Data di Uscita 29 Gennaio 2016 | Lingua Inglese |
Piattaforme 3DS | Versione recensita 3DS |
C’è sempre stata un bel po’ di confusione intorno a Final Fantasy Explorers, il nuovo lavoro di Square Enix che alcuni hanno interpretato come un MMORPG, altri come un adventure alla Monster Hunter. Alla tirata dei conti, il gioco è più simile per struttura al capolavoro Capcom, ma conserva allo stesso tempo numerosi elementi che sembrano presi in prestito direttamente da Final Fantasy XI e Final Fantasy XIV, i due capitoli online del franchise. Si parla comunque di un gioco per piattaforma portatile, 3DS in questo caso, console su cui un certo Monster Hunter 4 regna incontrastato per quanto riguarda gli adventure ruolistici. Final Fantasy Explorers punta a una fascia di pubblico simile, ma non uguale.
Final Fantasy Explorers
La prima impressione che riceveremo è che Final Fantasy Explorers sia giocabilissimo in single player, e che non sia necessario il supporto di alcuna modalità online cooperativa. Impressione in linea di massima corretta, perché la struttura del prodotto permette sessioni di gioco anche piuttosto brevi, che comunque risultano fruttuose e che sanno dare soddisfazione a prescindere dal tempo a nostra disposizione. Diversamente da Monster Hunter, Final Fantasy Explorers è pensato per chi non ha intenzione di dedicare un’ora intera a un singolo combattimento contro un boss. Ma procediamo con ordine.
Dopo aver creato un personaggio attraverso un editor più che sufficiente e aver assistito a un abbozzo di trama ci ritroveremo nell’hub principale del gioco, la città di Libertas, dove nel ruolo di avventurieri potremo dedicarci gradualmente a una serie di quest strutturalmente simili a quelle di un classico MMO, che ci porteranno in giro per il mondo a prendere confidenza con le innumerevoli meccaniche di gioco.
Saremo liberi di cambiare Job (classe) in qualsiasi momento, ma all’inizio le possibilità a nostra disposizione saranno piuttosto limitate. Per sbloccare classi man mano più specializzate dovremo procedere nella trama principale, o meglio nelle Quest principali, dato che la storia di questo Final Fantasy Explorers è alla fine un mero pretesto all’azione.
Ogni volta che attiveremo una quest principale riceveremo un tempo limite per portarla a termine. Ciò non deve far preoccupare chi detesta i giochi con timer e scadenze: nella quasi totalità dei casi il tempo a nostra disposizione sarà molto più che sufficiente per completare la missione, esplorare l’ambiente circostante, andare alla ricerca di materiali da craft e uccidere tutti gli avversari presenti sul nostro cammino, dunque niente fretta.
Naturalmente per fare in modo che tutto proceda per il verso giusto è necessario equipaggiarsi a dovere prima delle missioni più impegnative: la città di Libertas è patria di alcuni commercianti e dei classici NPC da cui potremo acquistare equipaggiamenti di base, o meglio ancora sintetizzare nuove componenti utilizzando gli oggetti trovati durante le nostre scorrerie in campo aperto. Uno dei venditori ci richiederà in pratica di portargli determinati ingredienti per creare armi ed equipaggiamenti che diventeranno molto presto necessari a proseguire nell’avventura. Ovviamente a un certo punto del gioco sarà necessario ricorrere al grinding per poter craftare gli oggetti più potenti, ma in nessun caso abbiamo trovato l’esperienza ridondante e noiosa come invece accade con i vari Monster Hunter, perché in questo caso i drop rari sono garantiti alla conclusione della missione, dunque niente RNG.
Interessante tra l’altro notare come gli sviluppatori abbiano deciso di permettere a qualsiasi classe di vestirsi con qualunque equipaggiamento, con l’unica eccezione delle armi, che saranno invece specifiche di ciascun job. Tale elasticità è riscontrabile anche nella gestione delle abilità, che possono essere mischiate e che non rendono l’utilizzo di una classe limitante per un determinato aspetto o un altro.
Una volta attivata una missione primaria o secondaria potremo camminare in giro per il mondo e raggiungere la località in cui si trova il nostro obiettivo o, dopo le fasi iniziali, far ricorso alla comoda quanto classica airship.
