Qualche giorno fa lodavamo casualmente il sottobosco indie cinese, parlando nello specifico dell’egregio brawler 2D I am the Hero. Quest’oggi, invece, ci dedichiamo ad Icey, un titolo uscito nello scorso novembre che forse avrete già sentito nominare. Vi starete chiedendo perché abbiamo scelto di ripescarlo proprio adesso. Diciamo che per mancanza di tempo e problemi logistici non eravamo riusciti a coprire la release e di questo ci scusiamo sinceramente. Ci scusiamo perché Icey è un titolo geniale che meriterebbe dieci volte la rilevanza mediatica di cui gode al momento. Su Metacritic da due mesi a questa parte sono apparse solo 4 recensioni. Quattro. Tutte, peraltro, decisamente positive. A questo punto è lecito porsi qualche domanda.
Icey
Uscita 17 Novembre 2016 Lingua Inglese Piattaforme PC Versione recensita PC Prezzo al lancio 11,99€ |
Analizzando Icey non si può fare a meno di tenere in conto il background da cui proviene. Shanghai Fantablade è il nome del piccolo team responsabile, un gruppo di talentuosi sviluppatori cinesi alla loro prima esperienza. Se c’è una cosa che risulta evidente già dal primo impatto con il gioco è che questi ragazzi hanno compreso alla grande le basi del game design occidentale e le hanno rimodellate in una maniera talmente originale ed ispirata da farne venir fuori un prodotto unico nel suo genere.
Icey, in apparenza, è un hack and slash combo-based con uno stile simile a quello di Dust: An Elysian Tale. Ma in realtà la veste action funge da soprabito, giacché per molti versi può essere paragonato a The Stanley Parable da cui prende ed amplia l’idea del narratore come personaggio influente sullo svolgimento degli eventi. Il tutto parte nel più banale dei modi, ovvero con la presentazione della classica trama generica da “uccidi il cattivo e salva il mondo”, con il narratore che ci invoglia a seguire le frecce disseminate per i livelli al fine di portare a termine la nostra missione. Il bello arriva quando iniziamo ad ignorare i suggerimenti e ci dirigiamo nella direzione opposta alle frecce oppure rimaniamo immobili.
Icey incoraggia il giocatore a non seguire le regole del gioco e a disobbedire al narratore. In tal modo vengono fuori il vero impianto narrativo, per certi versi incomprensibile, e una valanga di segreti/easter egg all’insegna della risata e dello sfondamento ripetuto della quarta parete, con trovate spesso geniali. Tutto qui? Niente affatto. Qualora si scelga di concentrarsi esclusivamente sulle meccaniche, si rimane comunque soddisfatti. Il titolo vanta un gameplay veloce e tecnico, in poche parole asiatico, che sa essere flessibile al punto giusto. Non ci saranno flotte interminabili di nemici debolissimi pronti ad accettare il triste destino di carne da macello. Al contrario avremo a che fare con un numero controllato di robot ognuno fornito di pattern e caratteristiche uniche in grado di mettere l’utente in seria difficoltà persino a livello normale (il secondo fra i tre disponibili). Potremmo vederlo come un pregio ma in verità si tratta in parte di una pecca di design. Per vincere gli scontri più impegnativi come le discrete boss fight bisogna infatti necessariamente imparare a prevedere le mosse dell’avversario e contrastarle grazie a schivate e contromosse da eseguire con estrema precisione, a cui si aggiungono mosse speciali che richiedono il dispendio di salute. Raccapezzarsi non è per niente una passeggiata. Anzi, basta un errore e la battaglia inizia la sua inesorabile deriva verso la sconfitta. Forse avrebbe giovato tarare verso il basso il damage output di alcuni nemici perché si muore davvero troppo in fretta.
La possibilità di potenziarsi ai checkpoint serve solo parzialmente a mitigare la problematicità talora frustrante del titolo. E’ anche possibile recuperare HP giustiziando gli avversari in fin di vita ma spesso e volentieri non basta neanche questo. Piaccia o meno, in Icey l’abilità del giocatore riveste un ruolo essenziale. Se cercavate un’esperienza indolore, sappiate di essere fuori strada.
Parlando di tecnica, invece, non possiamo che apprezzare il buon lavoro degli artisti. Gli scenari sono stati disegnati e animati con molta cura, gli effetti luminosi e particellari restituiscono un piacevole feedback visivo e infine la soundtrack, pur non spaccando mascelle, accompagna degnamente l’avventura.
Nessuna traccia di bug e problemi di ottimizzazione.
In sintesi E’ un vero peccato che Icey non stia ottenendo il successo meritato, almeno dal punto di vista dei riconoscimenti della critica. Forse passerà ancora del tempo, chissà. L’annuncio di Fantablade riguardante un update primaverile con il doppiaggio di Stefanie Joosten fa ben sperare in tal senso. Sta di fatto che, senza esagerare, secondo noi si tratta di uno tra i migliori indie di recente memoria. Chiaro, da un team debuttante non ci si può aspettare la perfezione assoluta, tuttavia con Icey lo studio di Shanghai si è guadagnato un posto d’onore nel nostro personale olimpo delle perle indipendenti. |
Valutazione scala 1/10 9.0 |
+ Sagace, ilare, brillante + Narratore da 10 e lode + Competente dal punto di vista meccanico + Veste grafica e sonora all’altezza + Unico nel suo genere |
– Trama a volte un po’ astrusa – Piccole pecche nel combat system – Può essere frustrante |