Platinum Games è una di quelle aziende da cui ci si aspetta sempre l’eccellenza. A dirla tutta non è proprio lo studio di sviluppo più costante del pianeta, ma spesso e volentieri questi signori tirano fuori dal cilindro prodotti di altissima qualità, che si collocano ai vertici del genere action. Le aspettative per Nier Automata erano ovviamente notevoli e, ve lo anticipiamo, non sono state deluse.
Yoko Taro e il suo team hanno lavorato a lungo per creare un setting intrigante e meccaniche di gioco che funzionano alla grande. Tanti momenti di Nier Automata riportano alla memoria il bellissimo Metal Gear Rising: Revengeance, uno dei prodotti di Platinum Games che ricordiamo con più nostalgia. Evitiamo però di tessere lodi senza offrire motivazioni e cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando.
Nier: Automata
La Terra è un pianeta ospitale solo nel momento in cui gli esseri umani riescono a non rovinare tutto. Nel futuro dipinto dalla nuova produzione Platinum, la nostra razza è andata ad abitare sulla Luna. Non è stato un mero capriccio: il pianeta azzurro è stato infatti invaso da una razza aliena. La nostra soluzione è stata inviare un esercito di robot a combattere i nemici, su un mondo che intanto viene rivendicato dalla vegetazione. E’ un’ambientazione che affascina, una storia sulle prime piuttosto lenta e tipicamente giapponese.
Se conoscete un minimo il cinema giapponese saprete di cosa sto parlando. C’è da avere un bel po’ di pazienza, perché almeno per una decina di ore è improbabile che il giocatore occidentale medio riesca a sentirsi davvero catturato. Un peccato, ma anche una peculiarità di tante produzioni nipponiche. A pensarci bene anche molti episodi di Dragon Quest e alcuni di Final Fantasy soffrono dello stesso problema.
Ad ogni modo, procedendo le cose si faranno più interessanti e bizzarre, appassionando e stuzzicando la curiosità del giocatore. Si affrontano tematiche mature, e la sceneggiatura conta su colpi di scena collocati davvero bene.
In questo contesto bisogna assolutamente sottolineare l’importanza dei finali multipli di Nier Automata. Se nella maggior parte dei videogame cambia quanto positivo o negativo sia il finale, qui è tutto un discorso di completezza. In parole povere, per avere un quadro davvero chiaro della storia sarà necessario vedere tutti i finali. Il livello di rigiocabilità è decisamente elevato, anche perché le sezioni che giocheremo non saranno le stesse (tranne che per il secondo finale). I più pigri potranno certamente rivolgersi a YouTube, ma consigliamo di gustarsi il gameplay, ci saranno novità molto interessanti.
Il gioco viene descritto come un action RPG. Volendo possiamo inquadrarlo in questa categoria, ma non gli renderemmo giustizia. C’è piuttosto un’alternanza di generi costante, che ci porta a spaziare tra innumerevoli varianti del genere action. Da quello nudo e crudo, allo shooter a scorrimento, all’hack and slash, Nier Automata ama cambiare il proprio gameplay rimanendo comunque su livelli di assoluta eccellenza. C’è perfino spazio per un’incursione nel genere delle avventure testuali!
Vestiremo i panni di più personaggi che vivranno gli stessi eventi da prospettive diverse. L’approccio è paragonabile a quello del bellissimo Odin Sphere Leifthrasir. Il gameplay cambia anche in maniera sensibile utilizzando i diversi androidi. La costante resta comunque la velocità e la reattività dei comandi. Potremo attaccare gruppi di nemici utilizzando attacchi leggeri e pesanti, concatenarli per ottenere combo devastanti e sfruttare un sistema di schivate fulminee che ci permetterà di uscire dalle situazioni più complicate. Dopo un po’ di pratica ci accorgeremo che schivare e contrattaccare è una delle tattiche più efficaci.
A supportarci durante i combattimenti c’è il piccolo robot che ci accompagna nelle nostre esplorazioni. Questo potrà fornire un fuoco leggero di copertura o supportarci in maniera diversa; si rivelerà sempre e comunque molto utile.
