Hollow Knight avrà certamente affascinato tanti giocatori fin dalla sua campagna di raccolta fondi su Kickstarter. Personalmente l’ho conosciuto attraverso i forum di NeoGAF, e ne ho seguito lo sviluppo con grande interesse. Come per tutti i metroidvania, il rischio di rivelarsi insufficiente nella componente action, in quella platform o nel sistema di progressione è sempre dietro l’angolo. Tuttavia, dopo aver passato parecchie ore con il gioco, abbiamo fugato qualsiasi dubbio.
Quello che ci ritroviamo per le mani è – ve lo anticipiamo – il miglior esponente del genere dai tempi di Owlboy.
Hollow Knight
Uscita 24 Febbraio 2017 Lingua Inglese Piattaforme PC Versione recensita PC Prezzo al lancio 14,99€ |
Avete presente il futuro post-apocalittico di tanti film, videogame e serie TV? Ok, immaginatene uno simile, ma traslatelo nel mondo degli insetti. Il nostro avatar è per l’appunto una sorta di cavaliere con cui esploreremo le profondità della terra tra le rovine della civiltà.
Saremo introdotti all’avventura con un incipit in poesia e una breve scenetta animata. Nelle primissime battute del gioco raggiungeremo una città fantasma, abbandonata dai suoi abitanti. Ben presto ci caleremo in un pozzo situato nella periferia della stessa, e da lì avrà inizio la nostra odissea nel sottosuolo.
In assoluto la storia è sufficientemente gradevole, ma piuttosto criptica. Per capire bene cosa sta succedendo è necessario approfondire con obiettivi secondari e gli immancabili segreti del caso.
Ho apprezzato immediatamente il fatto che Hollow Knight non perdesse tempo a fissare obiettivi né a dirmi dove andare.
Vi ritroverete in un mondo fatto di insetti, con una spada in mano e poche azioni basilari a disposizione.
C’è però un fascino indiscutibile nelle ambientazioni del gioco, nasce una genuina curiosità, una voglia di scoprire. Passeremo dai 10 ai 20 minuti andandocene a zonzo, cercando di capire cosa fare, esplorando e combattendo. Eppure, mai una volta proveremo la sensazione che il gioco sia dispersivo. L’aggettivo più giusto per descrivere questa fase sarebbe anzi “immersiva”. Il coinvolgimento è stato molto simile a quello di Ori and the Blind Forest o Metroid Fusion, e scusate se è poco.
Gli sviluppatori hanno fatto del proprio meglio per rendere almeno intuitivi i nostri obiettivi: molte aree saranno inaccessibili all’inizio, capiremo senza difficoltà di aver bisogno di abilità particolari per procedere in quella direzione. Potremo ad esempio trovare degli avversari che non riusciamo a colpire, puzzle che richiedono evidentemente l’utilizzo dei salti a parete, pavimenti che scricchiolano e traballano sotto il nostro peso e che immagineremo di dover distruggere in qualche modo. L’unica sarà allora muoversi nelle zone in cui potremo effettivamente addentrarci. Una comoda mappa ci verrà incontro nel darci un’idea più chiara sui luoghi che non abbiamo ancora esplorato. Proprio la mappa è un elemento interessante: mostra il design degli ambienti, la struttura e la geometria. Gli sviluppatori sono stati a dir poco creativi, creando zone davvero intricate. Anche troppo, in alcune delle ambientazioni più avanzate, tanto che si rischia di fare un po’ di confusione.
Il level design è comunque eccellente, raggiunge la qualità vista in innumerevoli Castlevania o Metroid.
Il sistema di controllo ci porta a consigliare caldamente l’utilizzo di un gamepad. All’inizio del gioco potremo contare solo su un attacco base (anche in alto e in basso) e sul salto. Hollow Knight è decisamente reattivo, in particolare il feedback sui salti è forse il migliore visto in un metroidvania. Nulla di particolare, semplicemente il personaggio comincia la sua discesa nel momento in cui solleveremo il dito dal pulsante. Ciò consente una precisione notevole, è un sistema utilizzato in prevalenza nei platform 3D. Non si tende dunque a dare la colpa al gioco quando si sbaglia qualcosa nei movimenti.
