Se le vostre vite erano diventate del 16% più tristi negli ultimi mesi è perché la nostra rubrica “Le vaccate della settimana” aveva subito un’interruzione temporanea per cause di forza maggiore. Ora però siamo tornati, più forti di prima e armati di revolver caricato a supposte marroni. Eccovi sparate in faccia le peggiori notizie riguardanti il mondo dei videogame. In questa edizione si parla di DRM, micro transazioni, recensioni di Death Stranding su Metacritic, Bethesda e Google Stadia. Insomma, già dagli argomenti si avverte un certo odorino di fogna e rifiuti incendiati.
Tron: Evolution ingiocabile a causa di un DRM
Quando un gioco, per qualsiasi motivo, viene rimosso dai negozi digitali, solitamente chi lo possiede riesce comunque ad usufruirne. Non è così strano, del resto se si paga per un titolo che sia fisico o digitale ci si aspetta di averlo a disposizione vita natural durante come con ogni altro bene di consumo. Sembra che invece le aziende che adottano i DRM la pensino diversamente.
Nel caso specifico parliamo di Disney, a quanto pare non interessata a rinnovare la licenza del DRM SecuROM (‘tacci sua) in Tron: Evolution lasciando gli acquirenti impossibilitati a reinstallarlo. Parliamo di un gioco risalente a 8 anni fa, d’accordo, ma un acquisto è comunque un acquisto e io, acquirente, dovrei poterlo quantomeno avviare. Invece no, perché dopo la rimozione da Steam e la scadenza delle licenze digitali l’unico modo per giocarci è piratarlo.
Disney ha risposto con una non risposta, affermando che il problema non è prioritario e verrà forse risolto in futuro. Forse. Un modo diplomatico per dire mai. Quindi in sostanza comprando digitale paghiamo 60-70 euro per affittare dei software finché l’azienda in questione non decide che è venuto il momento di riprenderseli, mandando in culo garanzia e diritti del consumatore. Bello il futuro del digital only, vero?
Rocket League rimuove le loot box ma aggiunge di peggio
Non c’era da aspettarsi buone nuove da Psyonix dopo che lo studio è stato acquistato da Epic Games. Alcuni sostenevano che grazie ai soldi di Timoteo Maiali e Tencent Rocket League sarebbe potuto rifiorire, ma in realtà l’unico risultato ottenuto finora è la rabbia dei giocatori. Sì, perché nonostante lo sviluppatore abbia di fatto rimosso loot box, chiavi e tutto il sistema di gacha all’interno del suo gioco, ha ben pensato di sostituirlo con delle micro transazioni degne delle peggiori app freemium.
In pratica adesso si acquista solo attraverso la valuta in game ed è possibile selezionare l’oggetto dei propri desideri senza incappare nell’elemento casuale o RNG. Il problema sorge quando verificando i prezzi degli oggetti singoli ci si accorge di quanto siano lievitati, a tal punto da diventare proibitivi. Mentre prima comprando 23 chiavi aprivo altrettanti forzieri e ottenevo 23 oggetti, ora con lo stesso quantitativo di denaro riesco ad acquistarne 1 o 2. Se non è una fregatura poco ci manca.
La community, specie su Reddit, ha fatto sentire la propria voce lamentandosi e protestando contro delle politiche di monetizzazione ritenute offensive, vista anche la natura buy to play di Rocket League. Da Psyonix e Timoteo, però, nessuna risposta.
Metacritic rimuove 6400 valutazioni negative da Death Stranding
Avete presente Death Stranding, no? Sì, dai, il simulatore di mammo uscito di recente su PS4. Lo stesso che ha diviso la critica e il pubblico venendo definito capolavoro assoluto da alcuni e cagata pazzesca da altri, perché come sappiamo tutti le valutazioni intermedie non esistono. Nelle ultime settimane il gioco ha subito una sorta di review bombing su Metacritic, dovuto probabilmente alle dichiarazioni un tantino spocchiose di Kojima. O magari al fatto che molti utenti hanno finalmente trovato la forza interiore di completarlo e lasciare una review.
