SPECS
Misure 143.3 x 70.5 x 6.8mm |
Un rinnovamento chiesto a gran voce e finalmente ascoltato, così potremmo sintetizzare la nuova generazione di top di gamma Samsung, che con Galaxy S6 e S6 Edge ha voluto dare una scossa a un marchio che con l’ultima versione sembrava aver fatto più di un passo falso, soprattutto per quanto concerne il design. Andiamo a scoprire allora come si comporta questo nuovissimo Galaxy S6.
Design
Dimentichiamo cover posteriori in plastica puntinata o dal dubbio effetto simil pelle e facciamo largo a materiali premium di altissimo livello, perché Galaxy S6 si fa bello grazie a una splendida mistura tra vetro e metallo che fa in parte perdonare gli errori del passato. Estetica e qualità costruttiva del dispositivo seguono il leit motive già intrapreso da Galaxy Alpha, e allineano questo dispositivo a prodotti rinomati per la propria eleganza, su tutti la serie One di HTC e iPhone di Apple.
A dispetto dei nuovi materiali, il design resta piuttosto simile a quello già noto, con il grande tasto home in basso e i pulsanti capacitivi per il multitasking e per tornare indietro. Ottimi anche i pulsanti laterali per accensione/spegnimento e per la regolazione del volume, dotati di una buona resistenza e capaci di trasmettere un buon feel da click sotto le dita. Trattandosi di uno schermo da 5,1 pollici poi anche la collocazione di tali pulsanti risulta adeguata, e senza dubbio familiare a chi abbia avuto un precedente device di questa serie.
Novità di posizione invece per lo speaker e per il jack per le cuffie, entrambi mossi nella parte inferiore dello smartphone.
Lo schermo conta su un pannello 2,5D con pochissimo spazio intermedio, capace di regalare la piacevole sensazione di star effettivamente toccando i contenuti. Si parla ancora una volta di tecnologia Super AMOLED, ma la risoluzione passa dalla precedente Full HD (S5) a una 2K che porta la densità di pixel a 577PPI.
Se da una parte è vero che una simile risoluzione è una manna in quanto a leggibilità del testo, d’altra parte dobbiamo criticare ancora una volta come questa rincorsa al PPI “più lungo” sia in linea di massima deleteria. Affiancando due pannelli da 5,1 pollici, uno con pannello 2K e uno in Full HD, è davvero difficile scorgere differenze legate alla diversa risoluzione, mentre è più facile parlare di contrasti, luminosità differenti, saturazione del colore e via dicendo. Ciò che invece risulta innegabile è l’impatto sulla batteria e sulle prestazioni che tale risoluzione comporta.
Non siamo contrari al progresso, ci mancherebbe, ma è giusto capire che bisogna talvolta scendere a compromessi, e tra una risoluzione inutilmente (a mio personalissimo parere) elevata e una batteria più duratura personalmente sceglierei mille volte la seconda opzione.
Risoluzione a parte, il pannello di Galaxy S6 è straordinario, ricordando da vicino quanto visto sull’eccellente Note 4. La luminosità è piuttosto alta nonostante la tecnologia OLED, anche se abbiamo notato una certa tendenza ai riflessi sotto la luce diretta del sole. Anche in questo caso non possiamo che encomiare Samsung per il costante lavoro svolto nell’ottimizzazione dei propri pannelli che, dopo essere partiti qualche anno fa con un eccesso di saturazione, riescono adesso a offrire colori vibranti, saturi senza risultare “finti”, forse meno realistici di quelli di un ottimo IPS, ma comunque ideali per la visione di contenuti multimediali e per il gaming.
Uso quotidiano
Parlando di utilizzo quotidiano del dispositivo, permane almeno in parte quanto già conosciamo bene per quanto riguarda Samsung. L’interfaccia TouchWiz è naturalmente presente anche in Galaxy S6, e per quanto negli anni si sia svolto un buon lavoro di semplificazione (pensiamo ad esempio alle differenze tra Note 3 e Note 4) non possiamo negare come l’esperienza sia in generale meno piacevole rispetto a quanto possibile con una versione liscia di Android.
A onor del vero, non ci sono dubbi sul fatto che Galaxy S6 conti sulla più leggera versione della TouchWiz vista fino a questo momento. Forse per il desiderio di rinnovarsi, forse sotto lo slancio del minimalismo del Material Design, Samsung è riuscita a fare un lavoro eccellente con questa personalizzazione e, sebbene i puristi continueranno a preferire Android stock, la maggior parte degli utenti non potrà che apprezzare questa nuova incarnazione del software.
I problemi di micro lag tipici di questa interfaccia sembrano quasi del tutto risolti, e l’esperienza utente è praticamente impeccabile.
Parlando invece di batteria, rimane in qualche modo il discorso fatto con la recensione del buon HTC One M9 (che potete leggere a questo indirizzo): rispetto alla passata generazione è stato compiuto un passo indietro.