Proseguendo nell’avventura sbloccheremo un numero soddisfacente di abilità. Ci sono ovviamente il classico salto a parete, la possibilità di effettuare degli scatti in aria ed altre skill già viste in altri giochi. Non c’è una grandissima originalità, ma tutto sommato non ci si lamenta.
Sarà inoltre possibile gestire un mini inventario, equipaggiando dei cimeli che garantiranno particolari potenziamenti. Gli slot a nostra disposizione saranno molto limitati, dunque dovremo scegliere a cosa vorremo dare precedenza. Purtroppo il bilanciamento non è proprio eccelso, alcuni di tali oggetti danno bonus nettamente migliori degli altri. Difficile rinunciare a Charm che ci restituiscono punti vita nel tempo o che incrementano le dimensioni della spada, non avrebbe senso sacrificarli per un cursore in più sulla mappa o per raccogliere più agevolmente il denaro rilasciato dagli avversari. Avremo 10 slot totali per equipaggiare i Charm, ma ciascuno di essi ha un costo prefissato. Dovremo quindi giostrare i punti a nostra disposizione e massimizzare la nostra efficacia in base agli oggetti disponibili.
Sarà inoltre possibile spendere il denaro ottenuto durante le esplorazioni con alcuni NPC. Oltre alle classiche mappe potremo comprare anche dei Charm, oggetti per incrementare punti vita e punti magia e strumenti per agevolarci nell’avventura. I soldi servono anche a sbloccare i viaggi rapidi tra le diverse aree del mondo e ad attivare certi punti di salvataggio.
Hollow Knight ha una longevità impressionante se rapportato ai classici metroidvania. Ci sono segreti, obiettivi secondari, collezionabili e un’Arena dedicata all’endgame. Se poi vorrete sbloccare anche il finale alternativo potrete “divertirvi” con una sezione platform lunga ed estremamente impegnativa, progettata con una indiscutibile cattiveria. E’ un po’ come tornare ai tempi di Super Meat Boy.
Potrete arrivare a spendere anche una quarantina di ore prima di vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire.
Così come Ori and the Blind Forest, Hollow Knight vanta un’ottima direzione artistica, pur senza raggiungere le eccellenze del capolavoro di Moon Studios. Ci sono tinte cupe, perfette per accompagnarci in un viaggio nel sottosuolo. E’ una grafica 2D molto gradevole, con personaggi caratterizzati bene e avversari variegati, animazioni il più delle volte fluide. Siamo incappati in qualche problema di stuttering in alcune sezioni di fine gioco, in particolare nell’Arena durante i combattimenti. Roba di poco conto tutto sommato, risolvibilissima con una patch. Per il resto si mantengono tranquillamente i 60 frame al secondo anche su configurazioni piuttosto vecchie e portando tutto al massimo.
Eccellente il reparto sonoro, già ampiamente pubblicizzato dagli sviluppatori ben prima dall’uscita del gioco. Vi consigliamo di farvi un giro su YouTube per ascoltare con le vostre orecchie, Hollow Knight ha delle musiche che meritano.
In sintesi
Hollow Knight è un metroidvania di altissima qualità, il migliore dai tempi di Owlboy. Ha meccaniche profonde e delle ambientazioni che ricordano alla lontana Ori and the Blind Forest, spinge all’esplorazione e gratifica. Miscela sapientemente gli elementi più importanti del genere, una prova di forza notevole da parte del team di sviluppo. Il gioco impressiona anche nella longevità, grazie a una pletora di bonus, collezionabili e obiettivi secondari che faranno impazzire i completionist.
A parte qualche piccolissima incertezza tecnica e una trama non proprio eccelsa, Hollow Knight è senza dubbio eccellente. Merita il denaro di tutti gli appassionati del genere.