I Rinnegati, ovvero Forsaken, è il nuovo maxi DLC di Destiny 2. E Destiny 2 è la promessa infranta di Bungie, il gioco che doveva rimediare agli errori commessi col primo capitolo, e che alla fine ha scazzato esattamente allo stesso modo. Non sono bastate le due espansioni rilasciate nei primi mesi, era necessario qualcosa di massiccio, qualcosa di profondo. Esattamente come per Il Re dei Corrotti, Forsaken riesce nella difficile impresa di ridare vita a un prodotto dato per spacciato. Il problema è che tutto ciò avviene a un anno di distanza dal lancio del gioco base. E un anno di delusioni ha fatto incazzare tanta, tanta gente.
Solo una precisazione: in questa recensione ci concentreremo sul DLC. Destiny 2 ha ricevuto e continuerà a ricevere numerose patch correttive, che non hanno però a che vedere con l’espansione in maniera diretta. Non analizzeremo in maniera approfondita tali cambiamenti in questa sede.
Destiny 2: I Rinnegati – Recensione
Data di uscita: 28/08/2018
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, PS4, XBO
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €39.99
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Come già ampiamente spoilerato dalla stessa Bungie, I Rinnegati porta Destiny 2 verso atmosfere più cupe. Cayde, da sempre principale elemento comico all’interno del franchise, è stato eliminato. La nuova storia ci porta nelle regioni dell’Atollo che avevamo già conosciuto nel primo Destiny. Tra queste c’è la Prigione degli Anziani, dove erano stati rinchiusi i Rinnegati del titolo. Tecnicamente appartengono alla razza dei Caduti, ma sono piuttosto diversi sia nell’aspetto che nei comportamenti. Per quanto non si tratti di una nuova specie aliena, le novità introdotte da Bungie in termini di design e di meccaniche sono comunque più che soddisfacenti.
Quindi, cattivoni se ne vanno in giro un po’ ovunque a combinare un casino, Cayde cerca di sistemare le cose ma viene massacrato. A noi il compito di vendicare l’amico e rimettere a posto le cose. Inizieremo dando la caccia ai Baroni, boss Rinnegati nascosti nella Riva Contorta. E’ una delle due nuove zone di questa espansione, caratterizzata da tinte molto scure, allineate con i toni della nuova sceneggiatura.
La trama è gradevole, si dipinge un cattivone finale pesantemente disturbato a livello psichico. La sua visione distorta della realtà sa affascinare, è con ogni probabilità il miglior antagonista visto in Destiny 2. Questo non è necessariamente un pregio, considerato che i precedenti cattivi mancavano totalmente di mordente. E’ però un passo nella giusta direzione, possiamo dirci soddisfatti in assoluto.
Destiny 2: Forsaken – Video Recensione
Prima che lo chiediate, sì, potrete utilizzare l’astore per muovervi, le dimensioni della mappa sono decisamente generose.
Nella Riva Contorta ci sono taglie da attivare da un nuovo NPC, le classiche pattuglie, casse e materiali da collezionare e un nuovo tipo di Evento Pubblico, che in tutta onestà non mi ha affascinato più di tanto. Aggiunge un minimo di diversità alle solite formule, ma non è nulla di trascendentale né particolarmente ispirato.
La Città Sognante
Dopo aver sconfitto il boss finale de I Rinnegati avremo accesso a La Città Sognante, l’area endgame dove passeremo la maggior parte del nostro tempo. E’ stilisticamente notevole, una delle aree più belle viste in Destiny 2, e probabilmente nell’intero franchise.
Bungie è riuscita finalmente a creare una zona dove l’esplorazione ha un senso, riempiendola di segreti d’ogni tipo. Ci sono casse nascoste, luoghi d’interesse che si spostano ogni settimana, piattaforme visibili a tempo e solo sotto determinati status, puzzle in stile platform, portali, luoghi non segnalati sulla mappa e altro ancora.
