[Recensione] Assassin’s Creed Syndicate – Nella Londra vittoriana

Data di Uscita 23 Ottobre 2015 Lingua Italiano
Piattaforme PC, PS4, One Versione recensita PS4

Come ogni anno, Assassin’s Creed arriva puntuale e cerca di rinverdire una formula apprezzata dal pubblico ormai da anni. Dopo Unity, il nuovo Syndicate ha parecchio da dimostrare, in particolare per quanto riguarda la bontà del prodotto al momento del lancio. Noi abbiamo preferito aspettare un po’, per scoprire se l’atteggiamento di Ubisoft avrebbe portato a una celere risoluzione delle problematiche tecniche che anche in questo caso non sono mancate. Ma procediamo con ordine.

Assassin’s Creed Syndicate

Il nuovo capitolo della serie ci mette nei panni dei gemelli Jacob ed Evie Frye, in una Inghilterra vittoriana che ci allontana parecchio dalle ambientazioni dei precedenti capitoli della serie. Si parla in particolare di Londra in piena rivoluzione industriale, una città gremita di abitanti di ogni ceto sociale, intenti nei propri lavori quotidiani, impegnati a spostarsi da una parte all’altra della città, magari a bordo di una carrozza.
I due protagonisti si presentano da subito molto diversi dal punto di vista caratteriale, con Jacob più impulsivo, casinista e spaccone, eppure genuinamente interessato a liberare la città dal giogo dei templari, e ridare la libertà al popolo.

Evie è d’altra parte molto più razionale del fratello, misurata, interessata più che altro a ritrovare un’antica reliquia e sempre pronta a rimediare alla goffaggine del povero Jacob.
Si tratta di un duo che funziona alla grande, grazie soprattutto agli scambi di battute e a dialoghi che ci permetteranno di approfondire i caratteri di entrambi, apprezzandoli nella loro coerenza.
Durante le fasi esplorative libere potremo cambiare personaggio in qualsiasi momento, decidendo in base al nostro stile di gioco: Jacob risulterà infatti più incline agli scontri diretti in melee, mentre Evie potrà contare su abilità stealth che le permetteranno di sfilare inosservata in innumerevoli locazioni, sparendo del tutto alla vista dei nemici.
Peccato soltanto che il design stesso delle locazioni e la struttura delle missioni renda il nostro approccio del tutto irrilevante: se verremo scoperti potremo semplicemente uccidere la guardia di turno e continuare come se niente fosse, rendendo a conti fatti lo stealth una meccanica fine a se stessa. Di conseguenza, non cambierà molto tra utilizzare uno o l’altro personaggio, scelta che, come dicevamo sarà possibile soltanto durante le fasi di esplorazione libera e nelle quest secondarie.
La storyline principale si concentrerà invece su Jacob, e non riuscirà più di tanto a suscitare l’interesse del giocatore. Se infatti la Londra vittoriana è uno spettacolo per gli occhi e appare visivamente credibile, la storia va avanti in maniera stanca, è priva di mordente, risultando presto noiosa e priva dell’ispirazione necessaria a stimolare l’utente.
A ciò va ad aggiungersi un finale a dir poco deludente, che ci ha lasciato parecchio interdetti, e che francamente sembra essere stato raffazzonato in mezza giornata dal team di sviluppo.
Fondamentalmente, se siete soliti seguire la sola main story, Assassin’s Creed Syndicate è un capitolo di cui potrete tranquillamente fare a meno.
Diversamente, le missioni secondarie e le attività di contorno sono molteplici, più variegate, e offrono un piacevole intrattenimento che vi terrà impegnati per qualche ora. I soliti collezionabili sono sempre presenti, ma sono ancora una volta dedicati ai completionist più pazienti.
Novità interessanti riguardano invece la possibilità di muoversi con una sorta di rampino (Lanciacorda) e di rubare le carrozze dei passanti in puro stile Grand Theft Auto.

