Tutti i fan di Final Fantasy e possessori di un Game Boy Advance, sicuramente portano ancora vivido il ricordo di Final Fantasy Tactics Advance, il bellissimo GDR tattico a turni.
Fell Seal prende a pieni mani spunto dal sopracitato titolo, forse anche troppo in alcune meccaniche, ma a modo suo, cerca di elevarle all’ennesima potenza. Scopriamo se vale i 30 euro necessari all’acquisto, in questa recensione completa della versione PS4.
Fell Seal: Arbiter’s Mark – Recensione
Data di uscita: 14/08/2019
Versione recensita: Switch
Disponibile su: PC (Steam), PS4, Xbox One, Switch
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: €29.99
Sponsor: in offerta su Amazon
Il gioco si apre con uno spunto narrativo piuttosto originale: impersoneremo Kyrie, Reiner e Anadine, un gruppo di tre Arbiters, abilissime guardie incaricate di mantenere l’ordine nelle terre selvagge. Ci ritroveremo a fronteggiare un certo Alphonse, dopo averlo colto sul fatto durante un omicidio. Una volta arrestato, lo porteranno davanti a una giuria che sceglierà la sua condanna. L’avventura sembra volgere a una conclusione piuttosto rapida, ma ecco il colpo di scena. Alphonse verrà rilasciato dal tribunale, in quanto appena divenuto Marchiato, ovvero un eletto scelto per compiere un pellegrinaggio lungo il mondo di gioco tra vari templi, al fine di compiere il proprio destino. I Marchiati sono al di sopra della legge.
Kyrie decide di pedinare Alphonse durante il pellegrinaggio, che tra l’altro ricorda molto quello di Yuna di Final Fantasy X, dettaglio che potrebbe far sorridere i fan dei cari vecchi Tidus, Wakka e compagnia.
La trama si evolve in modo omogeneo e spedito, non annoia mai e rende piacevole seguire l’avanzamento della storia dei protagonisti.
Le meccaniche invece peccano in alcuni punti, ed è giusto parlarne.
In quanto SRPG, Fell Seal: Arbiter’s Mark non concede molta libertà di esplorazione. Si alterneranno momenti dedicati all’avanzamento della trama e battaglie, continuando così fino alla fine del gioco.
Fell Seal: Arbiter’s Mark – Trailer gameplay
La mancanza di originalità si percepisce però proprio durante le battaglie, che non hanno molto di diverso dal già citato Final Fantasy Tactics Advance. All’inizio bisognerà posizionare le truppe sul campo in base alla strategia più adatta alla situazione. In seguito dovremo riadattare la suddetta strategia in base alle mosse dell’avversario. I membri delle varie squadre seguiranno una turnazione precisa. Potranno spostarsi sulla mappa e compiere una sola azione, che sia colpire con un attacco in mischia, scagliare una freccia, bere una pozione, lanciare un incantesimo e via dicendo. Insomma, nulla di nuovo sul fronte combattimento, il che è un vero peccato.
A rendere veramente interessante Arbiter’s Mark però sono i personaggi, sia quelli principali che secondari. Ciascuno di essi è ben definito è avrà un background dettagliato. I personaggi avranno quasi sempre una storia da raccontare, o magario avranno vissuto un evento che si intreccia con quello dei protagonisti, rendendo i rapporti tangibili e concreti.
Una nota più che positiva riguarda anche le reclute: essendo Kyrie capitano degli Arbiters, oltre che la protagonista principale del titolo, potrà reclutare nuovi membri del tutto personalizzabili, sia in termini estetici che di abilità. Inevitabilmente tenderemo ad affezionarci col tempo, dovendoci occupare del level up di ciascuno, dello sviluppo della classe e dell’equipaggiamento.
Ciascuna unità inizierà con una classe di partenza tra le miriadi messe a disposizione, ma ad essa dovrà affiancare una sottoclasse. Salire di livello significa potenziare una delle due classi del personaggio. Per esempio nulla vieta ad uno stregone di impostare una sottoclasse ladro, ed utilizzare le abilità di entrambi. La maggior parte dei punti esperienza ottenuti saranno attribuiti alla classe principale. Quanti ne otterremo dipenderà tuttavia dal tipo di gioco adottato.
Poniamo come esempio che il sopracitato stregone-ladro, che durante un combattimento ottiene 100 PE: immaginando che il personaggio abbia soltanto lanciato incantesimi durante lo scontro, tutti i 100 PE saranno attribuiti alla classe stregone, ma se quest’ultimo si fosse concentrato sull’attaccare i nemici di soppiatto, questi sarebbero stati divisi in 60 PE per la classe stregone e 40 per la classe ladro. Attraverso questo sistema le possibilità proposte sono quasi infinite. Considerato che è possibile cambiare sia la classe principale che la sottoclasse è chiaro che la profondità non manca.
Come in ogni RPG che si rispetti, sarà possibile fare un costante avanti e indietro nella mappa di gioco, al solo scopo di farmare, così da arrivare alle fasi avanzate del gioco meno sprovveduti.
Per il buon popolo di videogiocatori italiani però, si presenterà un ostacolo non di poco conto: il gioco non ha una localizzazione nella nostra lingua. I termini utilizzati spesso e volentieri saranno piuttosto forbiti e ricercati. In modo particolare, personaggi come Kylie e Alphonse alle volte useranno vocaboli desueti.
Consigliato
Fell Seal – Arbiter Mark è un SRPG molto valido sotto ogni punto di vista. Lo stile grafico retro potrebbe non essere apprezzato da tutti, ma si adatta bene a questo genere. Il sistema delle classi farà impazzire tutti gli amanti delle combinazioni e del completismo. Chiunque abbia apprezzato Final Fantasy Tactics si ritroverà a giocare a un prodotto meccanicamente, con una storia ben scritta e omogenea fino alla fine.
Pregi | Difetti |
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