Nuovo anno, nuovo titolo di corse dedicato alla Formula 1 e sviluppato dalla sempre attiva Codemasters. F1 2019 aggiunge un po’ di gradite novità, senza distaccarsi troppo dai suoi ottimi predecessori, che negli ultimi anni sono riusciti a convincerci quasi ad ogni iterazione.
Per spingere i giocatori a pagare anche quest’anno il costo del biglietto, gli sviluppatori sono andati a scomodare la Formula 2, costruendo quasi una sorta di trama che si dipana attraverso la carriera del nostro nuovo pilota. I risultati sono piuttosto validi, vi anticipiamo che ci hanno convinti. Ciò che dobbiamo capire è se valga o meno la pena di acquistare questa nuova versione, qualora fossimo già in possesso dell’edizione 2018.
F1 2019 – Recensione
Data di uscita: 28/08/2019
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PC, PS4, Xbox One
Lingua: Italiano (doppiaggio e sottotitoli)
Prezzo di lancio: €69.99
Sponsor: in offerta su Amazon
Senza sorprendere nessuno, la modalità Carriera è il vero cuore pulsante di questo titolo. E’ così ormai da anni, e non c’è motivo di cambiare. Costruire un personaggio, definirlo esteticamente, e lanciarlo verso un processo di miglioramento costante, sperando alla fine di diventare campioni del mondo, sa regalare un gran senso di soddisfazione. Molto diverso rispetto a mettersi alla guida della migliore monoposto del momento e scendere in pista.
Per la prima volta nella serie potremo assistere il nostro personaggio anche in Formula 2 (edizione 2018), prima di passare alla categoria più gettonata.
Formula 2 e storia
Come avevamo anticipato, in questo frangente avremo a che fare con qualche accenno di trama, trovandoci a competere in particolare con un rivale che fa da acerrimo avversario e, in qualche modo, anche contro il nostro compagno di squadra. Sfortunatamente, in modalità Carriera non è presente l’intero campionato di Formula 2, ma solo 3 specifici eventi. Scenderemo in pista in tre particolari scenari, e dovremo prendere delle decisioni in merito al nostro compagno di scuderia, recuperare posizioni in seguito a una collisione e via dicendo. Tali situazioni permettono di tratteggiare i caratteri del nostro compagno di squadra e dell’antagonista, che in realtà sembrano essere usciti fuori dal più banale dei teen movie che possa venirvi in mente.
Parliamo di un gioco di guida, quindi non ha molto senso lamentarsi della caratterizzazione psicologica dei piloti. Diciamo solo che si poteva fare qualcosina in più, se l’obiettivo era incrementare il livello di immedesimazione.
F1 2019 – Video recensione
Le vetture di Formula 2 sono senza dubbio la novità più riuscita di questo F1 2019. Sono più lente rispetto alle Formula 1, hanno caratteristiche fisiche e meccaniche che le rendono più nervose alla guida, in particolare per quanto riguarda la tenuta in curva. Guidare queste monoposto è in assoluto più semplice rispetto alle vetture di Formula 1 e offre un piacevole cambio registico, una sorta di variazione sul tema che abbiamo apprezzato. La F2 può far comodo in particolare a chi ha poca esperienza con questa serie, dato che permette di imparare più facilmente quanto spingere in curva e in frenata, preparandosi all’esperienza della Formula 1.
F1 2019: dalla Formula 2 alla Formula 1
Una volta completati i tre eventi diventeremo automaticamente campioni del mondo e passeremo in Formula 1, dove tutto appare invece pressoché identico al passato. Non che questo sia necessariamente un male: Codemasters ha affinato negli anni la struttura di contorno e la coreografia di questo franchise, ed anche F1 2019 ci offre una sfilza di elementi che condiscono deliziosamente l’esperienza del giocatore. Ci sono contatti con la Stampa, attraverso interviste a risposta multipla che determineranno il nostro carattere e i nostri rapporti con i giornalisti e la scuderia. Potremo leggere con regolarità delle email virtuali che faranno il punto della situazione sulla nostra carriera.
Codemasters si è ovviamente preoccupata di realizzare riprese e inquadrature molto televisive, che amplificano la spettacolarità della competizione; non mancano poi le classiche celebrazioni a fine partita, pit stop, meccanici e paddock. Tutto molto curato, coinvolgente.
Purtroppo ci sono anche degli elementi che stonano parecchio, a partire da modelli facciali che sembrano vecchi di una generazione e qualche accenno di tearing non proprio gradevole.
Ultima chicca di questo capitolo: i risultati di gara di ciascun pilota vengono registrati dal gioco, e utilizzati per stabilirne l’andamento nel mondiale. Se un pilota accumulasse troppi fallimenti è possibile che venga licenziato in tronco, quindi la scuderia si ritroverà a dover assumere qualcun altro. Questa è una novità assoluta per il franchise, richiesta a gran voce dai giocatori. Aggiunge un tocco di realismo in più, e garantisce una certa varietà di situazioni durante il mondiale. I nostri avversari potrebbero infatti cambiare inaspettatamente, con conseguenze interessanti sulle performance delle diverse scuderie.