Il modello utilizzato è da 2.550mAh, compromesso necessario per raggiungere lo spessore desiderato dall’azienda. Con un utilizzo intenso del terminale si riesce comunque ad arrivare a sera, e l’ottimo lavoro del risparmio energetico di casa Samsung mostra i muscoli quando necessario. Tuttavia non raggiungiamo gli ottimi livelli di Galaxy S5, è bene che questo sia chiaro.
Il retro del dispositivo ospita la fotocamera da 16MP che, a causa del ridotto spessore della scocca, risulta sporgere di qualche millimetro. Nulla che dia un reale fastidio, probabilmente la cosa era anche auspicabile considerato che la parte posteriore del telefono è in vetro.
L’apertura è una f/1.9, che garantisce ottime performance nel raccogliere la luce, cosa comprovata dagli eccellenti risultati in situazioni di scarsa luminosità. A supportare il tutto abbiamo finalmente uno stabilizzatore ottico che non fa assolutamente rimpiangere l’ottimo Note 4. Le due ottiche sono in realtà pressoché identiche, ma Galaxy S6 riesce a fare leggermente meglio rispetto al più grande phablet, con ogni probabilità per via di un software di elaborazione delle immagini più evoluto.
Gaming
Samsung continua a onorare la tradizione equipaggiando il suo nuovo top di gamma con il miglior SoC prodotto in casa, ovvero quell’Exynos 7420 octa core big.LITTLE che conta su 4 core Cortex A53 da 1,5GHz e 4 Cortex A57 da 2,1GHz. Il reparto video è delegato all’ottima Mali T760.
Come tutti gli anni, anche in questo 2015 si rinnova la battaglia all’ultimo frame tra Qualcomm, MediaTek ed Exynos, con Nvidia e Intel a fare da voce fuori campo nonostante le eccellenti potenzialità. Ma come si comporta questo Exynos?
Iniziamo col dire che Galaxy S6 gestisce qualsiasi titolo presente su PlayStore senza alcun problema, e che solo sessioni di gioco prolungate porteranno il dispositivo a surriscaldarsi in maniera rilevante. Per il resto sembra che il chipset Mali sia allineato in prestazioni con Adreno 430 di casa Qualcomm, ovvero la GPU presente nel SoC Snapdragon 810. Nonostante questo, Exynos sembra lavorare a temperature più basse, e arrivare a framerate un pelo superiori rispetto alla proposta del colosso americano.
Andiamo a vedere di cosa stiamo parlando usando i freddi numeri:
AnTuTu
Samsung Galaxy S6 67.520 |
GFXBench (T-Rex)
Samsung Galaxy S6 Edge 57.5 Fps |
3D Mark – Sling Shot (ES 3.0)
Samsung Galaxy S6 1.837 |
3D Mark Ice Storm Unlimited Graphics
HTC One M9 33.908 |
Un dato da non sottovalutare quando si parla di gaming è ovviamente legato alla qualità del pannello. Partiamo col dire che 5,1 pollici sono a nostro avviso più che sufficienti per giocare dignitosamente, ma ovviamente tutto dipende dai gusti personali. Da parte nostra riteniamo che i due dispositivi in assoluto più adatti al gioco siano Note 4 e Ascend Mate 7, entrambi in virtù delle più che generose dimensioni e dell’ottima qualità dei pannelli.
Si tratta tuttavia di un gusto personale, ed è giusto che nell’acquisto di uno smartphone si consideri anche la portabilità del dispositivo stesso.
Galaxy S6 è relativamente compatto, molto sottile, comodo da tenere in tasca o in borsa, agevole da portare con sé. Lo schermo OLED garantisce tonalità vibranti assolutamente adatte al gaming, e l’altissima risoluzione non può che aiutare in tal senso. Qualitativamente parlando, l’unico vero competitor di uno schermo simile è per l’appunto Note 4.
Vi invitiamo dunque a farvi due calcoli: se cercate uno smartphone di dimensioni “umane” ma dotato allo stesso tempo di caratteristiche al top, Galaxy S6 è una buona scelta. Se invece preferite salire con le dimensioni esistono alternative di assoluto rilievo, come LG G3, Note 4, Mate 7 o Nexus 6.
Chiudiamo spendendo due parole sul comparto audio, che come in tutti i dispositivi sprovvisti di speaker frontali è piuttosto deficitario. Il nostro consiglio è in questo caso di usare le classiche cuffiette, un diffusore bluetooth compatto o dei semplici auticolari in-ear.
Conclusioni Galaxy S6 può essere inteso come la redenzione di Samsung, un dispositivo che prosegue sulla strada di Alpha e della serie A adottando materiali premium e una qualità costruttiva di alto livello. Siamo piacevolmente colpiti dal grande lavoro svolto sull’interfaccia TouchWiz, mai come adesso leggera, reattiva e pulita. Certo, parliamo comunque di un inno al bloatware che farà sempre storcere il naso ai puristi di Android, ma il risultato finale è comunque eccellente, alla pari con personalizzazioni quali la Sense di HTC. Se cercate un telefono top di gamma, dalle dimensioni relativamente compatte e dal feel premium, Galaxy S6 è un’ottima scelta. Attenti soltanto a non stressare la batteria, o potrebbe lasciarvi prima della fine della giornata. |