La notizia dell’annuncio di Pokémon Unite, MOBA per Switch e smartphone realizzato da Tencent, non dovrebbe sorprendere nessuno in particolare. Infatti, se avete osservato con attenzione le ultime mosse di The Pokémon Company, vi sarete accorti che da qualche anno a questa parte si comportano come un produttore cinese di smartphone. In sostanza spammano titoli low cost a ripetizione, in piena spremitura di un brand che ormai ne ha viste di tutti i colori.
Tra Pokémon Go, Quest, Rush, Masters, Magikarp Jump, Cafè Mix, Sleep e quant’altro sto anche perdendo il conto della spazzatura sviluppata da studi diversamente competenti che affolla gli store di Android e iOS. In teoria non ci sarebbe niente di male se i titoli principali della serie o gli spin-off su console colmassero il gap qualitativo. Ma la realtà è abbastanza diversa.
Uscite zoppicanti
Let’s Go Pikachu/Eevee ha avuto un minimo di senso, anche in ottica accessibilità per i novizi, eppure una volta finito l’ho messo in un angolo e non l’ho più toccato. Mancavano stimoli, contenuti endgame e post-game, profondità meccanica, insomma era ben lontano dalla mia idea personale di JRPG a tema Pokémon solido.
Pokémon Spada/Scudo, invece, lo considero uno dei peggiori capitoli della serie se non il peggiore in assoluto. Ne ho già discusso ampiamente in altri articoli ed evito di protrarmi in tirate blasfeme o rischio il fegato. Avessero avuto la decenza di rilasciarlo completo e non spezzettato ad hoc con tanto di season pass e abbonamenti vari sarebbe forse riuscito a raggiungere il 6 politico.
Sappiamo però che c’è The Pokémon Company di mezzo e, per quanto voglia prendermela con quei pigri bugiardi incompetenti di Game Freak, il grosso delle responsabilità ce l’hanno appunto i piani alti del colosso. La compagnia sembra aver gettato alle ortiche qualsiasi rapporto di fiducia reciproca con i fan e deciso di iniziare a spremere il franchise in stile EA con FIFA.
Zero rispetto per il brand Pokémon
Nessuna vergogna, nessuna dignità, nessun rispetto per uno dei marchi più famosi e longevi al mondo. Oggi si va avanti a giochi di merda, sia su mobile che console, riempiti fino all’orlo di micro-transazioni e DLC. Da quanto non esce qualcosa di paragonabile a Pokémon Bianco e Nero? Potrebbero investire in produzioni degne del brand, magari collaborando con software house adeguate come Level-5 o Media Vision, e lasciare Game Freak alle sue amate cagatine multipiattaforma che puntualmente floppano.
Minimo sforzo, massima resa. Ecco la filosofia di The Pokémon Company, una delle aziende più ricche e disoneste al mondo. È piuttosto ridicolo pensare che un pugno di sviluppatori indipendenti sia riuscito, in pochissimo tempo, a creare un titolo, TemTem, in grado di soddisfare i fan delusi dalle ultime iterazioni della serie principale Pokémon. Senza miliardi, senza migliaia di programmatori, solo con tanta passione e voglia di emergere.
Per lo meno un tempo uscivano progetti interessanti come Stadium, XD, Ranger o Pinball. Ora esce Pokémon Unite, copia-incolla cinese di League of Legends con spiattellato sopra il brand Pokémon a mo’ di adesivo che fa figo. Tra l’altro neanche annunciato in sordina ma in pompa magna, perché sanno che i MOBA sono popolarissimi in Cina e che probabilmente il gioco farà vagonate di soldi nel paese della censura rossa, senz’altro il target di riferimento.
Gli effetti a lungo termine sul franchise
Ho letto giusto qualche minuto fa che il trailer di Pokémon Unite è quello con più pollici in giù della storia del franchise su YouTube, e questo non dovrebbe stupirci. Alcuni puntano il dito sui PR che hanno creato hype su questo fantomatico “big project” illudendo i fan come fece Blizzard con Diablo Immortal. Ma il problema qui è un altro. Pokémon, a livello ludico, verte in uno stato a dir poco pietoso. Si tratta della IP Nintendo meno curata e incapace di migliorarsi sfruttando i salti generazionali, rimasta ancorata in tutto e per tutto agli anni ’90.
Ecco perché mi infastidisce vedere porcate del livello di Pokémon Spada e Scudo più DLC vendere milioni. Continuando a ricevere simili livelli di supporto il brand non uscirà mai dalla spirale del Madao (cit. Gintama) e anzi peggiorerà senza sosta. Non sarebbe ora di lanciare un messaggio usando il portafogli e pretendere un minimo di qualità?
Ho come l’impressione che molti fan della serie abbiano gli stessi gusti culinari di Gianni Morandi e siano ormai incapaci di distinguere lo sterco dal cioccolato, accettando senza obiettare qualsiasi aborto venga fuori dagli studi di Game Freak. Forse è giunta l’ora di farsi fare una lavanda gastrica e cambiare alimentazione.
PS: aspetto con ansia i commenti dei fanboy che mi danno dell’hater. Baci.