Kingdom Hearts HD 2.5 ReMix – Recensione

Spesso e volentieri, quando ci troviamo di fronte a remake o Collection in alta definizione, non ci approcciamo alla recensione in modo del tutto roseo. E’ risaputo che, a causa di una penuria generale di idee nel mondo videoludico attuale, moltissimi publisher stiano giocando la carta “restauro e soldo facile”, eppure gli studi più talentuosi riescono ancora a regalarci ore di sincera nostalgia donandoci sorrisi ed occhi lucidi a gogò.
Fonte inesauribile di divertimento e lacrime per i fan, la saga di Kingdom Hearts ha segnato la storia dei videogiochi ed in particolare dei JRPG grazie ad una trama mozzafiato, personaggi e scenari apprezzabili sia dai grandi che dai piccini, un comparto artistico di prim’ordine e un gameplay semplice ma estremamente godibile: tutti elementi che hanno contribuito a tenerci incollati allo schermo dei vecchi tubi catodici per interi mesi ma che adesso, con le riedizioni in HD, tornano a dire la propria sui monitor ultrapiatti e la console -ormai – old-gen di casa Sony.
La seconda parte della collezione di Nomura in esclusiva su PS3, denominata HD 2.5 ReMix, racchiude stavolta Kingdom Hearts II Final Mix+, Birth by Sleep Final Mix e una versione priva di gameplay di Re:Coded, costituita da filmati quasi del tutto inediti che faranno sicuramente la gioia degli appassionati.

Kingdom Hearts HD 2.5 ReMix – Simple and clean work

Si parte col botto e il primo titolo ad apparirci davanti è proprio il mitico secondo capitolo delle avventure di Sora, Paperino e Pippo, in una veste grafica che stupisce gradevolmente per pulizia e cura dei dettagli.

La risoluzione a 720p mista ad un MSAA piuttosto efficace porta risultati più che soddisfacenti durante le sessioni di gameplay mentre un perfezionamento dell’engine rende qualitativamente migliori le cutscene, apportando quindi un ulteriore fascino alla già splendida atmosfera del titolo.
C’è davvero bisogno di parlare del gioco in sè? Crediamo sia superfluo, dopotutto. Da fan sfegatati ci sentiamo di consigliarlo a chiunque senza riserve, soprattutto a coloro che non hanno mai avuto modo di provarlo in precedenza, considerando in particolar modo i contenuti aggiuntivi di questa versione Final Mix+.
Insomma, dopo quasi 8 anni dall’uscita Kingdom Hearts II non accenna la minima perdita di smalto e anzi brilla di una nuova luce che si appresta a (ri)conquistare i gamer di tutto il mondo: amicizia, amore, promesse, sogni, avventure e combattimenti epici sono qui le parole chiave.
Chiave che, per niente arrugginita, torneremo ad impugnare in nome dei valori a noi più cari per scacciare l’oscurità da cuori un tempo puri e riabbracciare i nostri amici sotto un cielo finalmente terso.

Il secondo gioco, primo in ordine cronologico nella timeline di Kingdom Hearts, è Birth by Sleep.
Lo spin-off in esclusiva PSP datato 2010, allora ben recepito dalla critica e dal pubblico, appare oggi upscalato in HD ma, per il resto, praticamente identico alla versione portatile.
Nessuna critica al gioco anche in questo caso ma la qualità del porting, un tantino scarna per i nostri gusti, non regge il confronto con Kingdom Hearts II e rende le migliorie al sistema di interfaccia e controllo della serie in qualche modo fini a se stesse, poiché non traslate adeguatamente sul controller della console casalinga. Trattandosi, appunto, di un prodotto indirizzato al portatile, il comparto tecnico non lascia spazio a giudizi negativi ma la mancanza di un qualsiasi miglioramento al motore grafico e la presenza di caricamenti frequenti e piuttosto lunghi (ma anche la fastidiosa telecamera) ci delude senza ombra di dubbio.

Resta però la qualità effettiva di tale iterazione, impreziosita da tre protagonisti decisamente all’altezza, ognuno con una storia diversa ma unito agli altri da un destino comune, oltre che da un gameplay maggiormente profondo e, se vogliamo, meno semplicistico rispetto ai predecessori.
Mero porting senza arte né parte, dunque, ma nonostante tutto lo consigliamo caldamente persino a chi lo ha già finito dato che la versione Final Mix contiene un numero non irrilevante di extra atti ad accrescerne la longevità.

L’ultimo tassello del puzzle è Kingdom Hearts Re:Coded, costituito da una raccolta di filmati e testi (in gran parte inediti e ridoppiati) che vanno a rimpinguare il generoso lore del brand Square.
Si tratta di una piccola perla (non esente da problemi tecnici e bug nonché da caricamenti stranamente lunghi) studiata ad hoc per far felici i fan più accaniti e spezzare il ritmo dei due JRPG presenti all’interno del ReMix con una storia intrigante e ben strutturata da godersi con tanto di popcorn tra una pausa e l’altra.

Conclusioni
Kingdom Hearts HD 2.5 ReMix è una delle poche raccolte in alta definizione che mantiene le promesse e non vende fuffa.
Essa riprende con successo gli ottimi risultati della Collection precedente e ne amplia le vedute con un eccellente restauro dello storico Kingdom Hearts II il quale, presente in versione Final Mix+, vale già da solo il prezzo del biglietto; inoltre, sia Birth by Sleep che Re:Coded, sebbene non abbiano goduto dello stesso trattamento svecchiante riservato al pezzo forte della raccolta, offrono una valida opportunità per approfondire le conoscenze sulla saga da parte di appassionati e non, aumentando di molto anche la longevità complessiva di un prodotto di qualità pregevole e dal prezzo più che onesto.

+ Splendido remaster di Kingdom Hearts II
+ Quintali di contenuti aggiuntivi
+ Rapporto qualità/prezzo al top
– Birth by Sleep è soltanto un upscaling
– Qualche singhiozzo in Re:Coded

Valutazione: 8.5/10
Metascore 83/100

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