Assassin's Creed Syndicate

Il Lanciacorda ci farà quasi dimenticare del trasporto rapido, e ci spingerà spesso e volentieri a lanciarci da una torre all’altra aggrappati a una fune sospesa nel vuoto. L’effetto non è propriamente identico a quello dei vari Batman Arkham, ma gli spostamenti diventano molto meno tediosi, e si aprono nuove possibilità per attaccare dall’alto nemici ignari sotto di noi.
Rubare le carrozze ci metterà poi in una vera e propria situazione di guida, in cui la sensazione sarà di star pilotando una sorta di carro armato. Le carrozze offrono infatti un feedback irreale, e sembrano mezzi pensati per distruggere tutto e tutti, lanciando i poveri cavalli verso schianti che in circostanze normali si tradurrebbero in una strage.
Alcune delle missioni sono proprio incentrate sull’utilizzo di tali veicoli, ma ben presto anche questo gimmick verrà un po’ a noia, rivelandosi nulla più che un’aggiunta tutto sommato trascurabile.

Per quanto riguarda il sistema di combattimento, la situazione rimane invariata rispetto al passato, il che è a nostro parere del tutto insufficiente. La ridicola intelligenza artificiale degli NPC porterà a scontri dove spesso e volentieri saremo soverchiati numericamente, eppure gli avversari ci attaccheranno educatamente uno alla volta, riducendo in maniera drastica il generale livello di difficoltà, così come avveniva nei precedenti capitoli della serie. Ancora una volta, i botta e risposta saranno fondamentali per avere la meglio sul nemico, dunque sarà più di tutto un problema di riflessi e di schiacciare il pulsante giusto nel momento giusto.
Gli sviluppatori hanno cercato di rendere le cose un po’ più movimentate dandoci la possibilità di far rivoltare la nostra gang, situazione in cui si creeranno delle vere e proprie risse da strada, gradevoli e caotiche dal punto di vista visivo, ma costantemente minate da tutte le pecche di un sistema di combattimento che da anni non riesce più a stare al passo con i tempi.
La sensazione è che la cadenza annuale dei vari Assassin’s Creed abbia inficiato in maniera irreparabile la generale qualità del franchise, che solo in casi sporadici riesce a raggiungere l’eccellenza, limitandosi nella maggior parte dei casi alla mediocrità o al massimo alla sufficienza.

Assassin's Creed Syndicate

Nemmeno dal punto di vista tecnico possiamo dirci soddisfatti dal lavoro svolto da Ubisoft. Assassin’s Creed Syndicate non ci offrirà primi piani della muscolatura facciale dei suoi NPC come Unity, né ci sorprenderà con maree improvvise e galeoni che cadono dal cielo, come in Black Flag. Tuttavia, anche in questo caso ci sono un gran numero di problematiche e glitch che sarebbe stato opportuno risolvere prima del lancio, e che ancora adesso permangono su tutte le versioni del gioco.
Considerata la mole di contenuti offerta dagli sviluppatori possiamo anche tollerare qualche animazione fuori posto, qualche compenetrazione poligonale, e magari anche uno sporadico caso di ragdoll. Ciò che troviamo inammissibile sono le quest che non risultano completate, l’impossibilità di procedere in alcune delle stesse, gli impressionanti cali di framerate che in alcune situazioni sembrano mettere in ginocchio console o PC della situazione.
Certo, non sono problemi costanti, ma dopo tutti i casini fatti con Unity ci aspettavamo una maggiore attenzione da parte di Ubisoft, attenzione che a conti fatti non c’è stata. O magari è mancato il tempo? Vale la pena di uccidere un franchise solo per non mancare a una scadenza?

In sintesi
Assassin’s Creed Syndicate non verrà ricordato come uno dei migliori capitoli della serie. Per quanto i protagonisti siano più che buoni, una storia scialba, missioni ripetitive e un finale pessimo impediscono al gioco di raggiungere l’eccellenza. Ci sono tante missioni secondarie e sub quest, ma ci sono anche tantissimi problemi, tra cui un sistema di combattimento che ristagna da anni, e un corposo numero di glitch e problemi tecnici che affliggono tutte le piattaforme. Chi ama la serie probabilmente apprezzerà anche questo episodio. Tutti gli altri possono investire diversamente il proprio denaro.
Valutazione scala 1/10

7.2
+ Ottimi protagonisti
+ Splendida riproduzione di Londra
+ Il Lanciacorda è una gradevole novità
– Trama scialba e priva di mordente
– Missioni principali ripetitive e tediose
– Finale pessimo
– Intelligenza artificiale non pervenuta
– Troppi problemi tecnici

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