Il punteggio utente, nell’arco di un mese, era passato da 6,2 a 5,1 e a qualcuno probabilmente il giallo non andava tanto a genio. Il 5 dicembre infatti sono sparite più di 6400 recensioni (accipicchia!), portando il numeretto a 7,3. Onestamente non penso che Kojima Production possa avere qualcosa a che fare con la situazione ma piuttosto che lo stesso Metacritic abbia riscontrato un volume elevato di punteggi negativi nello stesso lasso di tempo e deciso di categorizzarli come fraudolenti. E’ probabile che il sistema funzioni in modo simile a quanto avviene su Steam.
L’argomento è piuttosto delicato e per una volta preferisco lasciare a voi le conclusioni. Dico solo che gli aggregatori di recensioni hanno spesso adottato un metro simile per quanto riguarda le recensioni utente sui blockbuster. Basti vedere quante critiche negative a Capitan Marvel abbia cancellato Rotten Tomatoes con la scusa del trolling o dei maschi bianchi tossici e misogini. Nel frattempo però dimenticava di rimuovere anche i 10 palesemente finti scritti da bot o utenti iscrittisi solo per lasciare quella specifica recensione composta da 3 parole in croce.
Voi che ne pensate? Si tratta della solita censura o della semplice rimozione di spam? Fatecelo sapere nei commenti.
Bethesda continua il suo annus ad minchiam chiudendo The Elder Scrolls: Legends
Cattive notizie per i fan del gioco di carte online The Elder Scrolls: Legends. Con un post su Reddit uno dei community manager di Bethesda ha fatto sapere agli utenti che lo sviluppo di ulteriori contenuti si è ufficialmente fermato. La roadmap annunciata in precedenza non sarà portata a compimento. Rumor parlano di licenziamenti e problemi interni allo studio ma per il momento non abbiamo notizie certe. Sta di fatto che i giocatori, dopo aver speso centinaia di migliaia di dollari in carte digitali, l’hanno preso dritto in quel posto senza alcun preavviso.
Continua dunque l’anno peggiore della storia per Bethesda, dopo la debacle infinita di Fallout 76, le magagne con Wolfenstein, Doom su Switch, Blades e Ghostwire Tokyo nonché le situazioni ridicole con il merchandise delle proprie IP. Persino EA ha scazzato meno nel corso del 2019, il che la dice lunga. Riusciranno a fermare la caduta e risalire la china? Servirà davvero un miracolo di San Gennaro, ma per il momento l’unico santo in azione sembra essere San Ceppato.
Darksiders Genesis costa 10€ in più su Stadia perché… boh, chiedetelo a Google
Per quanto mi riguarda Google Stadia, allo stato attuale, è utile come un paio d’occhiali senza lenti. Tralasciando tutte le bugie perpetrate durante la campagna di marketing antecedente il lancio disastroso, Stadia si dimostra all’atto pratico inferiore a PC e console attuali, per non parlare poi di Project XCloud che già durante le fasi di testing gli si dimostra nettamente superiore. L’idea di Google sarà anche valida, per carità, ma giocare a Destiny 2 con un bellissimo input lag, in gloriosi 1080p @60fps e a dettagli medio/bassi non è proprio il massimo della vita.
Ora salta pure fuori che su Stadia i giochi costano di più rispetto ad altre piattaforme. Un esempio è Darksiders Genesis, prezzato 30€ su Steam, GOG e Humble Store e 40€ sullo store di Google. Altri esempi sono Just Dance 2020, Grid e Farming Simulator 19, tutti più costosi rispetto alle controparti console di almeno 10€. Simili politiche di prezzo, unite al modello economico già assurdo di Stadia, fanno sì che la base installata di circa 75.000 utenti non abbia alcuna speranza di crescere.
Probabilmente un abbonamento da 10 o 20€ al mese giochi inclusi in stile Xbox Game Pass avrebbe aiutato la causa di Google, sempre ammesso che si passasse sopra agli evidenti problemi tecnici del servizio. Eppure, come al solito, l’azienda di Mountain View continua a fare cappellate imperterrita ignorando i feedback degli utenti. Amen, vorrà dire che Stadia sarà, come temevamo, un’altra entry nel cimitero dei progetti mal gestiti dalla compagnia. E io pago!