Data di Uscita 29 Marzo 2016 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC, Mac OS, Linux | Versione recensita PC |
Dopo l’ottimo e difficilissimo Angry Video Game Nerd Adventures in tantissimi si sono augurati che gli sviluppatori dessero un seguito al gioco, vuoi per l’abilità dimostrata in fase di level design, vuoi perché il nerd creato da James Rolfe continua ad essere uno dei personaggi più celebri e divertenti della rete.
È un po’ il vantaggio di lavorare con il retrogaming: sarai sempre libero di dire tutto ciò che vuoi senza ricevere minacce da publisher poco professionali che cercano di censurare le opinioni altrui affinché il proprio prodotto venda meglio, una pratica diffusissima anche in Italia e di cui anche noi siamo stati vittime (*coffubisoftcoff*).
Angry Video Game Nerd Adventures II – ASSimilation
Il concept alla base del primo episodio non cambia, ma le meccaniche vengono ora arricchite, il livello di difficoltà diviene meno punitivo, le citazioni continuano a martellare: il cocktail continua insomma a funzionare alla grande, e questo Angry Video Game Nerd Adventures II riesce a divertire grazie alla comicità di Rolfe, che se ancora non avete avuto il piacere di conoscere significa che siete delle brutte persone e che dovete correre ai ripari.
Tralasciando una trama del tutto pretestuosa inizieremo la nostra avventura nel “Livello tutorial inutile”, chiamato così dal gioco stesso, dove apprenderemo meccaniche di gameplay assolutamente basilari, una maniera di prendere per il culo tutti quei giochi che ritengono opportuno inserire dei tutorial a prescindere dal proprio grado di complessità.
Attraverso una mappa che richiama quella di Super Mario Bros. 3 potremo selezionare il mondo di gioco e il livello che vorremo affrontare. I riferimenti, sia in termini di ambientazioni che di avversari, si sprecano e includono sia il recente film dedicato appunto all’Angry Video Game Nerd che videogame del passato divenuti pezzi di storia, per un motivo o per un altro: torna ovviamente l’immancabile Cacodemon di Doom, ma Teenage Mutant Ninja Turtles per NES riceve un tributo con un mondo intero a esso dedicato, che include sia le atroci sessioni subacquee con tanto di alghe elettrificate, che il dannatissimo “salto da non fare” tra una piattaforma e l’altra che mi ha portato al tantrum alla tenera età di 7 anni, che ovviamente uno scontro finale con le 3 tartarughe ninja, in quanto una sembra essersi persa strada facendo. Naturalmente c’è spazio anche per Sphynter che, indovinate un po’, è la potentissima controparte culica del Maestro Splinter.
Spazio anche al mostruoso Virtual Boy di Nintendo, una citazione dovuta considerato che siamo ufficialmente entrati nell’era della realtà virtuale. Naturalmente in questo caso i livelli saranno realizzati con un affascinante mix tra rosso e nero, un pugno in un occhio insomma, tra l’altro molto più gradevole di quanto non fosse la periferica Nintendo.
Maggiore sarà la vostra cultura storica in ambito videoludico, maggiori saranno i riferimenti che riuscirete a cogliere.
Angry Video Game Nerd II conta su una varietà nettamente superiore a quella del predecessore in termini di gameplay. Se infatti il primo puntava a un’esperienza platform abbastanza canonica, questo secondo episodio introduce livelli da correre tutto d’un fiato, inseguiti ad esempio dalle fauci di un immenso coccodrillo, o in groppa a creature volanti mentre cerchiamo di fare il culo al Totoro di turno e così via. I mini boss della situazione saranno i critici e i redattori del settore, differenti in base al tipo di attitudine e gusti personali. I megaboss di fine mondo includeranno invece sia personaggi celebri della cultura popolare videoludica, che altri appartenenti al mondo dei giocattoli per bambini, che esperimenti realizzati giusto per prendere in giro alcune meccaniche insensate di tanti giochi sia dei tempi passati che moderni. Emblematico è in tal senso lo scontro con il Dracula della situazione, avversario che si trasforma una sfilza di volte senza un motivo preciso finché semplicemente il nerd non si rompe le palle e se ne va.
Ah, ovviamente sconfiggere uno dei boss ci permetterà di mettere le mani su un frammento della Triforza, così, tanto per gradire.
Angry Video Game Nerd Adventures II è molto meno punitivo rispetto al suo predecessore. Non stiamo dicendo che sia più facile nelle meccaniche, perché alcuni passaggi sono decisamente folli e pretendono una precisione considerevole. Tuttavia i checkpoint sono disseminati nei livelli con generosità, dunque non dovremo preoccuparci di ripetere lunghe sessioni nel momento in cui perderemo una vita (e ne perderemo tante). A livello di difficoltà Normale ci si richiede di completare ciascun livello perdendo un massimo di 20 vite. Mi rendo conto che sembri un numero considerevole ma, credetemi, non è così. Se avete già giocato il primo capitolo e riuscite a superarne i livelli in agevolezza potrete forse aumentare di una tacca la difficoltà. Per tutti gli altri quelle 20 vite saranno appena sufficienti per completare alcuni dei livelli.
Naturalmente chi non vorrà fermarsi a completare il gioco (cosa possibile nel nostro caso in un paio d’ore in Normale, ma la quantità di tempo varia in maniera sensibile in base alla skill del giocatore e al livello di difficoltà scelto) potrà ovviamente dedicarsi a sbloccare tutta una serie di gadget extra per il nostro nerd preferito, tra cui il mitico Nintendo Scope.
Graficamente Angry Video Game Nerd Adventures II offre una riproposizione di quanto fatto dal prequel, il che non ci dispiace affatto. Scorrimento orizzontale, 2D, sprite e simil 16bit gradevolissimo alla vista, questa volta condito con una mole spaventosa di esplosioni, schizzi di sangue fatto giustamente a quadratini e una fluidità impeccabile.
Lo stile è affascinante, e i modelli utilizzati per gli avversari sono tutti eccellenti o comunque molto fedeli alle controparti a cui fanno riferimento.
Nessun problema per i controlli via gamepad, che supporta perfettamente anche la croce digitale (grazie Buddha) per i movimenti.
Conclusioni Angry Video Game Nerd Adventures II: ASSimilation non sbaglia nulla, migliora quanto fatto dal predecessore, aggiunge profondità con tanti diversi livelli di difficoltà e risulta meno brutale verso i giocatori poco avvezzi ai platform hardcore di una volta, grazie a un sistema di checkpoint morbido e attento. Chi vuole il sangue avrà il sangue, perché non ci si sta davvero nulla a trasformare questo gioco e farlo diventare da difficile a un’autofustigazione che galvanizzerà tutti i giocatori più duri della rete. Un acquisto che consigliamo a chi ama il personaggio creato da James Rolfe, ai giocatori nostalgici della difficoltà dei primi Contra o Ninja Gaiden e, in generale, a chi apprezza i platform difficili stile Donkey Kong o il primo Rayman. |
Valutazione 8.3 |
+ Divertente e gratificante + Molto impegnativo + Meno punitivo del primo episodio + Citazioni a tempesta + Tributo alle TMNT! + Scontri con i boss convincenti |
– Avremmo gradito più varietà tematica nei livelli – Forse troppi riferimenti al film – Boss finale meno incisivo che nel prequel |