Sappiamo già da tempo che a Square Enix non importa un granché dei giocatori, specie se utenti PC. Porting osceni, in ritardo di anni o addirittura assenti testimoniano in modo alquanto palese l’impegno profuso in tal senso da parte dell’azienda. Innumerevoli mod e patch amatoriali sistemano bug e mancanze tecniche nei loro giochi, a partire dai franchise di punta come Final Fantasy. Questo perché gli aggiornamenti ufficiali latitano, a dispetto di DLC e micro-transazioni sempre puntuali come orologi svizzeri.
Non trattandosi di uno studio indie da 10 sviluppatori, che secondo me riuscirebbe comunque a fare di meglio, è impossibile scusarne pigrizia e negligenza. Le stesse dimostrate proprio di recente con l’uscita della versione Xbox Game Pass di Nier Automata, peraltro uno dei miei titoli preferiti degli ultimi anni.
Nier arriva su Game Pass… e risolve tutto
L’edizione “Become as gods”, esclusiva Microsoft Store, aggiunge feature assenti nella controparte Steam, come texture upscalate, HDR, FidelityFX, rimozione di DENUVO e miglioramenti al framerate. Da notare che la versione originale era pressoché ingiocabile al lancio e non ha mai ricevuto fix di alcun tipo.
Gli utenti sono stati costretti a installare un software di terze parti realizzato dal noto modder Kaldaien, grazie a cui per lo meno le lacune più evidenti sono state colmate. Tra le tante l’impossibilità di cambiare la risoluzione, stuttering e performance carenti persino su sistemi di fascia altissima.
Però i giocatori PC hanno comunque pagato il prezzo pieno. Non gli è stato regalato nulla, e anzi ancora oggi Nier Automata costa la bellezza di 40€ sullo store di Valve, praticamente lo stesso prezzo della versione migliorata presente sul Microsoft Store o su Game Pass.
Motivo? Probabilmente le banconote di Phil Spencer profumano più di quelle degli utenti Steam. Oppure semplicemente idiozia ai piani alti di Square Enix, a cui ormai siamo abituati.
Dopo il lancio su Xbox Game Pass, molti possessori della versione Steam di Nier Automata hanno iniziato, anche giustamente, a bombardare il titolo di recensioni negative chiedendo un trattamento paritetico. D’altronde far pagare altri 40€ per degli aggiornamenti a un gioco fondamentalmente rotto sembra a dir poco folle.
E non sarebbe neanche la prima volta che un publisher si comporta così. Ricordate Bandai Namco con il primo Dark Souls su PC? Anche lì intervenne un modder per tamponare i problemi più gravi e nessuna patch ufficiale fu in grado di soddisfare i giocatori. Salvo poi vendere l’edizione rimasterizzata qualche anno dopo con un 50% di sconto a chi aveva già acquistato l’originale. Perché per giocare decentemente serve comprare due volte lo stesso prodotto, come insegna anche Rockstar.
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Square Enix, in ogni caso, non ci fa una figura meno barbina dei colleghi e continua a mandare avanti una tradizione di disonestà e mancanza di rispetto verso il consumatore. L’arrivo di Nier su Game Pass è infatti solo l’ultimo esempio. Un’azienda di dimensioni simili può permettersi conversioni PC di prim’ordine e se escono porting penosi come Automata il motivo non è incompetenza ma menefreghismo. Chissà se Final Fantasy XVI e VII Remake subiranno la stessa sorte. O magari usciranno sul Timoteo Maiali Store escludendo del tutto Steam come accaduto con Kingdom Hearts. Se c’è di mezzo Square non si può mai stare tranquilli.
Tra porting scadenti, giochi mediocri, Nomura, dipartimenti etici e soia occidentale la situazione odierna della compagnia giapponese supera la soglia del deprimente. Speriamo se ne accorgano, prima o poi, e voli qualche capoccia.
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