Kill La Kill IF si rivolge a una nicchia di utenti piuttosto specifica, ovvero i fan dello studio di animazione giapponese Trigger. Infatti non ci stupiremmo più di tanto se la maggior parte di voi non ne avesse mai sentito parlare, visto che peraltro la campagna di marketing ha lasciato un tantino a desiderare. Trattasi di un picchiaduro in 3D (sullo stile dei Naruto Ultimate Ninja Storm per intenderci), realizzato dai celebri Arc System Works, già autori delle serie Guilty Gear, Blazblue e di Dragon Ball FighterZ. Dopo averne analizzato, nostro malgrado, la versione PC Steam, siamo pronti a darvi il nostro parere nella recensione odierna.
Kill la Kill IF – Recensione
Data di uscita: 26/07/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, PS4, Switch
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: €59.99
Sponsor: in offerta su Amazon
Nonostante in Occidente Kill La Kill sia un franchise relativamente poco conosciuto, nel Sol Levante è stato capace di raccogliere una folta schiera di estimatori. Lo studio Trigger ha una grande fama tra gli appassionati di animazione; in molti ricorderanno Gurren Lagann (ideato dal fondatore Imaishi) e Little Witch Academia ma anche le collaborazioni videoludiche con Fire Emblem Fates, Indivisible e la più recente con Shantae 5. Tutta roba di qualità, neanche a dirlo. Non a caso lo studio gode del titolo di “salvatore degli anime moderni”, grazie al suo stile unico e accattivante.
Concluso il preambolo, torniamo a noi. Kill La Kill IF prende le mosse dal primo episodio della serie animata e si propone di raccontare una storia parallela/alternativa senza rinunciare al fanservice. Fanservice che qui ha una doppia valenza, visto che i personaggi principali sono ragazze per il 70% svestite. La storia dell’anime (e del gioco) ruota intorno alla ricerca da parte di Ryuuko Matoi dell’assassino del padre, legato in qualche modo all’accademia Honnouji, alla quale si iscrive per far luce sulla vicenda.
Ovviamente, essendo uno shounen, i combattimenti saranno una costante. A questi si aggiungono una miriade di momenti fuori di testa e divertentissimi tipici delle opere Trigger. Visto che non siamo Kotaku e non vogliamo neanche violare gli embarghi non riveleremo nulla della storia, ma vi consigliamo caldamente di dare un’occhiata all’anime prima di considerare l’acquisto. Anche perché se non dovesse piacervi quello non vi piacerà neanche il gioco, questo è poco ma sicuro.
Kill la Kill IF – Trailer di lancio
Attenzione: non parliamo di un picchiaduro scadente a livello meccanico, anzi dobbiamo dire di averlo trovato tecnicamente discreto. L’impalcatura poggia su movimenti fluidi, auto-combo direzionali ultra-rapide e sulla varietà degli stili. Pur non potendo contare su una lista mosse chilometrica né su un ampio roster, i personaggi in Kill La Kill IF sono ben caratterizzati sia per quanto riguarda le manovre a terra che quelle aeree. Tra gli strumenti offensivi troviamo attacchi ravvicinati e a distanza combinabili fra loro, un guard break dal buffer medio che può essere anche usato per prolungare alcune combo aeree, uno scatto a mira automatica in stile Naruto e delle spettacolari mosse finali a consumo di energia (che si ricarica lentamente colpendo i nemici).
Per difenderci abbiamo a disposizione parata, schivata direzionale e una combo breaker dal costo energetico elevato che non ci è piaciuta particolarmente. Infatti, nonostante non ci sia il problema del juggling, si rimane spesso in balia di determinate combo medio-lunghe che infliggono danni enormi e non possono essere interrotte a meno di svuotare la barra d’energia con il suddetto breaker. Per farla breve manca un’alternativa low cost sulla scia della trasmissione istantanea in FighterZ.
Del resto il gioco si focalizza sulla spettacolarità di effetti e animazioni, soprattutto durante gli attacchi speciali che richiamano le scene di combattimento dell’anime (con annesso sistema di insulti alla “carta, sasso e forbici”). Il ritmo degli scontri si mantiene quasi sempre godibilissimo e piazzare le combo più ardue regala grandi soddisfazioni se non altro a livello visivo, grazie a cel shading e animazioni eccellenti. Il problema principale è la telecamera fissa sul campo visivo del personaggio, che diventa un vero e proprio impedimento quando gli avversari si moltiplicano. Non aiuta il casino su schermo provocato da effetti e indicatori vari, spesso complici di disfatte assolutamente evitabili.
Quello che però relega Kill La Kill IF a gioco per soli fan è la penuria di contenuti, insieme ad un comparto tecnico disastroso. La campagna dura sì e no 4 ore e non possiede rigiocabilità di sorta. Le modalità Versus, tra cui Sopravvivenza, Orda e sfide a tempo assortite non costituiscono una valida attrattiva se consideriamo che il roster è composto da appena 8 unità. Il multiplayer locale funziona bene ma non possiamo dire altrettanto di quello online, visto che persino nel giorno del lancio non ci è stato possibile trovare un singolo avversario. I contenuti extra, tra cui artwork, soundtrack, voci dei personaggi e diorama sono un’aggiunta tanto gradita quanto, purtroppo, effimera.
E il comparto tecnico, senza mezzi termini, è un colabrodo, almeno su PC. Si ha la possibilità di scegliere fra appena 3 risoluzioni (720, 900 e 1080p), con il risultato che chiunque abbia un monitor sopra il Full HD deve giocare in finestra o godersi delle scalettature da denuncia. Impostazioni grafiche alla Koei Tecmo, bug di vario genere, crash frequenti, framerate limitato a 60 con cali fino a 15 e assenza di opzioni specifiche PC, tra cui supporto a mouse e tastiera completano il quadro desolante. Noi abbiamo già sollecitato gli sviluppatori ma vi consigliamo di evitare la versione Steam finché non verrà aggiornata.
Accettabile
Inutile ribadire che la Kill La Kill IF sia un prodotto estremamente di nicchia, pensato per i fan e per i fan soltanto. Noi siamo riusciti a divertirci il giusto, pur dovendo fronteggiare una valanga di problemi tecnici, però è innegabile che molto lo dovessimo all’amore per studio Trigger e l’anime a cui il gioco è dedicato. Se non siete appassionati del franchise il nostro consiglio è di investire questi 60 (!) euro recuperando lo splendido Fire Emblem Three Houses, o lo stesso Dragon Ball FighterZ se volete rimanere in ambito picchiaduro.
Pregi | Difetti |
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