Salvo un paio di titoli, gennaio e febbraio non ci hanno offerto un granché in termini videoludici. Alla luce del migliaio di uscite settimanali e mediocri su Steam, infatti, ultimamente anche io faccio fatica a scovare indie potenzialmente interessanti. Per fortuna, giunti a fine mese, siamo riusciti a recuperare un po’ di materiale da review sommerso nel cumulo di spazzatura indifferenziata che è diventata la piattaforma di Valve. Oggi vi presentiamo Hellmut: The Badass from Hell, shooter sviluppato dai ragazzi di Volcanicc e ispirato vistosamente a Enter the Gungeon e Nuclear Throne. Vediamo come se l’è cavata durante la nostra prova.
Hellmut
Hellmut è un dungeon crawler con elementi bullet hell, personalità da vendere e una premessa tanto stramba quanto divertente. Il filmato introduttivo mostra uno scienziato (il protagonista) nell’atto di aprire il portale per l’inferno, evocando quello che sembra essere a tutti gli effetti il Satana del gioco. Tenendo fede alla tradizione, quest’ultimo decide di comportarsi da stronzo e sguinzagliare ondate di demoni distruttivi, uccidendo al contempo il povero scienziato. Viene però in nostro aiuto un singolare mostro ciclopico chiamato Occhio di Ka-Ra. Questi ci riporta in vita sotto forma di teschio spiritato fluttuante e ci offre la possibilità di recuperare il vecchio corpo a patto che uccidiamo quanti più demoni possibile. Niente male come premessa.
Hellmut – Video recensione
Chiaramente per compiere la missione avremo bisogno di impossessarci di altre creature, i mutanti, poiché la forma da teschio si rivela da subito piuttosto debole in battaglia. Ka-Ra propone la sua idea e già durante il tutorial scopriamo i primi due involucri di carne da indossare. Nel corso del gioco potremo sbloccarne circa una decina, ognuno caratterizzato da abilità e armi esclusive. Ci sono, tra gli altri, un simpatico uomo-ratto, un adorabile orco fatato, un abile guerriero vichingo e il Ghost Rider della situazione. Niente da dire sulle scelte stilistiche: quasi tutti i mutanti disponibili sfoggiano un discreto look, grazie a una pixel art complessivamente ben realizzata e a effetti sonori adeguati. Sicuramente un buon lavoro da parte degli artisti e del compositore. A livello meccanico, però, Hellmut sceglie di volare basso. I personaggi possono contare soltanto su due manovre, ovvero fuoco primario e un’abilità speciale dotata di cooldown.
Saremo comunque in grado di raccogliere armi da terra ed equipaggiarle, pertanto la varietà non manca di certo. Eppure si avverte l’assenza di una terza skill, magari una schivata o uno scatto che consenta di evitare i proiettili nemici. Trattandosi di un bullet hell, spesso e volentieri lo schermo sarà completamente ricoperto da sfere multicolore mortali che è preferibile evitare. Purtroppo, mancando sia i frame di invulnerabilità che, appunto, un metodo efficace per schivare, verremo inevitabilmente colpiti per uno sclero inevitabile.
Hellmut ha una struttura procedurale e la permadeath. Ad ogni game over dovremo ricominciare dal primo livello (ce ne sono circa 20) e senza gli equipaggiamenti recuperati in precedenza.
Hellmut: The Badass from Hell
Ogni piano del dungeon si compone in modo simile, con stanze piene zeppe di nemici, un negozio dove acquistare medikit, armi e potenziamenti, e un posticino riservato all’Occhio di Ka-Ra. Lì, spendendo 20 gemme (una delle due valute in game) avremo modo di affrontare una prova a tempo. Se la supereremo vinceremo un mutante omaggio, da usare subito o nella prossima run. Tenete presente che a inizio partita potrete sceglierne solo uno, il resto dovrà essere ri-sbloccato tramite le prove. Se sembra difficile sulla carta, lo è ancora di più con il mouse alla mano. I mutanti non hanno vita infinita, tutt’altro, e una volta morto quello posseduto torneremo in forma spirituale, ovvero più fragili che mai e destinati al game over.
Nemici e boss, dal canto loro, non vantano pattern particolarmente fantasiosi e si limitano a spararci come se non ci fosse un domani. A parte qualche eccezione non troverete nulla di nuovo rispetto alla concorrenza, in questo senso. Ci saranno piuttosto parecchi momenti frustranti causati dall’eccessivo caos su schermo e dall’impossibilità di sopravvivere a meno di voler procedere a passo di lumaca e tornando prontamente alla stanza precedente non appena i nemici inizieranno ad apparire. Peccato.
Il titolo non sarebbe poi neanche così ostico se ci fosse il modo di evitare i proiettili, creare delle coperture o avere almeno due secondi di invulnerabilità dopo aver incassato un colpo.
Hellmut: The Badass from Hell
Hellmut: The Badass from Hell è, volendo sintetizzare, un Enter The Gungeon semplificato. Ha una premessa accattivante ma resta afflitto da meccaniche riuscite solo in parte. La longevità media si attesta sulle 2-3 ore, ammettendo che non rinunciate prima in preda alla frustrazione. Ai più impavidi, comunque, Hellmut saprà offrire la giusta dose di divertimento a un prezzo tutto sommato onesto, previsto intorno ai 12€.