Già all’uscita del primo capitolo di Dragon Quest Builders, molti videogiocatori avevano apprezzato questo nuovo modo di giocare la saga. L’idea di accostare un sandbox con un mondo a cubetti, le affascinanti e coinvolgenti storie dei Dragon Quest e i disegni del maestro Akira Toriyama, hanno prodotto un cocktail dal sapore squisito, certamente non per tutti, ma comunque di ottima qualità.
Senza indugiare oltre analizziamo Dragon Quest Builders 2, seguito che surclassa il capitolo precedente.
Dragon Quest Builders 2 – Recensione
Data di uscita: 12/07/2019
Versione recensita: PS4
Disponibile su: PS4, Switch
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €59.99
Sponsor: in offerta su Amazon
L’incipit narrativo è molto più aperto a diramazioni della trama rispetto al precedente episodio. Il giocatore impersonerà sempre un costruttore, fatto prigioniero in una nave di mostri. In suo soccorso giunge una tempesta che, pur rivelandosi disastrosa, gli permetterà di ritrovasi naufrago ma vivo su un’isola, che farà da futura dimora, nostra e di tutti gli alleati che incontreremo.
Incontreremo altri due naufraghi: Lulu, che si offrirà di occuparsi dell’isola in assenza del costruttore, e Malroth, fedele compagno d’arme. Quest’ultimo non ricorda chi sia stato in passato, ma attraverso una voce fuori campo verrà svelata la sua identità solo al giocatore: si tratta del Signore della Distruzione, una natura che gli impedisce di cimentarsi nella costruzione come faranno il protagonista e gli alleati, inserendo una sorta di dramma psicologico più interessante di quanto ci si potesse aspettare.
L’obiettivo del costruttore sarà rendere il più possibile florida l’isola del risveglio, incrementandone la popolazione. La trama di Dragon Quest Builders 2 è quindi sì piacevole, eppure, come nel precedente capitolo, lo sviluppatore non ha dato molta importanza alla narrativa, tanto che si riscontra una certa banalità.
Anche l’originalità di molte idee è discutibile, con una certa tendenza a riciclare da un altro brand molto famoso di Square Enix. In breve, basterà sostituire i nomi del Costruttore, Malroth e Lulù con Sora, Riku e Kairi, cambiare l’Isola del Risveglio con le Isole del Destino, modificare un po’ lo stile grafico… e il gioco è fatto.
Dragon Quest Builders 2 – Trailer di lancio
Anche il video introduttivo ha moltissimi richiami alla saga di Kingdom Hearts, alle volte talmente evidenti da far gridare al plagio, ma essendo la casa produttrice la stessa, non si avvistano denunce all’orizzonte. Tutte queste somiglianze fanno storcere il naso e un po’ spezzano l’atmosfera che il titolo si era impegnato a ricostruire, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine e si accetta la trama per quello che è, ovvero una semplice storia d’avventura… Almeno fino alle battute finali, dove i toni si fanno epici raggiungendo ottimi livelli qualitativi.
Proprio come la saga ha sempre fatto, anche questo Dragon Quest Builders 2 si presta a più interpretazioni, che permetteranno a tanti videogiocatori di apprezzare ogni aspetto della trama. Molte battute dei personaggi velano significati più profondi di quanto potrebbe apparire. Magari un occhio un po’ più vissuto sarà capace di cogliere una maggiore sostanza, mentre un bambino si limiterà a sorridere per una battuta.
Messa da parte la trama, le nuove meccaniche di Dragon Quest Builders 2 sono quelle che hanno fatto esultare tutti i fan del capitolo precedente. Lo sviluppatore è stato attento alle critiche sul primo capitolo. Esempio: per raccogliere alcuni oggetti, nel precedente episodio dovevamo prima distruggerli col martello. Qui è invece stato inserito un nuovo strumento che consentirà di raccogliere gli oggetti così come sono, mentre se si volessero recuperare le componenti potremo sempre passare alle martellate. A prima vista una sciocchezza poco importante, ma chi ha giocato al primo episodio apprezzerà, è segno che Square Enix è ancora incline ad ascoltare i consigli della community.
