Data di Uscita 1 Giugno 2015 | Lingua Italiano |
Piattaforme PC | Versione recensita PC |
Ricordate il trailer di annuncio di Hatred e la conseguente polemica sollevata in modo più che ingiustificato dalla stampa videoludica internazionale?
Noi ci siamo posti il problema della violenza nei giochi in questo speciale e abbiamo concluso che il polverone fosse costituito soltanto da inutili chiacchiere buoniste e scarsamente retrospettive poiché non tenevano in conto che la brutalità, sia essa gratuita o giustificata, ha sempre fatto parte di ogni media.
Ma, dal momento che non ci interessa valutare le scelte di marketing di Destructive Creations né le linee editoriali altrui, veniamo alla valutazione tecnica vera e propria.
Hatred
La vicenda prende le mosse da un buio scantinato ove il nostro protagonista, in apparenza un gotico disadattato dai capelli corvini e dalle spiccate tendenze omicide, pianifica in grande stile la fine della propria vita e, al contempo, la distruzione della non specificata città in cui risiede.
Un personaggio un po’ troppo banale e stereotipato, a dire il vero, privo di qualsiasi motivazione e deciso solo a procurare sofferenza al prossimo traendone un sadico piacere.
Quello che manca è un qualsiasi spunto di caratterizzazione che possa sollecitare empatia ed interesse verso la missione suicida del folle serial killer vestito di nero: ci ritroviamo a manovrare un mero burattino imbevuto d’odio artificiale le cui sporadiche, poco riuscite, battute non suscitano altro che imbarazzo e ilarità.
Ad ogni modo kudos agli sviluppatori per aver saputo sdrammatizzare il tutto con diverse citazioni simpatiche ed una cutscene finale piuttosto gradevole che ci ha strappato qualche risata, ma rimproveri per quanto riguarda la longevità, attestata sulle 2-3 ore al massimo.
Il gameplay è quello basilare degli shooter isometrici e non presenta alcun elemento che possa caratterizzarlo e distinguerlo dalla massa.
Generalmente l’obiettivo è accumulare uccisioni, tra civili e forze armate, per sbloccare l’uscita dei livelli, strutturati in modo simil-open world senza particolari limitazioni alla libertà di movimento, sebbene le mappe non godano di un design eccellente e ci si ritrovi a dover allungare notevolmente i percorsi a causa di semplici cancelli e ringhiere insormontabili.
Lo shooting funziona ma non restituisce un feedback soddisfacente né diversificato a seconda dell’arma utilizzata (fucili d’assalto, shotgun, mitra, lanciafiamme, granate) e le hitbox, talvolta, sono imprecise; lo zoom, attivato con il tasto destro del mouse, non permette di ampliare molto il campo visivo e l’accentuata accelerazione del mouse non aiuta di certo il puntamento.
Il resto dei comandi, qualora funzioni correttamente, appare legnoso e mal implementato alla struttura dei livelli nonché affetto da occasionale input lag.
Si può infatti effettuare una capriola per schivare i proiettili e abbassarsi in copertura ma non abbiamo quasi mai trovato utili tali meccaniche perché le zone di gioco non permettono tatticismo nelle manovre offensive quanto in quelle difensive.
Ci si trova spesso in situazioni di assoluto svantaggio numerico ed in campo aperto, privi di qualsivoglia riparo dal fuoco nemico, oppure in vicoli ciechi che vanificano l’efficacia della rotolata.
L’assenza di un attacco corpo a corpo pesa come un macigno sul sistema di combattimento in quanto dovremo sprecare ingenti quantità di munizioni sui passanti per poi ritrovarci a secco durante le ondate di rinforzi della polizia, senza nessuna possibilità di risposta poiché l’unico modo per curarsi è proprio ferire gli avversari e finirli attraverso la pressione di un tasto che avvia cutscene randomiche stancanti dopo breve tempo.
Il gioco sa essere frustrante e si muore troppo facilmente – anche in modalità facile -, soprattutto quando le automobili ci oneshottano al solo tocco o le granate esplodono istantaneamente e la discutibile assenza di checkpoint rende le morti tediose ed eccessivamente punitive; completare le missioni secondarie, che consistono per lo più nell’uccidere altri pedoni, fornisce però dei respawn utilissimi da gestire con estrema oculatezza al fine di non ripetere l’intero livello da capo.
Pollice in giù anche per l’intelligenza artificiale, per niente realistica, irresponsiva e che tende ad accodarsi aspettando che il giocatore venga allo scoperto favorendo così un serrato camping grazie al quale exploitarla facilmente.
Neanche a dirlo, il sistema diventa presto ripetitivo e noioso.
Per quanto concerne il comparto tecnico, l’ottimo utilizzo dell’Unreal Engine 4 non può che ricevere una lode.
Le tinte grigie, spezzate dal buon sistema di illuminazione alimentato principalmente da luci artificiali quali fari, torce e lampioni i quali mantengono una cromia naturale, vanno a nozze con l’atmosfera cupa e oppressiva del gioco che comunque, a dirla tutta, ci aspettavamo molto più malata e per lo meno paragonabile a quanto visto in Manhunt, per citarne uno.
Notevole anche il motore fisico, responsabile di spettacolari crolli a seguito di esplosioni non scriptate e anzi utilizzabili per eliminare un maggior numero di individui in estrema scioltezza.
Animazioni e modelli non sono di certo al top ma in generale il comparto tecnico di Hatred è ciò che più contribuisce a salvarlo dalla bocciatura tout court.
Dal punto di vista prestazionale, comunque, non aspettatevi un’ottimizzazione eccelsa.
Le opzioni grafiche sono svariate ma quasi nessuno slider impatta sul framerate in maniera consistente, giacché sia a livello di dettaglio basso che ultra il titolo non raggiunge i 60 fps persino in configurazioni dotate di Geforce GTX 980, fatto inspiegabile data la povertà di dettaglio e la semplicità degli ambienti di gioco.
Conclusioni Hatred non è proprio quello che ci aspettavamo. I ragazzi di Destructive Creations hanno creato un twin stick shooter solido ma ripetitivo e senza alcuna peculiarità che lo renda minimamente interessante o innovativo, attirando innumerevoli utenti grazie ad un trailer in pompa magna e all’aiuto (forse involontario) della stampa internazionale. Si tratta di un progetto che manca di carattere e presenta difetti più o meno gravi sul versante del gameplay e del game design, oltre che di ottimizzazione, ma non ci sentiamo di classificarlo come insufficiente. Considerata la risicata longevità il prezzo di 16,66€ non è affatto allettante, pertanto vi consigliamo di recuperarlo solo in caso di corposi sconti durante i saldi di Steam. |
+ Ottima veste grafica e buona gestione della fisica + Atmosfera per lo più convincente + Fa il suo dovere di mindless shooter |
– Ripetitivo – Brevissimo – Manca di ispirazione e originalità in ogni aspetto – Meccaniche talora difettose – Difficoltà mal calibrata |
Valutazione 4.0/10