Data di Uscita 09/09/2014
Piattaforme PS3, PS4, X360, XOne
Versione recensita PS4
Ancor prima del più che discreto lavoro svolto con Amazing Princess Sarah il giovane team Haruneko si era cimentato nella produzione di un platform dai sapori old-school, approdato in precedenza su Xbox 360, su mobile e poi su Steam, che possiamo definire come il diretto precursore del loro titolo più recente, sebbene ne differisca per alcune meccaniche.
Il gioco in questione è Akane the Kunoichi e ci mette, ancora una volta, nei panni di una giovane ed avvenente eroina (un ninja, in questo caso) che si ritrova a dover affrontare un piccolo viaggio negli angusti luoghi di un ideale Giappone feudale per salvare l’amato maestro rapito dal clan della malvagia Hiromi.
Akane the Kunoichi – Storie di ninja innamorati
Trattandosi di un platform studiato per console, il sistema di controllo è abbastanza semplice ed intuitivo: la protagonista avrà a disposizione un set infinito di kunai (coltelli da lancio) con cui colpire i nemici dalla distanza, un salto dall’altezza regolabile, un walljump e tre mosse speciali consumabili ed intercambiabili a seconda della necessità.
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Fortunatamente il passaggio da controller/touch a tastiera non è stato traumatico e, se escludiamo un certo floating di troppo durante il salto normale, un’eccessiva scivolosità mista a irresponsività del salto a muro e la minore frequenza di kunai lanciati tramite la pressione del tasto attacco, non dovrebbero sussistere ulteriori critiche alla funzionalità dei comandi rispetto ad una versione WP o Xbox 360.
I dungeon sono, come al solito, ben studiati e ognuno di essi possiede un gimmick che ne caratterizza i tratti distintivi, sebbene gli elementi scenici scarseggino, con ambientazioni che risultano leggermente spoglie da un mero punto di vista grafico; lo stesso dicasi per i collezionabili e i power-up, a nostro parere troppo radi anche se giustificabili dalla relativa brevità dei livelli.
I nemici, pur appropriati al tema narrativo, presentano ancora una volta il difetto di essere ripetuti in abbondanza e senza alcuna variabile nell’arco della progressione tra i mondi esplorati dalla nostra Akane, e i loro pattern ci sono sembrati piuttosto statici a dire il vero. E sì, manca l’equivalente dei maledetti pipistrelli di Princess Sarah.
Non che il gioco sia una passeggiata, per intenderci, anzi riesce a offrire momenti di spiccata tensione, dovuti all’assenza di checkpoint, quando basterebbe non venir colpiti da un misero pugnale per approdare alla zona successiva. Si tende a morire parecchio per mano degli attacchi ranged spammati dai nemici, delle insidie ambientali come trappole ad aculei o pitfall scaturite da salti mal calibrati ma in generale, specie agli utenti più smaliziati, la difficoltà sopra la media non creerà problemi di frustrazione.
Neanche i combattimenti contro i boss rappresenteranno ostacoli insormontabili e gli – a dir poco – strambi supermostri di fine dungeon potranno essere distrutti senza complicazioni in media dopo meno di cinque tentativi.
Questo ci porta al tallone d’Achille dei titoli Haruneko, ovvero la longevità: Akane the Kunoichi può essere finito in meno di tre ore dall’utente medio e ancor più rapidamente da chi mastica pane e platform da lungo tempo. Tuttavia, come detto nel caso di Sarah, l’onestissimo prezzo di 2,99€ lo rende decisamente appetibile, se non imperdibile, su qualsiasi store.
Conclusioni Un altro bel lavoro realizzato da sviluppatori indie che, pur non godendo di ingenti risorse economiche per dare alla luce dei progetti elaborati dal punto di vista fisico/grafico, si impegnano nella creazione di giochi piacevoli e impegnativi dentro cui inseriscono, apertamente o sottotraccia, tutta la loro passione per i grandi classici del gaming riverendoli, citandoli e omaggiandoli in modo da acculturare il pubblico con minore esperienza e sperare che l’asticella della qualità, all’interno di un mercato videoludico dimentico dei maestri del passato, smetta finalmente di abbassarsi. |
– Ottimo rapporto qualità/prezzo – Gameplay godibile e gratificante |
– Poco longevo – Alcuni singhiozzi relativi ai controlli – La quantità di nemici e oggetti lascia a desiderare |