Ho il piacere di comunicarvi che, probabilmente, non ho ancora visto tutto ciò che Forsaken ha da offrire. Lo sviluppatore ha infatti deciso di gestire La Città Sognante in maniera piuttosto innovativa. Mi spiego meglio.
Bungie ha progettato la Città in maniera tale da farla evolvere o modificare ogni settimana. Abbiamo ad esempio già visto un’invasione da parte dei Corrotti, con variazioni estetiche in alcune zone e l’introduzione di avversari diversi. Con ogni probabilità lo sviluppatore desidera ampliare il concetto del gaming as a service, sfruttando un’impalcatura che permetta modifiche rapide di settimana in settimana. Va da sé che una soluzione del genere, se ben sfruttata, dovrebbe essere in grado di tenere alto l’interesse dei giocatori.
“Bungie ha progettato la Città in maniera tale da farla evolvere o modificare ogni settimana“
A supportare tutto dovranno esserci ovviamente loot interessanti, meccaniche fresche e combattimenti che sappiano stimolare. In termini di scontri con i nuovi avversari possiamo dirci abbastanza soddisfatti, per il momento. Tra i Rinnegati c’è chi attacca esclusivamente nel corpo a corpo, ci sono cecchini, gente che si fa saltare in aria tipo talebani, gigantoni con tanti punti vita e altro ancora. I prigionieri hanno a disposizione nuove armi, tra cui delle trappole che possono venire piantate nel terreno. Ne esistono di tre tipi: una emette fiammate che ruotano infliggendo danni, un’altra attrae a sé i giocatori e gli impedisce di muoversi, l’ultima dà uno scudo ad area ai nemici rendendoli invincibili.
Ci sono poi una serie di boss unici, tra cui gli stessi Baroni, un paio dei quali sono davvero divertenti da combattere. Bungie ha dimostrato un notevole estro nel design di questi avversari, è chiaro che gli sviluppatori si siano impegnati parecchio per offrire qualcosa che avesse un certo spessore. Parliamo pur sempre di un first person shooter, l’innovazione in questo campo è pressoché ferma ormai da anni, se escludiamo i videogiochi più ibridi sulla falsariga di Bioshock o Metroid Prime.
Sfortunatamente, Forsaken continua a soffrire di due dei più gravi difetti di questo franchise. Mi riferisco ovviamente a una perenne modalità orda negli scontri con i boss e all’intelligenza artificiale.
Il primo punto è ormai un cancro tipico di gran parte delle produzioni moderne, specie MMORPG e giochi online. Per incrementare in maniera artificiale la difficoltà dei combattimenti, gli sviluppatori riempiono di add e avversari “fodder” i combattimenti con i boss. E’ una soluzione che non appoggiamo, che sa molto di “cheap”, una maniera rapida per ovviare a una mancanza di creatività.
Primo piano di un Razziatore de I Rinnegati nella Città Sognante
Riguardo l’intelligenza artificiale il discorso è già noto. Bungie è combattuta tra la necessità di stimolare i giocatori hardcore e al tempo stesso non spaventare i casual. I Rinnegati si comportano come tutti gli altri nemici di Destiny 2. La classe di appartenenza determina lo spettro di azioni possibili. Parliamo in assoluto di routine mai troppo brillanti, i nemici non riescono a sviluppare tattiche di alcun tipo. C’è anche da dire che i Rinnegati attaccano spesso in massa, in particolare in alcuni dei nuovi eventi endgame della Città Sognante. Una sorta di versione estremizzata del problema della modalità orda di cui abbiamo appena parlato.
Fondamentalmente ci manca il tempo in cui i marine di Half Life ci accerchiavano sfruttando le coperture e ci lanciavano una granata per farci venire allo scoperto. Altri tempi, altri giochi, e soprattutto altri giocatori.
Il Pozzo Cieco e le sue problematiche
A onor del vero, le modifiche apportate al gameplay non sono tantissime, ma quello che c’è è convincente. Nella Città Sognante potremo partecipare a due nuovi eventi endgame, vincolati dalla disponibilità di determinati oggetti. Uno ci porta in un piano del reale ascendente, dove dovremo affrontare sfide che dovrebbero cambiare a cadenza settimanale. Ne abbiamo provate due dal lancio fino ad oggi, la seconda meno convincente della prima. Sembra che sarà necessaria ancora qualche rifinitura per far funzionare ogni cosa al meglio e, come già detto, occorrerà proporre contenuti creativi e interessanti.
