[Recensione] Darksiders II: Deathinitive Edition – Remaster a metà

In seguito al fallimento di THQ, che ha segnato il destino di numerosi studi del calibro di Vigil Games, le speranze dei fan di vedere un terzo capitolo di Darksiders si erano pressoché spente in quanto sia lo studio texano che Madureira non disponevano più dei fondi necessari allo sviluppo.
L’acquisizione da parte di Nordic Games, però, ha rimesso in moto l’ingranaggio creativo e, proprio nei giorni scorsi, è stata annunciata la volontà del publisher svedese di dare alla luce un’altra iterazione della saga preceduta dalla Deathinitive Edition, ovvero il remaster per console di current gen e PC di Darksiders II che oggi andremo ad analizzare.
Trattandosi di un titolo già uscito su Steam poco meno di tre anni fa, la nostra analisi riguarderà soprattutto le migliorie apportate al comparto tecnico e il raffronto con la vecchia versione in termini prestazionali.

Darksiders II: Deathinitive Edition

Iniziamo col dire che sia la costruzione artistica sia quella narrativa e meccanicistica di Darksiders II sono rimaste del tutto invariate e quindi ottime, offrendo un’avventura single player dai connotati davvero epici e spettacolari almeno fino alle fasi finali, ove purtroppo si registra un forte abbassamento della tensione che culmina in un finale deludente, il quale funge soltanto da prequel a quanto ci verrà raccontato in futuro.
La Deathinitive Edition, comunque, amplia la longevità e la coesione complessiva della campagna grazie all’inclusione dei DLC finora rilasciati, ad eccezione della soundtrack, che portano il pacchetto a raggiungere la durata media di una trentina d’ore.

Per quanto concerne lo stile, la matita di Madureira si fa sentire con prepotenza ed eleganza lungo tutto il corso degli eventi con un tocco -per così dire- “blizzardiano” nel character design e nelle ambientazioni, che aiuta di gran lunga la spettacolarizzazione del background, irraggiato inoltre da un comparto sonoro più che degno.
Al sistema di gioco, invece, è stato solo ritoccata la distribuzione del loot, in verità impercettibile, e il bilanciamento della difficoltà di alcune sezioni, nonché un leggero tuning degli equipaggiamenti statisticamente meno affinati di Morte.

Le modifiche effettive vanno tuttavia ricercate nell’engine migliorato e adattato al render nativo in 1080p, feature principale di questo remaster insieme alla rielaborazione di ombre, illuminazioni e dettaglio grafico.

Grazie al render in full HD si guadagna in pulizia e nitidezza dell’immagine, mentre le texture in alta definizione rimpiazzano egregiamente le vecchie a 720p che a risoluzioni maggiori mostravano addirittura i pixel da cui erano composte; il lavoro sulle texture si ferma però ai componenti principali delle ambientazioni e ai modelli dei personaggi, causando spesso strani dislivelli di dettaglio tra gli elementi interattivi e quelli puramente scenici o architettonici.
Buono in toto, di contro, il nuovo sistema di illuminazione, capace di donare profondità realistiche agli oggetti investiti da fasci di luce, ad aggiungere ulteriore consistenza a materiali di diverso tipo e conferire atmosfere ancor più solenni alle zone calde del gioco, proiettando oltretutto ombre morbide ma ben definite.
Al di là della mancanza di controlli riconfigurabili che obbligano all’utilizzo di un controller e la penuria di menu PC friendly, però, sono pochissime le opzioni grafiche, tra l’altro quasi completamente ininfluenti sulla qualità dell’immagine.

Purtroppo né antialiasing né V-sync sembrano compiere il loro dovere: le scalettature sono fin troppo visibili su qualsiasi elemento a schermo anche a settaggi massimi, e il framerate non viene lockato a 60fps bensì fluttua da minimi di 35 a massimi di 64, mentre disattivando la sincronia verticale si toccano senza problemi le tre cifre; manca, inoltre, lo slider per il filtro anisotropico.
Se prima delle patch si registravano un continuo microstuttering, frequenti crash e degli inspiegabili cali di framerate anche su configurazioni top tier, allo stato attuale persistono quasi soltanto degli sporadici e brevi episodi di stuttering misti a pop in e temporanei abbassamenti di FPS durante i momenti più concitati.
C’è ancora parecchio da lavorare per risolvere la moltitudine di problemi riscontrata dagli utenti di Steam, molti dei quali non riescono neanche a personalizzare le impostazioni prima che il gioco vada in crash senza salvare le modifiche.
Altri mal di pancia, infine, sotto il punto di vista economico: solo chi ha acquistato il Franchise Pack può ricevere l’upgrade gratuito alla Deathinitive Edition, il resto (inclusi coloro i quali possiedono entrambi i capitoli completi di DLC) dovranno pagarla, seppur scontata dell’80% durante la settimana di lancio.

Valutazione 6.5/10
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