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[Recensione] Dragon Quest Heroes L’albero del Mondo e le radici del Male – Musou RPGistico

Data di Uscita 16 Ottobre 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PS4 Versione recensita PS4

Fin dall’era 8 bit la saga di Dragon Quest, realizzata da Enix, è stata vista come la diretta concorrente di quella di Final Fantasy, edita da Squaresoft, almeno in Giappone. Questo perché i titoli di entrambe le serie non varcavano mai i confini di tale mercato. Quando le due società si unirono nel 2003, formando l’attuale Square Enix, qualcosa iniziò a muoversi. I remake dei capitoli dal quarto al sesto di Dragon Quest per Nintendo DS cominciarono ad arrivare in Occidente, seguiti successivamente dal nono episodio. Tuttavia, nonostante il grandissimo successo ottenuto da Dragon Quest IX la società non rilasciò nessun altro titolo in Occidente.

Dragon Quest Heroes L’albero del Mondo e le radici del Male

Dopo qualche anno di distanza ecco approdare nelle nostre umili terre Dragon Quest Heroes, spin-off della serie principale realizzato esclusivamente per PlayStation 4 e PlayStation 3 (su quest’ultima solo in Giappone).
Dragon Quest Heroes nasce dalla collaborazione tra Square Enix e la software house Omega Force, famosa per aver prodotto insieme a Koei Tecmo videogames di genere musou.
Tuttavia Dragon Quest Heroes può essere considerato come un’evoluzione del genere, grazie all’introduzione di alcuni elementi ruolistici.

Nel continente di Elsaize esseri umani e mostri convivono pacificamente, fino a quando un perfido mago rompe l’equilibrio dando il via a una sanguinosa guerra tra le due fazioni.
Noi impersoneremo una della due guardie reali, Lucyus o Aurora, e avremo lo scopo di proteggere re Doric e il regno di Arba. Dopo alcune vicissitudini ci ritroveremo a viaggiare per il mondo, cercando di riportare la pace tra esseri umani e mostri. Durante l’avventura si uniranno al nostro party alcuni personaggi provenienti da altri capitoli della serie regolare di Dragon Quest, come ad esempio Yangus e Jessica dall’ottavo capitolo, Bianca e Nera da Dragon Quest V e molti altri.

Per muoverci da un punto all’altro della mappa useremo la classica aeronave, che fungerà anche da base operativa dove potremo accettare le missioni secondarie, usare il calderone per preparare le classiche ricette tipiche di questa saga, comprare nuovo equipaggiamento e via dicendo.
Avremo anche la possibilità di gestire il party, che sarà formato da un massimo di quattro membri. Ciascun personaggio è dotato di abilità uniche, e da un albero delle skill diverso da quello dei compagni. Proprio lo Skill Tree contiene sia abilità passive (legate alla difesa, salute e altro) che mosse speciali elementali, utili a seconda del nemico da affrontare.
Il gameplay è molto simile a quello di un classico musou. Avremo un attacco veloce e uno caricato -che farà uso di punti mana- un colpo speciale, parata e schivata. Premendo in combinazione i due attacchi effettueremo combo diverse.
Quando avremo caricato la barra Tensione potremo effettuare il colpo speciale, che causerà un grosso quantitativo di danni ai nemici su schermo.

Dragon Quest Heroes

A differenza dei musou più classici, dove le mappe sono divise in zone presidiate da un capo, in Dragon Quest Heroes dovremo proteggere un determinato personaggio o una zona specifica delle mappa, cercando di respingere le ondate di mostri per poi combattere col boss di turno.
Una volta sconfitto un nemico riceveremo degli oggetti, che potremo usare per le numerose ricette o per completare le missioni secondarie. Potremo inoltre ricevere delle carte speciali, con cui potremo sbloccare ambientazioni nascoste con relative missioni secondarie.

Il titolo è stato realizzato con grafica in cel shading che esalta il character design realizzato da Akira Toriyama, autore della serie Dragon Ball e Dr. Slump & Arale. Purtroppo il gioco risente della propria natura cross-gen, visto che in Giappone è stato realizzato anche in versione PlayStation 3. Le poche ambientazioni sono ricoperte da texure povere di dettagli, mentre gli oggetti di contorno non sono distruttibili. Le musiche sono quelle classiche che accompagnano la serie da anni.

In sintesi
Pur discostandosi dal classico musou, Dragon Quest Heroes ne eredita la maggior parte dei difetti, ovvero missioni ripetitive, con ricicli di boss, e ambientazioni scarne. L’introduzione degli elementi da RPG danno una ventata d’aria fresca al titolo, grazie anche al sistema di crescita dei personaggi. Se apprezzate il genere musou o siete dei fan accaniti di Dragon Quest è probabile che apprezzerete questo nuovo lavoro di Square Enix. Solo non aspettatevi nulla di trascendentale.
Valutazione scala 1/10

7.5
+ Ottimo character design
+ Completa gestione ed evoluzione del party
+ Tante sub quest che aumentano la longevità
– La classica ripetitività di un musou

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