La seconda attività è decisamente più interessante, si chiama Pozzo Cieco. E’ un evento su più livelli di difficoltà, necessario tra l’altro a sbloccare le nuove Super implementate con l’espansione. Immaginatelo come un mix tra la vecchia Prigione degli Anziani e Protocollo d’Intensificazione del DLC Warmind. Insieme ad altri Guardiani dovremo difendere diverse postazioni dall’assalto dei nemici. Le aree in cui potremo muoverci liberamente sono delimitate da una sorta di bolla d’energia che ci protegge dall’atmosfera tossica all’esterno. Se la nostra difesa andrà a buon fine fronteggeremo un boss, protetto da una particolare aura che lo rende invulnerabile. Per rimuoverne lo scudo dovremo uccidere dei particolari avversari per ottenere uno status temporaneo che ci permetterà di infliggere danni. Tutte le classi riescono ad essere utili, ma è il titano solare a rivelarsi più utile per disintegrare lo scudo. Sarebbe forse opportuno lavorare un minimo sul bilanciamento.
Non sono tutte rose e fiori
Purtroppo il Pozzo Cieco soffre dello stesso problema che aveva afflitto Protocollo d’Intensificazione: non c’è gente. Destiny 2 ha delle instance basate su numeri particolarmente bassi, e questo è un grosso limite. Capiterà spessissimo di volervi dedicare all’attività e di non poterlo fare per mancanza di altri giocatori. Anche nel caso in cui andaste con degli amici, sareste limitati ancora una volta dal numero. In Destiny 2 si può scendere in pattuglia con un massimo di tre Guardiani, che evidentemente non bastano per i tier più elevati. Questo significa che anche volendo utilizzare gli strumenti di ricerca messi a disposizione da Bungie non potremo andare con un gruppo completo da 6 o 9 giocatori.
La Città Sognante è la destinazione endgame di Destiny 2 I Rinnegati
C’è da considerare inoltre un ulteriore limite: in Destiny 2 il massimo di giocatori per instance è 9, ma non se quei 9 giocatori sono in solitaria. Se infatti ciascuno giocasse da solo potrebbero esserci al massimo 3 giocatori in una singola instance. In pratica Bungie riserva gli spazi a chi è già in pattuglia, quindi se scendete da soli su un pianeta state effettivamente impiegando 3 slot, due dei quali sono solo potenziali.
L’unico caso in cui si potrebbero riempire i 9 slot – partendo dal gameplay in solo – è se quei 3 giocatori aggiungessero al proprio party altri 2 compagni.
Il problema era già evidente con Protocollo d’Intensificazione e non è stato mai risolto. Era evidente con la Forgia dell’Arconte nel primo capitolo, e non è mai stato risolto. Ed era evidente anche con la Corte di Orix, sempre nel primo episodio, e anche in quel caso non si fece nulla per andare incontro ai giocatori.
Sembra fare tutto parte di precise e incomprensibili scelte di game design, le stesse che ci impediscono il matchmaking per un Cala la Notte o per un Raid. Basterebbe implementare un semplice matchmaking dedicato alle attività in pattuglia, si semplificherebbe la vita a tantissimi giocatori. Perfino Monster Hunter World, con le sue strutture antiquate, ci dà la possibilità di scegliere la instance all’inizio della partita, in modo da giocare con chi ha interessi affini ai nostri. Misteri di Bungie, abbiamo rinunciato a capire parecchio tempo fa.
Progressione e armamentario
A parte alcuni punti oscuri, il lavoro svolto su Forsaken è comunque molto intelligente. Le aree, le missioni, le taglie e i contenuti addizionali vengono aggiunti con una ritmica che lascia pienamente soddisfatti. Il ritorno di alcune feature del passato garantisce una longevità di tutto rispetto per ciò che Destiny 2 è nel presente. Come forse saprete sono infatti tornati sia i random roll che le missioni del giorno.
