olympia rising

[Recensione] Olympia Rising – Azione in 8bit d’altri tempi

Data di Uscita 23 Luglio 2015 Lingua Inglese
Piattaforme PC, Mac Versione recensita PC

Dopo il bellissimo Apotheon è tempo di lasciarci affascinare ancora una volta dall’ambientazione classica greca, che grazie a questo Olympia Rising rivive in una sublime pixel art. Se Apotheon era stato eccelso con uno stile grafico particolarissimo e assolutamente affascinante, Olympia Rising non è da meno, e punta tutto sull’amore verso gli 8bit e su un impatto visivo che i giocatori meno giovani adoreranno da subito.

Olympia Rising

Olympia Rising è un mix tra platform e action 2D a scorrimento, dove il giocatore sarà chiamato a impersonare Iola, eroina uccisa che si ritroverà ad attraversare l’Ade grazie all’aiuto di Caronte, il traghettatore del fiume Stige. Il nostro obbiettivo sarà raggiungere l’Olimpo, ma per farlo dovremo assecondare le richieste del buon (?) Caronte, offrendogli di volta in volta delle somme di denaro per accedere ai livelli successivi.

Caronte ci indicherà con chiarezza quanto denaro desidera prima dell’inizio di ciascun livello, senza risultare mai troppo avido.
Va da sé che ogni livello sarà pieno zeppo di avversari d’ogni tipo, a partire da strani animaletti volanti, a continuare con sirene, maghi, stregoni e tanto, tanto altro. Considerata la natura budget della produzione (il gioco costa appena 5 euro) gli sviluppatori si sono sbizzarriti nel creare un bestiario di tutto rispetto, che fa la sua bella figura sia per la varietà degli attacchi, che per la cura visiva con cui ciascun modello bidimensionale è stato realizzato.
La nostra Iola potrà sferrare un attacco base grazie alla sua spada, ma sarà anche capace di utilizzare la magia per lanciare sfere di fuoco a distanza, per creare uno scudo intorno a sé o per fluttuare in aria spostandosi a gran velocità.

Olympia Rising

Oltre allo splendido comparto grafico, l’elemento più riuscito di Olympia Rising è a nostro avviso la perfetta integrazione tra fasi platform e fasi action, che per certi aspetti ricorda la straordinaria coesione di Super Metroid. Se Apotheon puntava buona parte del suo fascino su un sistema di combattimento razionale e approfondito, Olympia Rising cerca agilità e riflessi, spinge il giocatore a muoversi velocemente, a imparare i comportamenti dei nemici e a reagire in fretta, magari tra un salto e l’altro.
Una delle meccaniche principali infatti è la possibilità di concatenare salti e attacchi in una sequenza virtualmente infinita. Mettiamo ad esempio che Iola debba procedere in verticale attraverso delle piattaforme sospese: potremo saltare da una piattaforma all’altra, sfruttando magari il doppio salto, oppure potremo lanciarci contro un avversario, colpirlo, saltare nuovamente fino a raggiungere un altro avversario e via dicendo. Questo è possibile perché colpire un avversario – ovunque esso si trovi – ci darà la possibilità di saltare subito dopo, quindi nel caso di nemici volanti potremo concatenare attacchi e movimenti verticali a tempo indeterminato. Sia i pipistrelli che alcuni stregoni si prestano particolarmente a questo tipo di approccio, che creano un effetto concettualmente simile a quanto visto in Ori and the Blind Forest, anche se il capolavoro di Moon Studios resta lontano e ineguagliato.
Alcuni dei livelli ci chiederanno poi di darcela a gambe a gran velocità, correndo verso l’alto alla ricerca di un’uscita mentre l’acqua acida del fiume Stige riempie l’intera ambientazione. Le tensione di queste occasioni, l’eccellente colonna sonora (sembrano midi d’altri tempi) e la precisione dei controlli ci porterà a sfruttare la tecnica di salto e attacco sopra menzionata, che garantirà alla nostra Iola una fuga rapidissima e assolutamente gratificante.
Ciò che dobbiamo accusare invece, è la strana sensazione di scorrelatezza tra i diversi livelli di gioco. In qualche modo è come se ci trovassimo catapultati di area in area senza un reale motivo, passando semplicemente attraverso una piccola scenetta con Caronte. E’ come se le diverse zone mancassero di consequenzialità, e la sensazione è di trovarsi davanti a una serie di livelli incollati tra loro da un pretesto non molto riuscito. Anche se la qualità del gameplay è ottima, dispiace percepire questa stonatura in una sinfonia altrimenti eccellente.

Olympia Rising

Di tanto in tanto ci imbatteremo anche nel classico boss fight, scontri con creature potenti e impegnative. In questo caso dovremo memorizzare i pattern di attacco, essere molto precisi e agili, massimizzare i danni nel più breve tempo possibile e in generale stare davvero attenti. Il generale livello di difficoltà di questo Olympia Rising non è infatti bassissimo e, specie nelle boss fight, abbiamo notato dei parallelismi interessanti con alcuni capitoli della serie Castlevania, con riferimenti che ci hanno fatto sorridere e che abbiamo apprezzato. Morire significa che abbiamo sbagliato qualcosa, che dobbiamo modificare parte della nostra strategia, perché la reattività dei controlli e la fluidità delle animazioni sono eccellenti in tutte le situazioni, e sapranno gratificare quei giocatori che vorranno padroneggiare le diverse tecniche.

L’eccellenza visiva di Olympia Rising è indiscutibile: si tratta di una pixel art straordinaria, fatta di sprite coloratissimi, sagome che mescolano con intelligenza elementi classici della cultura greca al gusto retrò degli 8bit, una lettera d’amore ad un’epoca in cui molti di noi hanno cominciato a giocare.
Le animazioni sono sempre fluide, ricche di frame, i modelli sono stati realizzati con cura, ciascun avversario sa sorprendere. I fondali sono piuttosto semplici, ma scelte cromatiche azzeccatissime li rendono un perfetto accompagnamento per il tripudio che avviene sul piano principale.
La colonna sonora è perfettamente in linea con quanto descritto fino a questo momento, offrendo un audio che dimostra come le soundtrack orchestrate possano a volte non essere necessarie per ottenere risultati straordinari. Tanto di cappello.

In sintesi
Olympia Rising è un acquisto che consigliamo a chi apprezza i platform più impegnativi, quelli conditi da una buona dose di azione, e a chi ama la serie Castlevania. Il gameplay interessante sa essere fresco in virtù di un nuovo approccio al sistema di salto e attacco, mentre la grafica stellare potrebbe valere da sola l’acquisto per tutti quei giocatori che si sono fatti le ossa durante il periodo degli 8bit. Peccato per la sensazione di trovarsi di fronte a una sequela di livelli poco correlati tra loro, ma considerato che si tratta di un gioco da 5 euro direi che non ci possiamo davvero lamentare.
Valutazione scala 1/10

7.9
+ Ottima gestione di salti e attacchi
+ Graficamente straordinario
+ Eccellente colonna sonora
+ Considerato il prezzo è quasi irrinunciabile
– Scarsa coesione tra i livelli di gioco
– Alcune sezioni iniziali tendono a essere troppo facili

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