La Maledizione di Osiride è il primo DLC a pagamento per Destiny 2. Ha il compito gravoso di migliorare una situazione che sta stretta a tutti i giocatori hardcore, ovvero un endgame piuttosto povero e soprattutto poco soddisfacente in termini di loot. Destiny 2 ha fatto molto bene con il grinding, ridottissimo rispetto al primo capitolo, ma adesso è necessario dare qualche soddisfazione ai giocatori, un senso alle decine di ore investite nelle diverse attività.
La Maledizione di Osiride ha iniziato ad essere sviluppato prima che gli utenti potessero manifestare il proprio malcontento, dunque non riesce a risolvere nessuna delle problematiche del gioco. Andiamo a vedere quanto vale.
Destiny 2: La Maledizione di Osiride – Recensione
Togliamoci subito il dente, la campagna di questa espansione dura poco più di due ore. E’ più o meno quanto mi aspettassi, in linea con L’Oscurità dal Profondo, del primo capitolo. In teoria i personaggi principali dovrebbero essere Osiride e il suo spettro. In pratica Osiride viene totalmente sprecato, un personaggio caratterizzato benissimo dal punto di vista estetico ma che alla fine è solo abbozzato alla meno peggio. Molto più carismatico il suo spettro, che però potremo utilizzare solo durante la campagna stessa.
La Maledizione di Osiride – Trailer di lancio
Non abbiamo colpi di scena particolari, ma ci sono abbastanza idee per far arrabbiare i giocatori. Nel corso della storia ci ritroveremo a vedere di sfuggita Mercurio del passato, prima della conquista aliena, una terra davvero splendida di cui avremo però solo un assaggio. C’è giusto spazio per una missione che ci porterà a spasso per campi rigogliosi, ma tutto si limiterà a pochi minuti.
E’ crudele mostrare a un giocatore un’ambientazione potenzialmente splendida per il gameplay e limitarla a qualche brevissima incursione.
Il cattivone di turno è realizzato bene esteticamente, ma essendo un Vex manca totalmente di carattere. Dopo esserci confrontati con un esaltato come Ghaul è un passo indietro notevole.
E’ sorprendente come uno studio di sviluppo così ricco non riesca ad assumere sceneggiatori capaci. La storia di Halo mi ha sempre preso parecchio, immagino che in questo caso le priorità fossero molto diverse. Vediamo se le cose migliorano passando al gameplay vero e proprio.
La Maledizione di Osiride aggiunge un nuovo pianeta, Mercurio per l’appunto. Hmm, mi correggo, aggiunge una zona di Mercurio grande più o meno quanto un paio di mappe del Crogiolo. Esatto, è uno spazio schifosamente piccolo, non sembra un nuovo pianeta, ma semplicemente una “zona”, una delle aree che vengono caricate per intero nella RAM perché tanto hanno dimensioni modeste. E come spingiamo il giocatore a credere che questo buco sia più grande di quanto effettivamente non è? Semplicissimo, disabilitiamo l’astore.
Su Mercurio si cammina ragazzi, altrimenti finisce tutto troppo presto.
Uno scorcio della Foresta Infinita da La Maledizione di Osiride
Chiaramente questo significa anche che c’è poco da fare in termini di Settori Perduti. Sono una sorta di mini dungeon, carini come concept, ma nell’espansione ce n’è solo uno. Direi che è a dir poco deludente. Ci sono poi tre Avventure, tutte ambientate nella Foresta Infinita, che secondo Bungie dovrebbe essere il piatto forte di questo DLC. In realtà anche in questo caso la mia esperienza è stata tutt’altro che esaltante.
La Foresta Infinita è un dungeon creato in maniera procedurale, teoricamente dotato di una struttura unica ogni volta che vi accederemo. E’ un’idea valida in teoria, che dovrebbe garantire un’ottima rigiocabilità ed espandere la longevità del prodotto. Ma non è affatto così.
Prima di tutto non saremo liberi di accedere alla Foresta in qualsiasi momento, ma potremo farlo solo all’interno di determinate missioni o avventure. Punto numero due: è noiosa. Tanto.
Le variabili presenti all’interno del dungeon sono pochissime, l’ambientazione è terribilmente ripetitiva, non ci sono nemici nuovi, solo i soliti che siamo abituati a combattere da tre vite a questa parte. Inoltre non ci sono obiettivi variegati: entriamo, si crea la mappa, buchiamo la faccia a tre avversari gialli e procediamo al pezzo di mappa successivo. Fine.
La Maledizione di Osiride: uno scorcio di Mercurio
Per farvi capire, questa attività mi era venuta a noia già durante la Campagna dell’espansione, dopo una decina di minuti di test. Direi che la parte migliore della Foresta è giusto l’ingresso, c’è un portale bellino…
Dover andare più e più volte in questa zona per proseguire nella storia è stato a dir poco tedioso, e immagino sia stato anche molto comodo per Bungie. Niente di meglio di un engine che realizza i livelli al posto tuo.