F1 2019: un modello di guida affinato e divertente
Il gioco vanta un modello di guida che è frutto di un continuo lavoro di affinamento svolto nel corso degli anni. Rientra tranquillamente nella categoria dei “simcade“, ovvero quei videogame che, pur offrendo alcuni elementi vagamente realistici, rimangono comunque molto permissivi nei confronti del giocatore. L’obiettivo primario è infatti divertire, non tanto offrire un modello fisico realistico o un feeling di guida paragonabile ad Assetto Corsa. Chi cerca un prodotto effettivamente simulativo non si rivolgerà certamente a F1 2019, ma punterà ad altri prodotti. Per chiarire, è un gioco più vicino a Gran Turismo, che non a Forza Motorsport o a Project Cars.
E’ possibile naturalmente intervenire su più parametri per incrementare o diminuire gli aiuti alla guida. Si va dalle tipiche frecce colorate sull’asfalto che ci indicano dove e quando frenare, ma c’è anche il controllo della trazione, frenata assistita, ABS e più livelli di danno in caso di collisione. In realtà proprio i danni sono uno degli elementi meno convincenti di questo franchise, soffrendo molto dello stile poco simulativo della produzione. Urtare un’altra vettura in frenata e colpirla col nostro alettone non stravolge le prestazioni della nostra vettura, come in realtà dovrebbe. Da questo punto di vista siamo davvero molto lontani dal reale.
Molto soddisfacente la guida delle monoposto dei tempi andati, che si comportano in maniera molto diversa rispetto alle auto moderne. Giocare senza la trazione assistita si rivela particolarmente piacevole per chi voglia sentire i cavalli sotto il pad, dosando con attenzione la pressione sul grilletto destro. Il fascino dei gloriosi tempi che furono!
F1 2019: un’intelligenza artificiale non troppo sveglia
Non ho notato particolari affinamenti all’intelligenza artificiale dei piloti rispetto allo scorso anno. I comportamenti degli avversari sono accettabili, nel senso che ci danno battaglia e competono tra di loro per guadagnare posizioni. Non sono però troppo consapevoli della nostra presenza, e causano situazioni in cui diventa fisiologico “appoggiarsi”, specialmente in curva. Certo, se inchiodassero per farci passare sarebbe a sua volta poco realistico, ma mi piacerebbe che Codemasters continuasse lavorare sulla IA, ancora ampiamente migliorabile.
Va inoltre segnalato che gli avversari tendono a commettere pochissimi errori. Nei test effettuati non ho mai visto un fuoripista in grande stile, salti sul cordolo o impatti di un certo livello. Il massimo a cui ho assistito è stato qualche blocco delle gomme in frenata, mentre tallonavo l’altro pilota cercando lo spazio per il sorpasso. E’ stato piuttosto gratificante, lascia intendere che l’NPC stesse spingendo la vettura al massimo e frenando al limite.
Come al solito è possibile regolare l’abilità dei piloti e la loro aggressività alla guida attraverso una barra che va da 0 a 100. E’ molto meglio dei soliti livelli preimpostati, e permette di creare una sfida adatta a chiunque. Si permette inoltre di migliorare le proprie abilità in maniera progressiva, incrementando lentamente la difficoltà attraverso piccoli step. Molto soddisfacente.
F1 2019: tecnologia
Purtroppo gli sviluppatori non sono riusciti a utilizzare una scansione laser per la creazione dei tracciati. Questo significa che il grado di precisione è nettamente inferiore rispetto ai giochi che ne fanno uso, come ad esempio iRacing. I circuiti sono comunque molto belli da vedere, offrono un ottimo colpo d’occhio e sono assolutamente riconoscibili. Mancano tuttavia alcuni dettagli, ed altri sono stati aggiunti in maniera del tutto arbitraria.
In teoria F1 2019 dovrebbe girare a 60 fotogrammi al secondo. In realtà nei nostri test (PS4) la stabilità è risultata parecchio altalenante. Se possedete un PC da gaming vi consigliamo di optare per la versione Windows. E’ sempre una buona regola in un videogame del genere, che con un framerate più elevato guadagna tantissimo anche in giocabilità.
Delusione per i doppiaggi, che a volte sembrano addirittura amatoriali. La recitazione non convince né durante i commenti, né nelle scenette animate della modalità Carriera. Probabilmente le interviste con la stampa sono l’unica parte riuscita decentemente, per il resto preferisco di gran lunga le voci in lingua inglese.
Consigliato
In definitiva F1 2019 è un ottimo gioco di corse, che non vuole portare all’estremo né l’elemento simulativo né quello arcade. Alla fine riesce a trovare un buon bilanciamento, e offre un modello di guida che si conferma eccellente. Sa adeguarsi bene sia a chi è alle prime armi che ai giocatori più navigati, grazie a opzioni che offrono una certa scalabilità. La presenza della Formula 2 è inoltre un ottimo trampolino di lancio per gli utenti con meno esperienza, e garantisce una curva di apprendimento decisamente morbida.
Lo consigliamo a tutti gli amanti di questo sport, le novità introdotte quest’anno giustificano l’acquisto, specialmente se siete curiosi di approfondire sul mondo della Formula 2.
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