Di sviluppatori indipendenti talentuosi ne è pieno il mondo. Di sviluppatori indipendenti capaci di creare prodotti di alto livello con continuità non così tanto. Ian Campbell rientra sicuramente in quest’ultima categoria grazie in particolare al fortunato sparatutto sidescroller Bleed di cui oggi recensiremo il secondo capitolo, uscito lo scorso 8 febbraio su Steam. Fortunatamente, per una volta, siamo riusciti a beccarlo prima che venisse sommerso dal canonico fiume di shovelware. Ma bando alle ciance e iniziamo con la nostra analisi.
Bleed 2
Uscita 8 Febbraio 2017 Lingua Inglese Piattaforme PC Versione recensita PC Prezzo al lancio 9,99€ |
Allo stesso modo del predecessore, Bleed 2 è uno sparatutto a scorrimento in 2D con elementi platform. Anche stavolta ci troveremo a controllare Wryn (nome molto vampiresco), un’eroina piuttosto “rilassata” e dedita alla quotidianità che ricorda caratterialmente il buon Saitama di One Punch Man. Della trama non c’è proprio un granché da dire: pretestuosa, come da tradizione del genere. In sostanza degli alieni invadono la Terra e toccherà a noi sconfiggerli per riportare la pace. Ad ogni modo, vista la preponderanza dell’azione, l’assenza di una storia degna di nota non si sente affatto. Al contrario ci si sente trascinati dagli eventi a suon di shooting ed esplosioni. Campbell ha fatto la scelta più sensata. Ha tralasciato i fronzoli e si è concentrato quasi esclusivamente sul gameplay, in questi casi l’unico vero elemento da prendere in considerazione.
In Bleed 2 ci occuperemo principalmente di quattro cose: saltare, sparare, deflettere e rallentare il tempo. I comandi sono strutturati in maniera inusuale ma permettono la massima efficienza (specie su controller). Si possono infatti eseguire contemporaneamente tutte e quattro le manovre con il minimo sforzo e risultati sorprendenti. Bastano 5-10 minuti per abituarsi al particolare metodo di input, poi tutto verrà spontaneo. Tenendo premuto il tasto di fuoco Wryn sparerà a ripetizione con le sue pistole automatiche annientando qualsiasi minaccia su schermo. Premendolo una sola volta fenderà invece l’aria con la katana deflettendo eventuali proiettili in arrivo. Il salto ha la schivata incorporata e può essere concatenata fino a tre volte con tanto di direzionamento. Infine potremo servirci del bullet time nelle situazioni più complicate consumando la relativa barra in alto a sinistra. Il pacchetto funziona perfettamente e si ha quasi sempre la sensazione di avere il pieno controllo del proprio personaggio, complice l’alta reattività e fluidità di movimento.
Combattere è davvero un piacere, peraltro incessante. Ciò lo si deve alla struttura dei livelli e al piazzamento dei nemici, che per quanto costituiscano uno scarso pericolo costringono a sparare e saltare con costanza. 7 gli stage totali, oltre 25 le boss fight. Riguardo ai primi avremmo preferito una struttura meno lineare con l’inserimento di qualche sporadica sezione di platforming a regolarizzare il pacing talora irregolare ma il lavoro svolto è comunque soddisfacente.
Sui boss non abbiamo niente da ridire. Sono frequenti, ispirati, impegnativi il giusto e divertenti da affrontare. Belle le citazioni e i rimandi al primo capitolo, non a caso rimasto fino ad oggi nel cuore degli aficionados su Steam.
Gradevole anche l’art style, cartoonesco, coloratissimo, con sprite ed effetti dall’ottima fattura, e il comparto sonoro totalmente rinnovato ad opera di Jukio Kallio (Nuclear Throne, Luftrausers) e Joonas Turner (Broforce, Downwell), entrambi in forma smagliante. Contenutisticamente Bleed 2 mostra due facce. Una vede la campagna finire dopo poco più di un’ora e mezza. L’altra, per fortuna, getta nella mischia quattro livelli di difficoltà influenti sui pattern nemici, personaggi/abilità/armi sbloccabili, la cooperativa locale a due giocatori, una modalità sfida in cui è possibile affrontare fino a tre boss alla volta e infine l’arcade con annesse leaderboard. Tutto sommato niente male per un solo sviluppatore, no?
In sintesi
Bleed 2 non sarà il gioco dell’anno ma riesce comunque a sorprendere. Il bravissimo Ian Campbell ha dimostrato ancora una volta come talento e impegno vincano a mani basse su team e budget quantitativamente superiori dando vita all’esatto opposto di un qualsivoglia No Man’s Sky, dunque un titolo breve ma intenso e senza troppe aspettative. Solido, frenetico, dotato di ottima rigiocabilità: un prodotto notevole. Siate o no fan del primo capitolo, l’acquisto di Bleed 2 è fortemente consigliato.