Una volta completate per la prima volta le tre Avventure dell’espansione potremo affrontarle nuovamente a un livello di difficoltà più elevato. In questo caso la Foresta è più gradevole, ma giusto perché i nemici danno un po’ più filo da torcere. Il design continua ad essere troppo ripetitivo e non ci sono scontri con boss degni di nota.
Peggio ancora, in alcuni casi il gioco cerca di rendere le cose più impegnative inserendo un conto alla rovescia, più o meno lo stesso espediente utilizzato con il Cala la Notte in questo secondo capitolo. Non funziona affatto, perché la difficoltà è soddisfacente solo se andiamo in solitaria, ma per superare le prove a tempo dovremo quasi sempre portare con noi almeno un amico. Ovviamente andare con qualcuno significa anche polverizzare tutto ciò che troviamo per strada, e tanti saluti alla difficoltà più interessante.
La Foresta Infinita è stata progettata male, ha pochissimi asset, una mancanza cronica di obiettivi e originalità, non riesce in alcun modo a stimolare il giocatore. Delusione totale.
In La Maledizione di Osiride c’è solo un boss gradevole
La Maledizione di Osiride inserisce alcuni scontri con nuovi boss, ma solo uno mi ha convinto. E’ un combattimento su più fasi, dove dovremo muoverci parecchio, uccidere le solite ondate di avversari, evitare laser che appaiono nell’arena e difenderci come meglio possiamo. Mi ha divertito.
Molto deludente invece lo scontro finale che è praticamente un quick time event. Ho avuto la sensazione che gli sviluppatori volessero imitare alcune fasi dello scontro con Oryx, ma il risultato lascia parecchio a desiderare. Peccato, perché graficamente abbiamo a che fare con un cattivone coi fiocchi.
Parlando di boss possiamo anche toccare il tema degli Eventi Pubblici. Se giocate a Destiny 2 saprete che questi sono al momento la maniera più rapida per ottenere engrammi esotici, permettono un grinding che dà buoni risultati.
Su Mercurio avremo accesso a un evento pubblico su larga scala, nel senso che impegna buona parte della mappa. E’ divertente, direi leggermente meglio rispetto a quelli presenti sugli altri pianeti. Tuttavia si presenta troppo di rado, si perde troppo tempo ad aspettare, si deve praticamente braccare la mappa del pianeta e aggiornarla ogni 5 minuti sperando che succeda qualcosa.
Se su Mercurio ci fossero più attività “sensate” a cui dedicarsi la questione sarebbe diversa. Al momento però l’unico motivo per passare lì il proprio tempo sono le Avventure, e ovviamente non è possibile interromperle una volta entrati.
Destiny 2, il nuovo evento pubblico de La Maledizione di Osiride
Bungie aveva parlato anche di una “nuova area social”. Si tratta del Faro, luogo che era possibile visitare anche nel primo Destiny vincendo durante le Prove di Osiride.
E’ una stanza con un NPC. Area social.
In pratica la prossima volta che andrete a prendere un caffé al bar con un amico sentitevi liberi di dire che siete andati a un comizio.
E’ chiaro che Bungie abbia sbagliato pesantemente in termini di comunicazione con gli utenti, qui non si tratta assolutamente di una zona come il Viaggiatore o il rifugio sulla Terra, ma di un semplice NPC collocato in luogo sicuro. Esattamente come già avviene in qualsiasi altro pianeta. Non mi sembra che andando da Failsafe ci si possa sentire in un’area social, voi che dite? Marketing ingannevole o embolia, difficile dirlo al momento, ma indagheremo.
La Maledizione di Osiride aggiunge anche due mappe per il multiplayer competitivo, tre se siete utenti PlayStation. Sono in possesso della versione PC, quindi posso darvi un feedback su quelle che ho avuto modo di provare.
La prima è su Mercurio, e non mi è piaciuta affatto in termini di design. E’ interessante per quanto riguarda le meccaniche e lo stile di gioco, perché si basa quasi esclusivamente su spazi ristretti, muri e pareti un po’ ovunque, una festa per chi ami spade e fucili a pompa. Esteticamente è però davvero tristissima, sembra essere stata realizzata in fretta e furia, ha pochissimi dettagli, esteticamente è anonima. Non ha davvero molto dello stile di Destiny, e sembra riutilizzare fin troppi asset al proprio interno.
Destiny 2: La Maledizione di Osiride aggiunge una bella mappa del Crogiolo su Titano
La mappa su Titano è invece uno spettacolo. Non credo sia la migliore creata fino a questo momento, ma sicuramente è nella top 3. Ci sono spazi ampi e spazi ristretti, c’è il verticalismo, c’è la giusta confusione con i radar che aggiunge un pizzico di tensione, è progettata bene e trasmette un senso di originalità. Certo, anche in questo caso è facile accorgersi di texture e modelli riciclati dalle aree esplorate su Titano, ma considerata la piacevolezza del gameplay si finisce per non dargli peso, e va benissimo così.
