Data di Uscita 3 Giugno 2016 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, PS4, One | Versione recensita PC |
Dopo più di 5 anni e ben tre edizioni lanciate tra Steam e console, i ragazzi di Flying Wild Hog tornano alla carica con Hard Reset Redux, in pratica la versione definitiva (si spera) completa di DLC Exile del first person shooter a tema cyberpunk che offre un’esperienza impegnativa, tipicamente old school, e dedicata a tutti gli amanti degli sparatutto single player.
Vediamo se questa riedizione sia riuscita nell’intento di migliorare il prodotto base svecchiandolo sia graficamente che meccanicamente, e soprattutto se il prezzo del biglietto valga ancora la spesa.
Hard Reset Redux
La narrativa di Hard Reset Redux si presenta in modo alquanto spartano, ovvero con una breve cutscene a fumetti supportata dal doppiaggio che introduce l’apparentemente intricata trama.
L’umanità è sull’orlo dell’estinzione a causa dei postumi della guerra contro le macchine, diventate ormai esseri senzienti in grado di agognare il controllo di ciò che resta del mondo attraverso l’assimilazione del Santuario, un network contenente milioni di intelligenze artificiali avanzatissime.
A fermare l’assalto dei robot ci penserà il classico eroe badass americano dotato di un dizionario verbale in prevalenza limitato alle imprecazioni e alle frasi scontate, il maggiore Fletcher.
Niente di particolarmente originale né coinvolgente scaturisce dallo sviluppo degli eventi, salvo qualche colpo di scena di media intensità relegato ai momenti iniziali e finali della campagna, la cui durata si attesta sulle 6-8 ore.
Di certo non si tratta di un titolo story based, anzi risulta evidente come la storia sia soltanto un pretesto per fiondare il giocatore nel mezzo di uno spietato conflitto all’ultimo sangue (o bullone) in cui a prevalere non saranno le parole ma i proiettili.
E partiamo proprio dallo shooting per anticipare che il gunplay è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alle versioni precedenti, tuttavia al sistema sono state introdotte una manciata di novità senza dubbio stuzzicanti.
La prima consiste nella possibilità di effettuare un dash fulmineo appena prima di correre premendo shift ed in seguito tenendolo premuto per mantenere la velocità di scatto.
Sembra un elemento addizionale di poco conto ma possiamo assicurarvi che, soprattutto nei livelli finali, si rivela essenziale per evitare i temibili assalti nemici.
Il pacing appare ribilanciato ed esente da picchi di difficoltà improvvisi, in più il piazzamento riveduto e corretto degli avversari sul campo di battaglia (tra cui i nuovi Cyborg Zombie) garantisce un grado di sfida piuttosto elevato alle difficoltà maggiori.
Per quanto riguarda l’arsenale, invece, registriamo la gradita inclusione di un’arma corpo a corpo, la katana energetica, che va ad affiancare le già efficacissime due armi da fuoco principali munite ciascuna di 5 varianti ottimamente diversificate e i power up al rateo e al danno sbloccabili nel corso del gioco.
Fucile alla mano, dunque, Hard Reset Redux riesce ancora a divertire grazie alla sua frenesia e al buon feeling del gunplay risaltato dagli impatti fisici dei colpi, parecchio realistici, e dagli effetti particellari davvero convincenti.
Dove il peso degli anni si sente eccome è, invece, nel level design e nel comparto tecnico, addirittura inferiore a quello della versione base del titolo.
I livelli si estendono prevalentemente in orizzontale e non mancano di celare segreti in gran quantità, però l’impressione di trovarsi in un ampio corridoio cresce di continuo e gli ambienti cittadini cupi fin troppo uguali tra loro non fanno altro che esasperare l’onnipresente sensazione di claustrofobia che ci accompagna per la maggior parte del tempo.
Parlavamo anche di passi indietro del comparto tecnico poiché a quanto pare gli sviluppatori avrebbero downgradato Hard Reset Redux per consentire un approdo sereno su PS4 e Xbox One.
Da quel che abbiamo potuto vedere noi le voci non mentono ed in effetti, se escludiamo alcuni effetti particellari ed il bloom in un paio di locazioni, il resto è nettamente inferiore.
Sparita l’occlusione ambientale, caduta in picchiata la qualità di illuminazione e ombre, peggiorata la definizione di texture e mesh: il downgrade c’è e si nota, sebbene il framerate ne abbia beneficiato.
Un vero peccato, vista la ricchezza di contenuti aggiuntivi di questa edizione che avrebbero potuto giustificare il ri-acquisto da parte degli utenti PC, tra cui la modalità survival, il new game plus e l’Heroic mode (difficoltà estrema senza l’ausilio dei checkpoint), oltre alle feature minori come il salvataggio rapido, il supporto ai controller e i tempi di caricamento ridotti.
Conclusioni In linea di massima, comunque, Hard Reset Redux rimane un FPS godibile sotto ogni punto di vista e ne consigliamo l’acquisto a tutti coloro che se lo fossero perso in passato. Veloce, violento, impegnativo e conveniente (19,99€ su Steam), il lavoro di Flying Wild Hog regalerà senza dubbio almeno 8 ore di gioco agli appassionati di shooter hardcore dal carattere spiccatamente old school. Al contrario, se siete possessori della versione Extended e avete già provato l’esperienza vi suggeriamo di ignorare questa release ed attendere un eventuale seguito, giacché il comparto grafico pesantemente downgradato non motiva affatto un secondo acquisto. |
Valutazione scala 1/10 7.0 |
+ Shooting ancora appagante + Miglioramenti dovuti al sistema + Modalità extra e DLC |
– Gli anni si fanno sentire – Tecnicamente inferiore all’originale – Trama banale |
*Recensione basata su una copia promo fornita dallo sviluppatore*