I primi consentono di ottenere armi leggendarie con caratteristiche casuali, che possono essere più o meno buone, in base al nostro stile di gioco. Questo significa che spesso e volentieri andremo alla ricerca di armi con i roll “perfetti” per i nostri gusti. Questo elemento di casualità significa grinding, ma significa anche più soddisfazione quando riusciremo a ottenere l’equipaggiamento dei nostri sogni.
Anche le missioni del giorno sono una buona notizia, e ci permetteranno di mettere le mani su equipaggiamento di livello elevato con regolarità. La corsa verso il 600 sarà quindi più costante rispetto al passato, quando concentravamo tutto in un rush nei primi due o tre giorni dopo il reset settimanale.
L’arco è stato aggiunto nel gioco col DLC I Rinnegati, ed è estremamente funzionale
Incrementare il nostro livello di potere è sicuramente importante per partecipare alle attività più impegnative, ma gli obiettivi finali saranno altri. Destiny 2 I Rinnegati ha aggiunto una serie di armi ed equipaggiamenti che spezzano profondamente col passato.
Buona parte dei nuovi oggetti ha caratteristiche straordinarie, come già avevamo visto nei trailer pre-lancio. Non parlo solo delle Esotiche, ma anche di parecchi equipaggiamenti Leggendari. Ci sono ancora vecchie armi che riescono ad essere molto competitive, come la Bobina di Wardcliff, Scarlatta, Cannone a Trazione e l’ovvio Simulatore Dormiente. I nuovi armamentari sono però nettamente migliori rispetto ai precedenti, specie appunto nella fascia dei Leggendari. Si è creata insomma una buona diversificazione, i giocatori hanno la possibilità di sperimentare con armi praticamente diverse ma tecnicamente simili.
Un esempio: in PvP amavo utilizzare Lancia Gravitazionale per la distanza e Buon Diavolo per il ravvicinato. Oggi uso Fiducia, cannone portatile con ottimi roll e con cui mi trovo meglio che con Buon Diavolo. Lancia Gravitazionale viene sostituita da altri fucili da ricognizione, al momento sto sperimentando con quello dello Stendardo di Ferro.
Tra le novità in termini di armi c’è anche l’arco, nuovo strumento decisamente riuscito, in particolare per il PvE. In PvP si viene un po’ limitati dal tempo di carica della freccia, che però non è concettualmente troppo diverso da un fucile a fusione. Nel crogiolo non lo usano in molti, ma chi lo usa tende a farvi il culo a strisce.
In PvE si dimostra invece un’arma eccellente, essendo dotata di un danno molto elevato e di una precisione notevole. E’ in particolare indicato per i boss che è possibile affrontare dalla distanza. L’arco dà in generale un feeling molto piacevole, è una gradita aggiunta nel roster delle armi di Destiny 2. Adesso aspettiamo il ritorno delle mitragliatrici.
Con I Rinnegati Bungie ha profondamente rinnovato lo stile grafico delle armature
Parlando invece di armature siamo felici di constatare che Bungie abbia cambiato del tutto registro stilistico. Uno degli elementi che meno mi avevano convinto in Destiny 2 era in effetti il design degli equipaggiamenti. Questi mi sono sempre sembrati fin troppo scialbi e privi di personalità rispetto a quelli visti nel primo capitolo. Non parlo di luci, lucine e lucette, ma di forme, decorazioni e colori.
Con I Rinnegati Bungie aggiusta decisamente il tiro, e propone uno stile che ha personalità da vendere. I nuovi indumenti sono più complessi che in passato, i modelli poligonali e le texture dimostrano che la creatività del team c’è ancora tutta. Un bel lavoro.
Interessante notare come anche le armature Esotiche garantiscano delle abilità che in alcuni casi annichiliscono quelle viste in passato. Purtroppo questo si è tradotto anche in qualche problema di bilanciamento, specie per quelle skill che, usate in congiunzione con le Super o con le abilità di classe, danno dei vantaggi fin troppo evidenti nel Crogiolo.