Tra le novità aggiunte dall’espansione ci sono anche gli Assalti in modalità eroica e i decori per numerose armi e armature.
Sui primi c’è poco da dire, sono gli stessi Assalti di prima, questa volta con livello più elevato e ricompense migliori. Più che altro si parla comunque di roba leggendaria, le possibilità di ottenere engrammi esotici continuano ad essere piuttosto basse. Gli eventi pubblici saranno ancora l’attività preferita di chi vuole farmare.
I decori sono invece più intriganti. Alcuni degli NPC (tra cui Zavala) offrono adesso la possibilità di intraprendere delle mini-missioni per sbloccare particolari decori. Sono in tutti i casi obiettivi che richiedono tempo, chiaramente pensati per farci giocare più a lungo e spingere a un grinding che farà piacere ai più hardcore.
Le skin che potremo ottenere sono in effetti molto gradevoli alla vista, per quanto non aggiungano nulla in termini di statistiche. Un incentivo in più per raggiungere certi obiettivi, non ci si lamenta.
Destiny 2, La Maledizione di Osiride – Un Vex del passato
Dove invece lamentarsi è assolutamente sacrosanto è nell’opera di gating attuata ancora una volta da Bungie.
Per gating si intende la volontà di chiudere dietro un cancello virtuale determinati contenuti di un gioco, in modo che gli utenti non vi abbiano accesso. Può essere una meccanica del gameplay, ma Bungie lo utilizza in una maniera che lede pesantemente il consumatore, ed è necessario fare la voce grossa.
Prima dell’uscita dell’espansione, il livello massimo di Potere era 305. Adesso siamo passati a 335. Attività endgame come il Cala la Notte e il raid attualmente presente vedranno incrementare la propria difficoltà per adeguarsi al nuovo cap per continuare a garantire una sfida adeguata.
Il problema è che chi non ha comprato l’espansione continuerà a restare limitato a livello 305, quindi non avrà più accesso ai vecchi contenuti. Esatto, contenuti che potevano essere giocati al lancio diventano adesso ad appannaggio esclusivo di chi paga per l’espansione. Prima potevate giocare, adesso non più.
Era successa esattamente la stessa cosa con il primo Destiny, e anche allora si sollevò un polverone. Se non erro Bungie non fece proprio nulla per sistemare le cose, e sembra che anche questa volta le lamentele siano destinate ad essere ignorate. Il che è assolutamente imbarazzante.
Destiny 2 riporta alla moda i triangoli con La Maledizione di Osiride
Un’azienda non può dichiarare di mettere al centro il consumatore, se poi va addirittura a rimuovere contenuti da un gioco. Perché si tratta a tutti gli effetti di rimozione, signori, roba che prima potevi fare e che adesso ti risulta inaccessibile, solo perché non hai pagato per l’ultimo DLC.
A parte situazioni estreme come quella appena citata, l’espansione ha ricevuto una fase di ottimizzazione molto limitata rispetto agli standard di questo sviluppatore.
Ho riscontrato un bel po’ di bug, in particolare nella Foresta Infinita, con nemici che si incastravano dentro i poligoni o che cadevano nel vuoto perché apparivano prima del resto della mappa.
Bungie ha inoltre implementato una nuova arma esotica che al momento è… rotta. Si chiama Lente di Prometeo, ed è la morte, tanto che tutta la componente PvP di Destiny 2 è ingiocabile. Quest’arma riesce a uccidere un giocatore in circa mezzo secondo, contro gli 1,4 secondi medi di qualsiasi altra arma. Questo significa che incontrare in PvP un giocatore dotato della Lente mentre ne siamo sprovvisti si traduce in un massacro ingiusto, frustrante e francamente stupido, con interi team che vengono polverizzati solo perché utilizzano armi tradizionali.
Bungie ha dichiarato di essere al lavoro per risolvere, ma è chiaro che non si sia dedicato abbastanza tempo al bilanciamento prima del lancio.
La Maledizione di Osiride è un’espansione che non solo non risolve nessuno dei problemi presenti al momento in Destiny 2, ma non riesce nemmeno a meritarsi i 20 euro richiesti. E’ in una parola insufficiente, aggiunge un pianeta che delude, boss che lasciano il tempo che trovano, un concept di dungeon procedurale realizzato in maniera discutibilissima e una storia scialba. Osiride poteva essere uno splendido personaggio, magari però per un’espansione come si deve, qualcosa in stile Il Re dei Corrotti. Al momento si limita ad essere dimenticabile.
Oltre a tutte le mancanze, l’espansione aggiunge problemi da evidenziare, tra cui marketing ingannevole riguardo la nuova “area social” che non c’è e il gating dei vecchi contenuti, che a tutti gli effetti rimuove dal gioco degli elementi che prima erano disponibili per tutti. Adesso sarà invece necessario pagare. E’ una follia, da querela, da associazione dei consumatori.
Una buona mappa per il crogiolo non può risollevare le sorti di un DLC che non merita il vostro denaro.