug Butcher può contare su un sistema di upgrade che prevede l’aggiunta e il potenziamento di abilità e power up ottenibili durante le partite semplicemente riempiendo la barra combo situata in basso a destra che si riempie a suon di uccisioni.
Raccogliere e utilizzare i suddetti power up, tra i quali spiccano raggi laser, missili a ricerca e invincibilità temporanea, è a dir poco essenziale per ottenere successi coronati da punteggi alti, i quali garantiscono la valuta con cui acquistare i miglioramenti all’arsenale e gli utilissimi bonus passivi.
Certo, non sono molti ma lo stesso dicasi dei livelli, in tutto 30, che lasciano una buona impressione pur con l’amaro in bocca a causa della brevità – seppur con un ottimo livello di sfida – dell’esperienza arcade, attenuata in qualche modo da un’altra modalità, Panic.

Essa consiste in una prova di resistenza senza l’ausilio di timer limitati nei livelli della campagna con però l’aggiunta di un sistema di upgrade in tempo reale, grazie a cui si potranno spendere subito le monete guadagnate per vantaggi immediati in game.
The Bug Butcher offre inoltre una modalità coop, sostanzialmente identica alla Panic in single player ma gradita se si possiede un amico disposto ad unirsi a noi in locale.

Piacevole ed essenziale il comparto grafico del titolo, con disegni e animazioni di egregia fattura specialmente per quanto riguarda gli insetti più grandi e pericolosi; ottimo anche il sonoro, composto da tracce techno accattivanti e mai fastidiose che accompagnano l’azione di gioco in maniera incalzante.
I menu, d’altro canto, possiedono un’interfaccia troppo simile a quanto si vede su mobile e quindi sia piuttosto poveri di opzioni sia apparentemente studiati per dispositivi touch.