Data di Uscita 3 Febbraio 2015 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, Mac OS, PS4, PS3, One, X360, iOS, Android | Versione recensita PC |
Dopo aver lasciato la casata Forrester in una situazione non proprio radiosa nel primo episodio, è adesso il tempo di rimettere tutto in discussione, andando a disturbare personaggi vecchi e nuovi, e cercando di rispondere con forza alla tracotanza dei Whitehill e del nostro carissimo Ramsey Snow. Si parte allora per la Barriera, con una breve capatina nel Continente Orientale.
Game of Thrones – Episode 2: The Lost Lord
Il secondo episodio di Game of Thrones riprende le cose esattamente dove le avevamo lasciate, approfondendo la storia dei personaggi già visti nel precedente capitolo e introducendo due nuovi protagonisti giocabili.
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Naturalmente non intendiamo fare spoiler di alcun tipo: diremo soltanto che la sceneggiatura continua su uno stile molto vicino a quello di Martin, creando un cocktail di eccellente qualità a base di intrighi e di crudissima violenza. Le scene d’azione non sono moltissime, e per la maggior parte del tempo dovremo dunque districarci tra i dialoghi che interesseranno i diversi personaggi, ancora una volta intenti nel cercare di sopravvivere nella maniera più “furba” possibile.
Questo The Lost Lord manca senza dubbio di un evento shock tale da sconvolgere il giocatore/lettore così come era avvenuto nel primo episodio, cosa tutto sommato accettabile considerato che si tratta di un episodio di palese transizione. Da questo punto di vista, la sensazione è di avere a che fare con un racconto che stia preparando la strada a quanto ancora deve avvenire, con le storie dei diversi personaggi che si intrecciano in maniera più o meno interessante, ma senza forse quel mordente che abbiamo visto il lavori di Telltale quali The Wolf Among Us o il più recente Tales from the Borderlands.
Non che la trama sia scialba, tutt’altro: i diversi protagonisti continuano ad essere caratterizzati in maniera interessante, le scelte a nostra disposizione sono molteplici e l’intreccio procede su ritmi piuttosto serrati. Vi è tra l’altro una breve sequenza in cui, insieme all’amato Folletto Tyrion Lannister, dovremo confrontarci verbalmente con degli uomini della casata Whitehill, in un momento di tensione molto coinvolgente e decisamente appagante.
Il cast dei volti noti vede il ritorno della bella Margery Tyrell, del già menzionato Tyrion Lannister e aggiunge ai presenti il figlio bastardo degli Stark di Grande Inverno, John Snow.
Se nel precedente episodio abbiamo riscontrato una varietà negli esiti delle situazioni limitata, questa volta sembra che le nostre azioni influenzeranno in maniera più incisiva il futuro degli eventi, specie in una manciata di particolari occasioni.
Continuiamo ad essere piuttosto scettici nei confronti dello stile visivo adottato da Telltale Games verso questo prodotto, che appare fin troppo approssimativo e “gommoso” rispetto a quanto ci si aspetterebbe da Game of Thrones. Se infatti gli sfondi dalle tinte acquerello riescono a offrire scorci più che gradevoli, i personaggi lasciano ancora a desiderare, a causa principalmente di una mimica facciale poco riuscita, lontana da quanto visto nel già citato The Wolf Among Us o in produzioni avvantaggiate da uno stile fumettistico.
Ottima la colonna sonora, che conta in questo caso su un nuovo brano cantato creato ad hoc per l’occasione. Eccellente come al solito la qualità dei doppiaggi, per una recitazione che si conferma ancora più che convincente.
Conclusioni Il secondo episodio di Game of Thrones non convince come il primo, principalmente a causa della mancanza di colpi di scena di forte impatto. La storia continua tuttavia a incedere su ritmi buoni, e la caratterizzazione dei personaggi è più che convincente. Se amate questa serie TV (o i romanzi di Martin) potete star certi che anche questo capitolo sarà di vostro gradimento. Solo non aspettatevi alcun tipo di eccellenza. |
+ Buon approfondimento dei personaggi + Più potere di modificare l’andamento della storia + Ottima recitazione e colonna sonora |
– Nessun momento sconvolgente – Design che non convince |