E’ inevitabile. A un certo punto della vita arriva il momento in cui ti rendi conto di essere un mostro, una persona spregevole, crudele e disgustosa. Presto o tardi è una cosa che capita a tutti i videogiocatori del mondo. E’ la nostra natura corrotta che esce fuori, con prepotenza, mentre la parte più sensibile del nostro animo ci fa capire che siamo esseri umani orribili. E se da soli non foste capaci di rendervi conto di quanto siete brutti dentro, per fortuna c’è Matt Bilbey, il signore che ride a minchia nella foto qui sotto.
Bilbey lavora per Electronic Arts in qualità di EVP, che sta per Vice Presidente Esecutivo per le Strategie di Crescita. Non sappiamo cosa significhi, ma sicuramente è una posizione importante.
Matt ha da poco rilasciato un’intervista molto toccante, in cui ci parla della sua sensibilità e delle sofferenze di Electronic Arts, un team fatto di giocatori, persone appassionate interessate a fare la felicità dei giocatori, un’azienda che fa sempre del proprio meglio, ma che oggi è, ancora, terribilmente spiazzata.
Perché, dice Bilbo, “dopo 25 anni in Electronic Arts è ancora difficile accettare la percezione esterna, secondo cui noi saremmo solo un gruppetto di cattivoni. Amiamo sviluppare e giocare videogame. Sfortunatamente però, quando commettiamo degli errori, il mondo se ne accorge subito a causa delle nostre dimensioni e popolarità.”
Ha ragione, signori, dobbiamo riconoscerlo. E’ francamente assurdo che continuiamo a considerare Electronic Arts alla stregua delle peggiori compagnie di videogame del mondo. Perché ci accaniamo così tanto? Stiamo veramente perdendo di vista la componente umana, l’impegno, la dedizione e il rispetto che questi signori nutrono nei confronti dei consumatori? Stiamo esagerando, e questo video si propone di spezzare una lancia in favore di un publisher che negli anni ha saputo divertirci tantissimo.
Electronic Arts, una storia di successi
Non dimentichiamo infatti che Electronic Arts ci ha regalato capolavori come Anthem, Mass Effect Andromeda, Dungeon Keeper Mobile, The Sims Social, Star Wars Battlefront edizione 2015, Need for Speed edizione 2015 e tanti, tanti altri.
Certo, ha anche finanziato sviluppatori orribili, tipo Visceral Games, che ha prodotto videogame orribili come la serie di Dead Space. Fortunatamente però il publisher è stato lungimirante, e ha ben pensato di tutelare i consumatori chiudendo lo studio di sviluppo e cancellando un franchise che, con la sua mediocrità, rischiava di turbare le nostre menti innocenti.
Electronic Arts ha sempre avuto molto a cuore il mercato dei videogame, tanto da andarsene alla ricerca degli sviluppatori più pericolosi e terribili del mondo per acquistarli e infine smantellarli, in modo da creare un ecosistema che fosse più sicuro per i consumatori. Vi ricordate Bullfrog, Origin, Maxis, Westwood? Creatori di titoli controversi come Ultima, Wing Commander, SimCity, Dungeon Keeper e tanti altri. Prodotti che, come tutti sanno, contenevano messaggi subliminali che incitavano al satanismo e all’odio razziale, prodotti che oggi non esistono più perché EA ci ha salvati.
Ecco, a tal proposito penso sia corretto parlare di EA come una specie di salvatore. Forse il parallelo con Gesù Cristo potrebbe suonare avventato, ma vi invito comunque a prenderlo in considerazione.
EA Originals mostra una Electronic Arts magnanima
Ma torniamo al povero Bilbo, che abbiamo lasciato solo troppo a lungo. Nell’intervista parla anche del programma EA Originals, che ha portato alla nascita di Unravel, Fe e Sea of Solitude. Il funzionamento del programma è semplice: uno sviluppatore esterno propone le proprie idee e mostra una bozza del progetto. Se Electronic Arts ritiene che possa funzionare lo finanzia e si occupa del marketing del gioco, commercializzandolo infine su Origin. Il 100% degli introiti va allo sviluppatore, salvo una piccola parte che coprirà le spese sostenute da EA.
Josef Fares (sviluppatore di A Way Out) ne ha parlato molto bene, in quanto il publisher non impone alcuna limitazione al team di sviluppo.
Nella sua intervista, Bilbo ci spiega che EA Originals è la dimostrazione che Electronic Arts ama i videogiochi, al punto da diventare una filantropa. Non guadagnano nulla, potrebbero non finanziare nessuno ma decidono comunque di farlo. Sono fantastici, ed è giusto proporli per un Nobel.
Alcune persone sostengono che il programma EA Originals sia nato però per finalità pubblicitarie. La folle ipotesi è che i giochi finanziati diventino a tutti gli effetti delle esclusive Origin, prodotte a basso costo e basate su idee di altri. Certo, c’è il rischio che vendano meno di quanto sono costate, ma con le possibilità di marketing di Electronic Arts e i bassi costi di sviluppo è poco realistico.
Alla fine comunque poco male, gli EA Originals sono i videogame più interessanti del catalogo moderno del publisher, non importa perché lo facciano. Ciò infastidisce i malpensanti è il fatto che EA si spacci per misericorda salvatrice del mercato. Questo – ripeto – è comunque il parere delle malelingue. Lungi da noi avere un’opinione del genere, le parole di Bilbo ci hanno toccato nel profondo e intendiamo sostenerlo nella sua campagna di sensibilizzazione.
Electronic Arts e le dilaganti surprise mechanics
E per il discorso videogame di oggi è tutto, passiamo alla cronaca.
Il giudice ha deliberato oggi in favore di Vito Tumminello per la causa di divorzio dalla celebre Elena Cacato. E’ stato stabilito che il marito non si possa parlare effettivamente di tradimento, ma di rilocazione spontanea di pene.
Comunichiamo inoltre che l’assassino del signor Tuzzolino è stato assolto. Il giudice ha stabilito che non è stato un omicidio con una sega a motore, ma un’operazione chirurgica amatoriale.
Non era omicidio. Era un funerale a sorpresa.
Non è pirateria. E’ uno sconto a sorpresa.
Non sono camere a gas. Sono docce a sorpresa.
Non era pedofilia. Era in accesso anticipato.
Grazie per l’attenzione.