Data di Uscita 14 Maggio 2015 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, PS4, Vita | Versione recensita PC |
A seguito degli ottimi OlliOlli, il team londinese di Roll7 si cimenta stavolta in uno shooter 2¼D a coperture dai toni fortemente satirici e nonsense che risponde al nome di Not A Hero, pubblicato lo scorso 14 maggio da Devolver Digital, rinomato publisher di capolavori indipendenti come Hotline Miami e Luftrausers, su PC, PS4 e Vita.
Not a Hero
Abbiamo accennato a satira e umorismo perché la cornice narrativa del titolo si basa sulla stramba campagna elettorale del simpatico candidato sindaco BunnyLord (il quale ricorda tutto fuorché un coniglio) e della sua squadra di aiutanti incaricati di procurargli più consenso popolare possibile umiliando e uccidendo i boss criminali della città nonché i loro scagnozzi.
Ogni missione si apre con un monologo della carismatica lepre viola che elenca gli obiettivi, di cui solo uno obbligatorio, rafforzando il tutto con slide di renziana memoria e discorsi al limite dell’assurdo, tra l’altro generati randomicamente allo scopo di ottenere risultati sempre nuovi e strampalati ma che alla lunga potrebbero infastidire l’utente.
Alla termine del livello, invece, si assiste ad una sorta di pausa caffè in cui, se si sono completati abbastanza obiettivi secondari (tre facoltativi presenti in ogni missione), viene presentato un nuovo personaggio da utilizzare al posto di Steve, alter ego di partenza dalle caratteristiche piuttosto standard.
Iniziamo quindi a parlare del gameplay di Not A Hero, molto semplice e intuitivo ma ostico da padroneggiare.
La critica si è sprecata con paragoni a giochi concettualmente affini come Hotline Miami, Gunpoint, Vanquish, Broforce ed altri ancora ma noi preferiamo non banalizzare il feeling unico dato dal titolo con simili raffronti talora sbrigativi.
Quattro i comandi principali: sparo, capriola, gadget e ricarica.
Lo shooting si sviluppa soltanto in orizzontale e le innumerevoli coperture presenti all’interno degli scenari fungono da punto cardine senza il quale ogni scontro a fuoco verrebbe inevitabilmente perso.
L’entrata in copertura si effettua attraverso un breve tocco del tasto assegnato alla capriola nei pressi di un’eventuale sporgenza, mentre con una pressione prolungata si compie una scivolata piuttosto lunga che offre frame di invulnerabilità e, nel caso di contatto con un nemico, si può eseguire un’esecuzione silenziosa istantanea; l’unico problema consiste nell’effetto burro durante le cadute che comporta spesso la deviazione involontaria dalla traiettoria e quindi la morte, ma generalmente il sistema risulta gestibile.
I gadget sono vari ed, escludendo l’esiguo numero di munizioni speciali ottenute come drop casuali dai nemici uccisi, anche piuttosto d’impatto.
Si tratta principalmente di esplosivi che causano danni ad area, talora ristretti ad alcuni centrimetri di schermo e talaltra estesi in modo imprevedibile sulla superficie di detonazione con conseguente morte dello stesso bombarolo, impossibilitato a raggiungere in tempo la distanza di sicurezza.
La ricarica, infine, prevede qualche frazione di secondo in cui si rimane inattivi e varia a seconda del personaggio utilizzato. Inoltre, se usata mentre in possesso di proiettili speciali, li resetta facendo sì che le run non vengano semplificate eccessivamente dall’abuso di razzi, pallottole stordenti, infiammanti, laser e così via.
I livelli sono solitamente composti da più edifici interconnessi tramite porte, passaggi o finestre comunicanti e non presentano alcun tipo di checkpoint, elemento che potrebbe spiazzare molti giocatori ma che ci teniamo a ridimensionare affermando di aver superato quasi ogni zona – salvo quelle finali, a dire il vero un tantino frustranti – in scioltezza pur fallendo la maggior parte degli obiettivi secondari.
