Data di Uscita 10 Marzo 2016 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC | Versione recensita PC |
Moon Hunters era uno di quei titoli usciti dalla fornace di Kickstarter che aspettavamo con ansia, nonostante si trattasse soltanto della seconda esperienza di sviluppo del giovanissimo team indie Kitfox Games.
Questo piccolo action RPG con spiccati elementi roguelike ci aveva attratti fin da subito grazie alla sua aura quasi mistica creata dal delizioso motore grafico in pixel art, dalla struttura procedurale incline alla rigiocabilità e alla magnifica soundtrack.
Ma alla prova dei fatti sarà davvero risultato così intrigante come appariva nei trailer? Scopriamolo.
Moon Hunters
Il tema su cui si basa l’intera avventura e che dà inizio al viaggio degli eroi è nientemeno che la scomparsa della Luna, o per meglio dire della divinità lunare.
In un mondo caratterizzato dalla presenza di diverse religioni monoteiste una setta in particolare, quella dei cultisti del sole, ha preso il potere minacciando di dare tutto alle fiamme in nome della propria divinità.
Toccherà ai cacciatori mettere fine alle follie di tale setta e scovare la Luna nascosta, ristabilendo l’ordine naturale e la pace nel regno.
Tutto ciò è senza ombra di dubbio potenzialmente interessante, eppure l’esiguo quantitativo di lore al di fuori delle rarissime cutscene rende vano il tentativo di costruire un background narrativo degno di nota.
Inoltre non ci vengono fornite indicazioni di alcun tipo riguardo al modo in cui completare la missione, né si tenta di spiegare con accuratezza il funzionamento delle meccaniche di gioco, per quanto in parte intuitive.
L’unico appiglio consiste nel countdown di tre giorni (pressoché tre dungeon esplorati con successo) attivato dopo il raggiungimento di una certa fase che ci dà la possibilità di prepararci allo scontro con il boss finale, di cui parleremo a breve.
Una run dura ahimè dai 20 ai 45 minuti, a seguito dei quali sbloccherete un finale tra i 4 disponibili e sporadici eventi legati alla progressione del personaggio, ma avrete a disposizione ben 6 eroi e molteplici vie da intraprendere; tuttavia, se anche decideste di finire il titolo al 100%, non andrete oltre le 10 ore.
Davvero uno spreco di potenziale, dunque, giacché la longevità avrebbe potuto essere allungata a dismisura semplicemente aumentando l’entità del countdown, se non eliminandolo del tutto in favore di un percorso meno lineare.
Le meccaniche, come accennato prima, sono quelle di un dungeon crawler e si distanziano dalla concorrenza proponendo l’assenza di livelli ma dialoghi a risposta multipla con NPC e interazioni con gli scenari in grado di aumentare le nostre statistiche in base alle scelte effettuate.
Il combat system ha poco da dire, sebbene ognuna fra le tre tecniche base delle 6 classi sia animata alla perfezione ed aperta a significativi upgrade -da acquistare presso i mercanti sparsi per la mappa di gioco- : il button mashing prevale sui tecnicismi, anche a causa di un’IA carente e soggetta a svariati bug.
Persino la boss fight finale, quella che dovrebbe dare un senso all’intera esperienza, si rivela semplice e piuttosto deludente poiché eccessivamente standardizzata, priva di fascino e profondità.
Troviamo invece gradevole il sistema di attributi, guadagnati tramite le sopracitate opzioni di dialogo (ad esempio aiutare un cucciolo in difficoltà vi donerà l’attributo gentilezza mentre abbandonarlo al suo destino vi renderà insensibili), che permette di accedere ad eventi speciali o locazioni altrimenti inaccessibili determinando i tratti con cui il vostro personaggio verrà ricordato nelle leggende popolari.
Un po’ come in Rogue Legacy l’eroe lascia una traccia dopo la sua morte e qui tale lascito si concretizza nell’ascesi a costellazione, simpatica feature che dà un minimo di continuità alle diverse run, purtroppo molto simili tra loro.
Moon Hunters diventa ripetitivo in breve, complici la scarsa varietà di scenari procedurali generati e l’esiguo numero di cose da fare durante i fatidici tre giorni.
Non bastano gli accenni di crafting, presenti all’interno degli accampamenti presso i quali attendere il sorgere del sole dopo aver completato un dungeon, e le attività volte al miglioramento delle statistiche, comunque banali, a tenere accesa una fiamma nata flebile.
A risollevare la produzione ci pensano il comparto grafico e artistico, tra i migliori visti nel genere in ambito indie.
Se lo stile delle illustrazioni rievoca i migliori libri di fiabe per bambini, con tratti delicati e colori pastello che ben si sposano con il carattere dei personaggi, gli ambienti di gioco immersi nel verde e nell’azzurro della natura trasmettono una sensazione di profonda serenità, acuita dalla bellissima soundtrack che vanta pezzi vocali da estasi pura.
Niente di significativo, nel bene e nel male, per quanto riguarda i menu di opzioni, a dir poco spartani ma a cui non manca nulla di indispensabile se si eccettua la sincronizzazione verticale, impossibile da attivare persino forzandola dal pannello di controllo Nvidia.
Conclusioni In conclusione abbiamo molto di cui rammaricarci: le premesse c’erano tutte e secondo noi Kitfox Games avrebbe dovuto osare di più. Non che Moon Hunters sia un brutto gioco, anzi, ma l’occasione sprecata è immensa se consideriamo i buoni propositi esposti nel progetto Kickstarter. Gli spunti meccanici sono davvero interessanti e il comparto artistico è superbo, lo abbiamo già detto, eppure la longevità si attesta al massimo sulle 10 ore nel caso vogliate spolparlo fino all’osso e la mancanza di varietà potrebbe stancarvi dopo appena 2 (e avreste ad ogni modo almeno un paio di run alle spalle). Ci aspettiamo che gli sviluppatori mantengano la promessa di supportare il titolo con update post-lancio allo scopo di arricchirlo ed ampliarlo a dovere, quantomeno per rispetto dei backer delusi. |
Valutazione 6.7 |
+ Art style e soundtrack davvero notevoli + Gameplay solido… + Buona componente RPG |
– Poca varietà – …ma alquanto basilare – Lore sottosviluppato – Bassa longevità |