Il pubblico dei giocatori non ha accolto in modo troppo allegro l’annuncio di PS5 Pro, la nuova console mid gen di Sony che sarà proposta sul nostro mercato al prezzo di ben 799€ senza un’unità disco. Volendo considerare il lettore per usare i videogame in formato fisico e lo stand per tenerla in verticale, parliamo di una spesa vicina ai 950€, una cifra del tutto fuori dal mondo se prendiamo in considerazione il solo ecosistema console. E in effetti, non si sentiva nemmeno troppo il bisogno di questo refresh, dato che le performance delle macchine correnti – PS5 e Xbox Series X – vanno ancora piuttosto bene con la maggior parte dei videogame.
Il problema principale di questa generazione di console non è tanto la potenza di calcolo, quanto piuttosto la mancanza di videogame sviluppati ad hoc per queste macchine, colpa di un periodo cross generation durato molto più del normale. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che i tempi di sviluppo sono ormai estremamente lunghi e, se pensiamo anche all’incremento nei costi di sviluppo, va da sé che i publisher vogliano monetizzare il più possibile, rilasciano i propri prodotti anche su diverse generazioni di macchine.
Nella nostra analisi qui sotto proviamo ad osservare il caso di PS5 Pro da un punto di vista un po’ diverso. Il prezzo della nuova console Sony infatti, per quanto elevatissimo e fuori parametro per buona parte dei giocatori, ha forse un suo perché, da ricercare magari nel fatto che i giocatori hardcore non sono il target di riferimento per questo dispositivo. In questa prima parte analizziamo quindi chi sono i potenziali acquirenti di questa console e se la strategia di Sony possa effettivamente avere un senso, considerata la situazione attuale.
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