La difficoltà di Not A Hero, infatti, risiede interamente nelle quest esplorative, spesso a tempo, assegnate casualmente dal BunnyLord, che riguardano il recupero di collezionabili, il salvataggio di ostaggi o ancora il raggiungimento di una killstreak entro qualche secondo.
Purtroppo tali missioni risultano non di rado mal calcolate, soprattutto quelle a tempo, e molto spesso non si trova il tempo materiale di recuperare un oggetto o evitare l’uccisione di un prigioniero.
Grazie ad esse, comunque, è possibile aumentare l’intesa con il capo e sbloccare nuovi sicari (tra cui Gesù!) dotati ognuno di peculiarità piuttosto rilevanti come nuove armi, esecuzioni e ricariche veloci, colpi precisi, sprint e chi più ne ha più ne metta.
Gradevoli ma non molto vari i nemici, che si dividono in killer armati di pistole e fucili, i quali si limitano a sparare dalle coperture e avanzare a piccoli passi per costringerci ad uscire allo scoperto ma facilmente neutralizzabili con il giusto timing poiché vulnerabili in fase di ricarica o durante i pochi secondi antecedenti/successivi agli spari, e combattenti melee debolucci dalla distanza ma letali in close range la cui unica azione sarà quella di correrci incontro come ossessi per porre fine alla nostra esistenza, scandita da cinque barre della salute autorigeneranti.
Non sono presenti delle tipiche bossfight ma brevi eventi scriptati seguiti da ondate di mob dallo spawn limitato che, ad ogni modo, possono essere bellamente evitate tramite spam della scivolata per giungere alla consueta fine del livello rappresentata dal furgoncino oppure dall’elicottero di BunnyLord.
Sul fronte tecnico non riscontriamo alcuna criticità ma giusto qualche impercettibile rallentamento randomico apparentemente immotivato data la natura a 16 bit del titolo, l’assenza di un vero e proprio menu di opzioni audio/video e di una modalità alternativa, magari co-op, che avrebbe di certo aumentato la longevità complessiva, fissata sulle 5 ore se non si portano a termine tutti gli obiettivi e sulle 8-9 per i completisti.
Ad ogni modo il lavoro di Roll7 vanta un buon comparto artistico, una soundtrack orecchiabile e un senso dell’umorismo azzeccato e pungente, sebbene alterni fasi ilari ad altre davvero noiose e ripetitive.
Ma dietro le battute infantili e le bombe-gatto si nasconde un lato fortemente critico.
La violenza e il suo abuso, come in Hotline Miami, sono senz’altro temi preponderanti e non mancheranno smembramenti né scene cruente giustificate dall’ideale superiore di bene comune; qui i riflettori vengono puntati prevalentemente sulla politica ipocrita e corrotta, capace di commettere crimini e manipolare l’informazione pubblica al solo scopo di raggiungere il potere per poi conservarlo in via duratura.
Conclusioni Not A Hero è uno shooter dal sapore retrò che svolge egregiamente il proprio mestiere conciliando sfida e tensione al divertimento ignorante da apprezzare senza porsi troppe domande. Il gameplay adrenalinico e immediato ma dalle meccaniche profonde, pur con qualche difetto, coinvolge l’utente dall’inizio alla fine grazie anche ad un sistema rigido, a volte punitivo, che predilige la pianificazione al semplice corri e spara per raggiungere indenni la fine del livello. Anche l’impianto narrativo, per nulla perfetto, colpisce nel segno grazie ad un’innata anima satirica e l’incredibile carisma dei protagonisti, specialmente BunnyLord, dona al titolo una personalità piuttosto sopra le righe che siamo sicuri non verrà dimenticata in fretta. |
+ Gameplay profondo, frenetico e soddisfacente… + Impegnativo + Ottima direzione artistica + Spiccata personalità |
– …ma non privo di pecche – Calibrazione di alcuni obiettivi secondari – Un’unica modalità di gioco, non longevissima |