Lo stregone può ad esempio diventare semi immortale utilizzando la nuova Super e associando la classica pozza per la rigenerazione, mentre il cacciatore può vedere oltre le pareti restando accovacciato. Alcuni indumenti potenziano tali abilità, in maniera a mio parere eccessiva.
Per il resto le nuove Super e le nuove sotto-classi sono un piacere da utilizzare, garantiscono ulteriore versatilità e strategia. Alcune Super sono senza dubbio cattivissime in PvP, ma in assoluto il bilanciamento è accettabile, e non dubito che ci saranno ulteriori rifiniture nelle prossime settimane.
Micro transazioni ed Everversum
L’Everversum sta ancora lì, e sembra non volersi schiodare. La situazione è comunque molto più tollerabile di quanto non fosse in passato. Le modifiche apportate non sono direttamente correlate a I Rinnegati, ma fanno parte di un piano di ristrutturazione che Bungie aveva annunciato già da tempo.
Sappiate soltanto che i loot box ci sono ancora, ma Destiny 2 dà adesso la possibilità di farmare Polvere Luminosa, la valuta necessaria ad acquistare i contenuti cosmetici venduti dal negozio. Basterà completare delle taglie, non diverse da quelle attivabili dagli altri NPC.
Unico problema è il fatto che non tutti i cosmetici saranno vendibili in un dato momento, dunque bisognerà controllare il negozio almeno una volta a settimana per cercare di recuperare l’articolo che ci interessa.
Non è esattamente il massimo, continua ad essere assurdo avere micro transazioni in un gioco premium. E’ però altrettanto vero che la situazione è migliorata rispetto a quanto non fosse in passato. Continuo a storcere il naso, ma non mi sento più incazzato come un animale.
Niente Spettri morti, ma ci sono i grimori
Dopo circa 4 anni dal lancio del franchise, Bungie è finalmente riuscita a inserire la lore all’interno del gioco. Con Destiny 2 I Rinnegati vediamo infatti un aggiornamento nei menu di gioco. Al raggiungimento di certi obiettivi sbloccheremo dei contenuti da leggere legati alla trama, ai personaggi e alla storia dell’universo di Destiny. Questa è senza mezzi termini una manna dal cielo per tantissimi giocatori.
Nel primo Destiny avevamo qualcosa di vagamente simile sotto forma di Grimori. Bisognava sbloccarli ingame, ma per visualizzarne i contenuti era necessario fare riferimento al sito di Bungie. Era decisamente scomodo, per non dire insensato.
Con Destiny 2 potremo finalmente approfondire la lore mentre giochiamo, magari mentre aspettiamo che un nostro amico venga online, o mentre stiamo in matchmaking. E’ una maniera intelligente di ammazzare i tempi morti, scoprendo intanto dettagli interessanti sulla storia.
Bungie ha anche implementato nel gioco i Trionfi, cosa fatta anche col primo capitolo verso la fine del suo ciclo vitale. Sono concettualmente simili agli Achievement/Trofei, non hanno una reale utilità. I giocatori più hardcore vorranno probabilmente completare tutte le sfide, ma tutti gli altri avrebbero bisogno di una qualche ricompensa messa lì a mo’ di carota, anche solo cosmetica.
Raid
Non posso ancora esprimermi in maniera approfondita sul Raid, dato che con i miei gruppi non lo abbiamo ancora completato. Ho preso visione di una sola vittoria in live, ed ho avuto modo di affrontare e sconfiggere alcuni dei boss.
Anche in questo caso i combattimenti sono caratterizzati da due difetti che ho sempre trovato parecchio fastidiosi. Il primo è l’ampia presenza di minion di cui abbiamo già discusso. Il secondo è il gating per 6 giocatori.
