Grand Prix 2 nrs

Perle del passato: Grand Prix 2 – Il primo, vero, simulatore di guida

Quando si pensa ai simulatori di guida i primi titoli che vengono in mente sono Forza, GT, F1 e via dicendo. Molti di essi, soprattutto i più recenti, presentano una declinazione arcade per venire incontro anche al pubblico casual. Altri, invece, rimangono ancorati alle radici del genere e offrono esperienze estremamente realistiche, coinvolgenti, impegnative. Ma chi ha gettato le basi per la fondazione dei simulatori di guida così come li conosciamo adesso? I veri appassionati lo sanno bene, specialmente coloro i quali giocano da almeno una ventina d’anni. Si tratta del capolavoro di Geoff Crammond, Grand Prix 2, ritenuto quasi all’unanimità il padre dei videogiochi di corse simulativi.

Nonostante siano passati ben 21 anni dall’uscita, infatti, il livello di rifinitura del gioco continua ad impressionare. Questo perché ogni singolo aspetto al suo interno ha presentato novità senza dubbio rivoluzionarie. Si partiva dall’assenza della classica modalità arcade, sostituita in toto da un apparato di settaggi nettamente preferibili in quanto permettevano al giocatore di modificare fin nei minimi dettagli l’assetto della propria vettura e l’esperienza in pista. Si potevano attivare/disattivare danni, frenata assistita, controllo della trazione e cambio automatico, tra le altre cose. Inoltre la personalizzazione della vettura e il tuning pre-gara avrebbero fatto impallidire persino alcuni concorrenti odierni. Fattori come setup, gomme e carico di carburante influivano in modo anche pesante sulle prestazioni della monoposto. E senza un minimo di strategia finire nelle ultime file in griglia era davvero una garanzia.

 Grand Prix 2

L’enfasi sulle tattiche si univa poi all’estrema precisione richiesta al volante. Arrivare leggermente larghi o urtare un cordolo significava compromettere l’intera competizione. Ciò era dovuto alla realizzazione minuziosa dei modelli e alla fantastica gestione della fisica, che costringevano a guidare con cautela previa decolli improvvisi e scampagnate sulla ghiaia alla prima incertezza. L’unico elemento di cui si sentiva la mancanza era la diversità nelle condizioni atmosferiche. Si vocifera che MicroProse non sia arrivata ad implementare la feature a causa di un notevole ritardo nella tabella di marcia dello sviluppo ma che comunque sia questo sia la revisione dell’IA (da molti considerata altalenante) rientrassero nei piani originali della defunta software house americana.

Ad ogni modo le innovazioni di Grand Prix 2 comprendevano anche il comparto tecnico. Il gioco, un’esclusiva PC oggi emulabile tramite DOSBox, era reputato una vera eccellenza da questo punto di vista. La mappatura texture 3D e il supporto alla risoluzione 800×600 grazie al SVGA gli conferivano un aspetto fotorealistico per gli standard di allora, in maniera particolare nella resa dei dettagli dei 16 tracciati presenti. Non a caso il codice fu crackato pressoché istantaneamente, con la conseguente uscita di centinaia di mod utilissime come i numerosi editor che consentivano di modificare menu, effetti sonori, caschi, vetture, team e addirittura le angolazioni della telecamera. Alcune possono ancora essere reperite online sul sito grandprix2.de, qualora foste interessati.

 Grand Prix 2

Tanta è stata la cura nello sviluppo da parte di MicroProse e Crammond che Grand Prix 2 è rimasto un simulatore godibile dopo più di due decadi. Un’esperienza rivoluzionaria a 360°, un capolavoro senza tempo nel suo genere d’appartenenza. Non esageriamo affermando che i saldi pilastri su cui poggiano ora il Project Cars o l’Assetto Corsa della situazione li ha costruiti GP2. Chiunque si definisca un appassionato di corse dovrebbe assolutamente dargli un’occhiata il più presto possibile. E non soltanto loro. Vista la flessibilità del livello di sfida data dalle innumerevoli opzioni, ne consigliamo la fruizione anche ai meno esperti. Sebbene sia diventato introvabile in versione fisica, recuperarlo non è poi così difficile. Come detto in precedenza basterà procurarsi l’immagine ed emularla con DOSBox. Per ulteriori informazioni consultare Google.

3 commenti

  1. Confermo su tutta la linea quello che si dice nell’articolo: una pietra miliare nel campo delle simulazioni di F1, allora come oggi; semplicemente irripetibile.

  2. Allora, verissimo che Grand Prix 2 e’ stato una pietra miliare. Pero’ a parer mio i pilastri dei moderni simulatori di guida sono due: Geoff Crammond (Revs, Stunt Car Racer, F1GP, GP2, GP3 etc.) e Dave Kaemmer (Indy 500, IndyCar,,Grand Prix Legends, Nascar,.. fino ad iRacing). Sono questi due che hanno fondato il genere, da una parte Grand Prix 2 ma dall’altra solo due anni dopo Grand Prix Legends che presentava un motore fisico eccezionale.

  3. …..Si accelerava con “A” e si frenava con “Z”…che tristezza adesso non mi diverto come allora pur avendo un postazione con T500 e casse 5.1..voglio sperare che la colpa sia mia e non dei giochi..

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