Altro cambiamento interessante riguarda le armi e gli strumenti da costruttore. E’ stato rimosso infatti il limite dell’usura, e possono ora essere utilizzati fino al ritrovamento o alla costruzione di un arnese migliore.
Lo stesso sistema di combattimento è stato migliorato, non quanto ci si aspettava, ma è qualcosa. Alcune armi uniche godono di un move set diverso rispetto a quello delle armi comuni, pur essendo identico per tutte le armi speciali. L’aggiunta di Malroth come compagno in battaglia ravviva inoltre il fuoco dei combattimenti. Avere Malroth in squadra farà sperare al videogiocatore di trovare armi o schemi di costruzione per il Signore della Distruzione piuttosto che per il protagonista.
Anteprima | Prodotto | Prezzo | |
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Un’altra prova che il feedback del pubblico sia stato ascoltato, è l’implementazione della componente online. In Dragon Quest Builders 2 possiamo costruire su diverse isole in compagnia di amici e giocatori casuali online, rendendo più veloce e stimolante l’edificazione di strutture complesse. È stata anche inserita la modalità Foto, insieme alla possibilità di pubblicare i propri scatti in un hub online, così da mostrare al mondo la grandezza delle proprie strutture e consentire agli altri giocatori di prendere ispirazione dalle nostre creazioni.
Il sistema di costruzione è pressoché identico a quello del primo capitolo, d’altronde era l’unica meccanica che non aveva bisogno di alcun miglioramento. Sono stati aggiunti alcuni strumenti che rendono più veloce la costruzione di grandi strutture, quale la cazzuola per posizionare una decina di blocchi contemporaneamente in una posizione specifica o per sostituire blocchi con altri di diverso materiale.
Non è tanto il sistema di costruzione ad essere stato migliorato, quanto il concetto che lo avvolge. Nel primo capitolo il costruttore doveva prodigarsi per creare strutture, stanze e così via… Qui invece potremo praticamente “giocare a fare Dio”. Per esempio, se servisse un albero in una specifica posizione potremo piantarlo e aspettare che cresca… Ma perché farlo quando è possibile costruirlo a partire dalle radici? Se ci fosse bisogno di irrigare un campo basterebbe costruire un pozzo e chiedere agli agricoltori di occuparsene… Ma perché farlo quando si può creare dal nulla un fiume che farà tutto il lavoro? Insomma, il concetto di costruzione è stato elevato all’ennesima potenza, rendendo l’esperienza di gioco molto più piacevole e soddisfacente.
Anche gli spostamenti da un punto all’altro della mappa sono stati semplificati: adesso potremo teletrasportarci presso specifici checkpoint che bisognerà raggiungere. Anche spostarsi senza utilizzare il teleport sarà comunque molto più agevole, grazie all’introduzione del deltaplano, che permetterà di coprire distanze considerevoli in volo.
Il comparto artistico invece rimane eccellente nel suo stile. I disegni di Akira Toriyama sono una gioia per gli occhi a qualsiasi età, soprattutto se accompagnati dalla colonna sonora dell’ormai leggendaria compositrice Koichi Sugiyama.
Consigliato
Dragon Quest Builders 2 deve necessariamente essere acquistato da tutti coloro che hanno apprezzato il primo capitolo. I miglioramenti apportati hanno contribuito a mantenere florida l’anima tipica dei Dragon Quest. Certo, le somiglianze con Kingdom Hearts fanno rabbrividire tanto sono evidenti, ma una volta apprezzata la qualità del gioco ci si rende conto che è un dettaglio sul quale è possibile chiudere un occhio.
Questo videogame è tuttavia sconsigliato ai giocatori che cerchino un’esperienza disimpegnata. Parliamo infatti di un prodotto che tiene alto lo stendardo della longevità dei JRPG classici, richiedendo almeno 60 ore per essere portato a termine. Con un comparto artistico talmente meraviglioso e un sistema di gioco così curato, Dragon Quest Builders 2 sembrerà addirittura troppo breve.
Anteprima | Prodotto | Prezzo | |
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Pregi | Difetti |
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