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[Recensione] Amplitude – Ritmo tra passato e presente

Data di Uscita 5 Gennaio 2016 Lingua Italiano
Piattaforme PS3, PS4 Versione recensita PS4

Se avete la barba e avete la necessità di strapparvi i peli che crescono tra le sopracciglia è possibile (ce lo auguriamo) che siate abbastanza vecchi da ricordare quei tempi in cui i rhythm game non richiedevano l’acquisto di chitarre di plastica, bassi di plastica, batterie di plastica e plastiche di plastica. Era sufficiente un controller, ritmo, tempismo e possibilmente una grafica psichedelica che accompagnasse il tutto in stile trip di acidi. Era l’epoca di Frequency e di Amplitude. E, grazie a Kickstarter, Amplitude è tornato.

Amplitude

Come per tutti i giochi appartenenti a questa categoria, anche Amplitude è più facile da giocare che da capire a parole. Ma noi siamo volenterosi, quindi ci proviamo lo stesso.
A bordo di un mezzo non meglio identificato affronteremo dei tracciati, su cui appariranno i classici cerchi che dovremo colpire a ritmo di musica. Questi potranno trovarsi sulla sinistra del tracciato, al centro o a destra, e a ciascuna delle tre posizioni corrisponderà un tasto sul nostro controller. Una volta colpite col giusto tempismo tutte le note presenti sul tracciato passeremo a quello successivo, continuando la canzone.

La meccanica di base si ferma a questo: chi ha un minimo di dimestichezza con questo genere di giochi capirà senza troppi problemi, e in un batter d’occhio si ritroverà a fare slalom tra note e tracciati mentre una soundtrack tecno pomperà il ritmo in background.
Naturalmente esistono tutta una serie di espedienti volti a rendere le cose più interessanti, come i classici bonus ottenibili colpendo un determinato numero di note di fila, che si traducono in veri e propri moltiplicatori per il nostro punteggio. In alcune situazione avremo inoltre la possibilità di saltare intere parti di tracciato, magari quelle più impegnative, in maniera tale da minimizzare il rischio di sbagliare. Perdere il tempo significherà infatti uccidere il nostro bonus streak, elemento da non sottovalutare considerata la presenza di leaderboard con cui i più bravi vorranno senza dubbio confrontarsi.

Per qualche bizzarro motivo i ragazzi di Harmonix hanno deciso di implementare una sorta di modalità Storia in single player, concettualmente intrigante. L’idea è che ci troveremo nel cervello di una persona in stato di coma, e cercheremo di svegliarla “toccando” i punti giusti della sua mente. Il comparto visivo del gioco ha un ruolo fondamentale nel creare un’ambientazione quasi onirica, distorta, che ad alcuni potrebbe apparire addirittura “malata”. Gli effetti di luce, gli sfondi, la sensazione di movimento e di straniamento rendono in qualche modo l’esperienza in single player affascinante. I livelli disponibili sono però davvero pochi -giusto una quindicina- e le tracce hanno una qualità altalenante, con motivi che prendono ed altri che risultano piuttosto anonimi.

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Il multiplayer è presente, ma purtroppo solo in locale, una scelta che limita notevolmente il potenziale del gioco. Potremo dunque dedicarci solo al classico multigiocatore da salotto e divano, concepito fino a un massimo di quattro giocatori.
Le tracce disponibili sono in totale 30, ma molte di queste sono sbloccabili solo attraverso la storia in singolo. Considerata la tipologia di gioco non crediamo che questa decisione sia stata molto saggia, in quanto è probabile che molti degli acquirenti compreranno il gioco proprio per giocare in compagnia di uno o più amici. Se questo fosse il caso ci si diverte parecchio, sarà possibile cooperare coprendo più tracciati contemporaneamente, oppure infastidire l’altro giocatore posizionando il nostro veicolo sul medesimo tracciato, disturbando la percezione visiva e muovendoci in maniera tale da danneggiare l’altro.
I gruppi più affiatati potranno cimentarsi nei cinque livelli di difficoltà implementati dagli sviluppatori, che offrono una sfida bilanciata per qualsiasi tipo di utente. Anche i più casual riusciranno infatti a divertirsi con Amplitude, mentre i più hardcore avranno senza dubbio difficoltà ad avere la meglio sui tracciati più impegnativi, dove riflessi e memoria avranno un ruolo fondamentale.

Conclusioni
Il nuovo Amplitude sa divertire, ma non è molto di più rispetto a un Theatrhythm Final Fantasy qualsiasi. La carne al fuoco è poca, la modalità single player viene portata a termine in un battito di ciglia e non c’è la voglia sufficiente a rigiocarla, mentre il gating su molte delle tracce in multiplayer non ha a nostro parere alcun senso. A tutto ciò si aggiunge la grave mancanza di una modalità online in multiplayer. Può essere un acquisto sensato se amate i rhythm game e avete degli amici disposti a giocare in locale con voi. Se così non fosse ci sono titoli qualitativamente migliori e più ricchi di contenuti.
Valutazione

7.0
+ Sa divertire
+ Prezzo contenuto
+ Visivamente convincente
– Pochi contenuti
– Assurda assenza della modalità online
– Musiche di qualità altalenante

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