Le ambientazioni hanno dimensioni variabili, ma in linea di massima sono più piccole (alcune in maniera considerevole) rispetto a quanto proposto in Monster Hunter. In molti casi si tratta proprio di micro aree legate insieme per dare un’idea di dungeon, ma la maniera semplicistica con cui il tutto viene montato non è proprio soddisfacente.
Il sistema di combattimento melee prevede l’utilizzo di un singolo attacco che sarà possibile concatenare ma, diversamente da Monster Hunter, manca tutta la complessità e la varietà che garantisce un approccio mirato in base al tipo di avversario che affronteremo. Se la situazione per quanto riguarda gli attacchi fisici lascia a desiderare, le abilità sono invece state gestite in maniera ottima, con la possibilità di impostare otto macro associando i tasti dorsali ai soliti A, B, X e Y. Ciascuna abilità sarà dotata di affinità elementali e, se usata a sufficienza e in congiunzione con un altro elemento, permetterà di utilizzare delle skill speciali dagli effetti temporanei. Sarà ad esempio possibile incrementare il danno di uno specifico elemento, superare le barriere elementali dell’avversario, rimuovere i malus del team, incrementare la velocità di movimento e tanto, tantissimo altro. Purtoppo Square Enix non è stata molto chiara nella descrizione di queste concatenazioni, dunque si procederà un po’ a tentoni almeno durante le prime ore, nella speranza di ottenere dei bonus da utilizzare poi sul momento.
Ciascuna abilità e ogni tipo di equipaggiamento potrà essere potenziato nella città di Libertas, spendendo alcuni ingredienti trovati nei cadaveri dei nemici e migliorando determinate statistiche o aggiungendo dei perk del tutto nuovi. Manca anche in questo caso la profondità del sistema di progressione di Monster Hunter, ma si tratta di una meccanica molto user friendly, che non stressa, non spinge al grinding assiduo, e garantisce piccoli miglioramenti nell’attesa di ottenere un equipaggiamento di fascia superiore.
La modalità multiplayer del gioco è molto divertente, ma anche meno importante di quanto non si potrebbe credere. Il vantaggio principale sta nel fatto che, in gruppo, potremo affrontare le diverse missioni aggiungendo dei malus (ad esempio minor tempo a nostra disposizione, danni nostri dimezzati e quelli dei nemici raddoppiati eccetera) che incrementeranno la qualità e la quantità del bottino finale.
Chi non volesse ricorrere alla modalità online può sempre fare affidamento su un eccellente sistema simil-Pokémon che ci permetterà di catturare gli spiriti dei nemici sconfitti (saranno dei drop rari) e di utilizzarli come compagni nelle nostre avventure. Le creature che useremo – tre al massimo in contemporanea – potranno essere expate e livellate. In caso una di queste morisse in combattimento sarà sufficiente attendere un cooldown perché questa non rientri sul terreno di scontro.
L’intelligenza artificiale è mediocre, i nostri pet useranno le proprie abilità in maniera casuale, spesso facendosi massacrare senza ritegno. A onor del vero, anche i boss e gli avversari normali sembrano seguire dei pattern piuttosto casuali.
Conclusioni Final Fantasy Explorers è una versione semplificata in tutti gli aspetti di Monster Hunter. E’ un gioco meno profondo in ciascuna delle meccaniche, a partire dal sistema di combattimento, a continuare il potenziamento delle armi e il crafting, a finire con l’esplorazione vera e propria, che qui avviene in spazi meno ampi e privi del verticalismo di Monster Hunter 4. E’ tuttavia un gioco eccellente per chi voglia immergersi per la prima volta in questa tipologia di giochi, proprio in virtù di una maggiore accessibilità e di un livello di difficoltà più orientato verso il basso rispetto al concorrente di casa Capcom. Se detestate il grinding di Monster Hunter e la lunghezza degli scontri con i boss Final Fantasy Explorers è un acquisto che vi consigliamo. |
Valutazione 8.0 |
+ Una versione “soft” di Monster Hunter + Buon sistema di crafting + Si presta a sessioni di gioco brevi + Ambientazioni gradevoli + Molto accessibile + Non è incentrato sul grinding sfrenato |
– Inadatto a chi cerca una sfida elevata – La telecamera a volte va in paranoia – Sistema delle chain elementali poco chiaro – Intelligenza artificiale mediocre – Niente italiano |