Nella maggior parte dei propri raid, Bungie implementa dei sistemi che impediscono a gruppi meno numerosi di cimentarsi nella sfida. Anche in questo caso sono necessarie 6 persone, non tanto per un discorso di difficoltà, quanto piuttosto per i limiti imposti dal design. Con meno di sei giocatori non si va avanti, e questo è davvero un peccato.
La possibilità di affrontare i boss a prescindere dal numero è a mio parere sacrosanta. Esistono giocatori particolarmente bravi, che si divertono con il Cala la Notte in modalità Eroica e che sono costantemente alla ricerca di sfide impegnative. Limitare l’offerta ai gruppi da sei è sbagliato, è un modo di eliminare delle sfide che i giocatori più capaci potrebbero voler accogliere.
Certo, per trovare quei sei giocatori si può sempre utilizzare un clan o l’app di Destiny 2, ma ci si sente fin troppo costretti.
Il raid de I Rinnegati si trova nella Città Sognante
Per il resto il design del raid è esteticamente gradevole, solido. Così come nell’ultimo Raid Lair sono però rimasto un po’ perplesso a causa di alcune meccaniche. Ancora una volta mi è sembrato che Bungie si stesse complicando fin troppo la vita con i boss. Ogni scontro ha dei gimmick che possono essere interessanti, ma a volte sembra che l’azienda abbia voluto rendere le cose più complesse solo per il gusto di farlo.
Il combattimento contro Orix, nel primo Destiny, aveva una certa complessità. Ma era anche lo scontro finale all’interno del raid ed era un boss molto significativo per la storia. Gli altri combattimenti non erano altrettanto complicati da seguire, permettevano un minimo di elasticità. Discorso simile nella Volta di Vetro, il primo raid del gioco, che contava su un design degli scontri assolutamente sensato.
In I Rinnegati si torna invece allo stile di Destiny 2, che a mio parere resta inferiore rispetto a quello del primo capitolo. Aggiungere meccaniche all’interno del combattimento e inserire più cose da fare non significa per forza che lo scontro diventa più divertente.
Bungie ha comunque confermato che meccaniche e contenuti potrebbero modificarsi nel corso delle settimane, insieme alla Città Sognante. Staremo a vedere in che direzione.
Azzardo
Gambit – in italiano Azzardo – è con ogni probabilità la parte migliore di questo DLC. E’ una nuova modalità ibrida PvP PvE di cui si è parlato a lungo.
Si gioca in 4 contro 4, all’interno di arene che saranno invase da ondate di avversari. I nemici uccisi lasceranno cadere dei triangoli di luce, che dovremo raccogliere e depositare in un accumulatore posto al centro della mappa. Una volta che avremo depositato 75 particelle di luce faremo apparire un Primordiale, un boss particolarmente coriaceo. Vince la prima squadra che abbatte il Primordiale.
Ci sono altre variabili da tenere in considerazione. Potremo portare con noi un massimo di 15 particelle per volta, dunque dovremo effettuare più viaggi per arrivare a 75. Depositando 5, 10 o 15 particelle tutte insieme, faremo apparire nel campo degli avversari un mostro corrotto, dal potere proporzionale al numero di particelle depositate. Mentre l’alieno è sul campo, gli avversari non potranno depositare particelle a loro volta.
C’è inoltre la possibilità di invadere il campo avversario, attraverso un portale che si attiva dopo aver soddisfatto certi requisiti. In questo caso avremo 30 secondi per fare più danni possibili alla squadra nemica.
Gambit richiede lucidità mentale, rapidità e gioco di squadra. Ho visto fallire team particolarmente abili nel PvE perché venivano puntualmente massacrati in PvP, o perché non riuscivano a uccidere nelle invasioni. Allo stesso modo, ho visto fallire team esperti in PvP perché non gestivano bene il deposito delle particelle, sprecandone una quantità vergognosa o dimenticandosi di consegnarle al momento giusto.
Azzardo è una divertentissima modalità che ibrida cooperativa e competitiva
In Gambit i vantaggi di livello sono abilitati, dunque sarà opportuno andare con equipaggiamento abbastanza potente. Purtroppo al momento ci sono un po’ di squilibri, causati in primis dalla difficoltà del matchmaking.