Il nostro personaggio può essere personalizzato con una sfilza di chip che ne modificano le capacità di combattimento. Platinum ha progettato un menu tra i più eleganti che abbiamo visto negli ultimi anni, un plauso ai designer è d’obbligo.
C’è dunque una certa profondità durante gli scontri, e non manca la possibilità di modificare gli attacchi in base alle nostre preferenze.
Altro elemento importante del gioco è l’hacking, un minigioco che riveste un ruolo importante col secondo personaggio. E’ una maniera per indebolire sensibilmente gli avversari. Gli sviluppatori lo hanno reso una sorta di shooter arcade con grafica minimalista e visuale dall’alto. E’ molto semplice, gradevole all’inizio, stancante col passare delle ore. Non sarà obbligatorio utilizzarlo, ma dato che il secondo androide ha un potere d’attacco ridotto rispetto agli altri si tratta di un gimmick che vale la pena di sfruttare.
Il gameplay di Nier Automata si rivela estremamente fluido e gratificante, per certi versi ricorda il già citato Metal Gear Rising Revengeance. La reattività è garantita dalla ricerca dei 60 frame al secondo, che purtroppo sono però tutt’altro che granitici. Abbiamo provato Nier Automata su PlayStation 4, e ci sono dei cali vistosi, che immaginiamo portino tutto più sul range dei 40FPS. Tra PlayStation 4 e la variante Pro sembra che l’unica differenza sia la risoluzione, i rallentamenti restano una costante. Non sono terribili e non “rompono” il gioco, ma sono certamente visibili, infastidiscono.
E’ possibile che il gioco non sia stato ottimizzato nel migliore dei modi, perché dal punto di vista tecnico non siamo su livelli stellari. Il colpo d’occhio è ottimo, ma è merito più che altro del design delle ambientazioni. Il fatiscente mondo creato dagli sviluppatori ha un che di affascinante, ci sono scorci davvero molto belli. Le ambientazioni sono vaste senza risultare dispersive, attraversarle è piacevole.
Al di là dei cali di framerate ci sono purtroppo altri piccoli problemi tecnici. Il draw distance del foliage è piuttosto ridotto, durante i movimenti vedremo chiaramente l’apparizione della vegetazione. Ci sono parecchie compenetrazioni poligonali, che interessano sia gli elementi dello scenario che il terreno di scontro. E’ inoltre evidente un certo pop-in, e camminando ci accorgeremo del caricamento di texture in alta risoluzione su palazzi e altre strutture poligonali.
Più che convincente è invece il comparto sonoro della produzione. Nier Automata conta su una soundtrack variegata, a tratti epica, a tratti rilassante. Manca purtroppo una costanza nella qualità, ma si raggiungono comunque picchi di assoluta eccellenza.
In sintesi
Nier Automata è un action RPG riuscitissimo, un acquisto obbligato per gli amanti delle produzioni Platinum Games. Se Metal Gear Rising Revengeance e Bayonetta sono tra le vostre corde fiondatevi a capofitto su questo prodotto. E’ un seguito, conoscere l’originale Nier rende le cose più comprensibili, ma tutto sommato va bene anche come primo approccio al franchise.
Purtroppo la trama non è sempre molto chiara, e per parecchie ore non riesce a ingranare. E’ una caratteristica di molte produzioni giapponesi, ma non la mandiamo giù. Le cose si faranno comunque molto interessanti, i finali multipli e la rigiocabilità sono un tocco di classe.
Il gameplay è certamente tra i più frenetici, ottimizzati e divertenti confezionati da Platinum. Questa dichiarazione vale da sola il costo del biglietto per moltissimi giocatori. Ci si diverte tra combo, schivate all’ultimo istante e personalizzazioni approfondite.
Peccato che il framerate soffra un po’, non ci sono i 60 frame al secondo costanti che avremmo voluto.
Nier Automata resta comunque un titolo strepitoso, lo consigliamo senza remore a tutti gli amanti degli action game.