Se infatti nel Crogiolo è sufficiente contare il numero di uccisioni medie di un giocatore, in questa nuova modalità ci sono tante altre variabili. Un giocatore potrebbe essere bravo solo in PvE o solo in PvP, un altro potrebbe non seguire logiche efficienti nella consegna delle particelle, un altro potrebbe lanciarsi in PvP attraversando il portale pur senza essere particolarmente abile.
Riuscire ad elaborare un algoritmo che tenga conto di tutto sarebbe pressoché impossibile, e in effetti l’attuale matchmaking lascia parecchio a desiderare. Le squadre vengono assemblate senza criteri sensati, capita che un Primordiale venga evocato mentre gli avversari hanno consegnato solo una ventina di particelle. Serve qualche rifinitura.
Resta comunque il fatto che Gambit è molto divertente e per tanti versi innovativo. Riesce a coniugare bene il multiplayer competitivo con quello cooperativo, la longevità è straordinaria.
Bungie ha implementato al momento solo 5 arene, una delle quali è stata sbloccata quando il raid è stato vinto per la prima volta. Cinque mappe non sono tantissime, ma sono tutte ben diversificate e progettate bene. Non dubitiamo che lo sviluppatore ne implementerà di nuove nel corso dei prossimi mesi, questa nuova attività ha già affascinato tantissimi giocatori.
La questione prezzi
Per poter giocare a Destiny 2: I Rinnegati avrete bisogno del gioco base e delle prime due espansioni. Se avete già tutto pronto potrete acquistare il nuovo DLC a 40 euro in versione liscia, o a 70 euro se volete anche il nuovo Season Pass, che includerà le prossime tre espansioni.
Se invece non aveste mai acquistato Destiny 2 dovrete spendere 70 euro per acquistare il bundle composto da I Rinnegati più gioco base più prime due espansioni. In questo caso dovreste comprare i futuri DLC a parte (15 euro ciascuno), o tramite il nuovo Season Pass (30 euro).
Consigliato
Destiny 2: I Rinnegati è riuscito nella difficile impresa di recuperare una situazione disastrosa. A un anno di distanza dal lancio, Destiny 2 è ciò che avrebbe dovuto essere al day one. Si è ripetuta quindi la stessa storia vista con il primo capitolo, quando Il Re dei Corrotti riuscì a dare spessore e nuova vita al gioco originale.
Se da una parte ci fa piacere che Destiny 2 sia diventato un prodotto di valore, dall’altra non possiamo che restare sconvolti di fronte alla direzione dei lavori in Bungie. E’ imbarazzante dover aspettare un anno intero per avere il gioco che era stato promesso. Ed è ancora più imbarazzante che lo sviluppatore sia caduto esattamente negli stessi errori del passato.
Detto questo, oggi l’acquisto di Destiny 2 è molto più sensato di quanto non fosse un anno fa. Grazie a I Rinnegati e al continuo lavoro di miglioramento, il gioco è adesso divertente, longevo e dotato di spessore.
I random roll del PvE, la continua evoluzione della Città Sognante e la nuova modalità Azzardo hanno incrementato a dismisura il nostro interesse. Proprio Azzardo è, con ogni probabilità, una delle cose migliori che abbiamo visto negli ultimi anni nel campo dei first person shooter.
Bungie deve continuare a lavorare su alcuni punti cardine, su tutti l’implementazione del matchmaking per alcune attività endgame e il gating imposto nei raid. Sulla seconda nutriamo poche speranze, ma il matchmaking per Cala la Notte, Raid e Pozzo Cieco è assolutamente fattibile.
Preview | Product | Price | |
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Adesso aspettiamo di completare il raid in prima persona e di dare un’occhiata alle nuove mappe del Crogiolo, che saranno implementate nelle prossime settimane. Non mancheremo di analizzare tutto a fondo e di darvi i nostri pareri.
Per il momento comunque, I Rinnegati riesce a convincere pienamente, a dispetto delle mancanze. Da comprare.
Pregi | Difetti |
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