Creatures of Ava – Recensione | Un pianeta da salvare

Creatures of Ava è un nuovo titolo indipendente pubblicato dalla attenta 11 bit Studios e sviluppato da Inverge Studios. Potremmo farlo rientrare nel genere degli adventure in terza persona, dove l’ambientazione stessa diventa pilastro portante dell’intera esperienza. Il gioco ci è piaciuto, e se desiderate un’esperienza piuttosto rilassata ma anche immersiva e coinvolgente vi consigliamo di continuare con la lettura.
Creatures of Ava è disponibile su Game Pass fin dal giorno del lancio, il gioco è anche su Steam, ed è pienamente compatibile con Steam Deck. Andiamo a vedere se merita i 24,99€ chiesti dal publisher per l’acquisto.

Nel gioco vestiamo i panni di Vic, una ragazza impegnata a proteggere il pianeta Ava e le diverse forme di vita che lo abitano. La nostra missione sarà quindi salvare la flora, la fauna, ma anche le comunità indigene del pianeta. Il nemico è in questo caso una terribile pandemia che sta portando il pianeta a inaridirsi e la terra a morire. Con un presupposto del genere è chiaro che il vero protagonista del gioco è proprio il pianeta, con i suoi cinque biomi distinti che garantiscono varietà sia in termini visivi che anche meccanici.

In Creatures of Ava inizieremo la nostra avventura nelle praterie, dove la nostra navetta andrà a schiantarsi senza troppi complimenti. Ed è proprio qui che, nelle prime battute, incontreremo le creature del luogo e inizieremo a comprendere il funzionamento di un ecosistema che per certi aspetti potrebbe ricordare l’Avatar di James Cameron. Anche qui infatti tutte le forme di vita sono collegate da una forza vitale, una sorta di energia spirituale che è vicina alla cultura giapponese e in particolare alla religione shintoista. La nostra protagonista si troverà ad accettare questa realtà, nonostante sia per molti aspetti incomprensibile alla nostra natura.

Inizieremo quindi la nostra missione di salvataggio, combattendo un’infezione che sta trasformando gli animali locali in creature aggressive e letali. L’arma a nostra disposizione sarà una sorta di bacchetta – una reliquia di un’antica civiltà – in grado di curare la pandemia, purificando le forme di vita che sono entrate a contatto con essa. Di fondamentale importanza sarà creare un legame con gli animali del pianeta, a cui potremo avvicinarci grazie a particolari melodie che ci consentiranno di calmarli e guadagnarne la fiducia. A quel punto potremo utilizzare le abilità degli animali stessi per risolvere i puzzle ambientali in cui verremo messi alla prova. Così facendo potremo affrontare la corruzione del mondo di gioco, liberando al tempo stesso nuovi passaggi che incrementeranno le nostre possibilità di esplorazione dell’ambiente.

Creatures of Ava non prevede un sistema di combattimento diretto. Essenzialmente Vic desidera salvare le creature del pianeta, quindi non ci sono dei veri e propri scontri. Immaginiamo un gioco di Pokemon dove abbiamo tutte le interazioni con le creature, salvo metterle una contro l’altra: le calmiamo, suoniamo per loro, e le portiamo dalla nostra parte.

Oltre alla storia principale possiamo dedicarci ad un buon numero di missioni secondarie, basate soprattutto sul recupero di oggetti. Le classiche fetch quest insomma, che non danno davvero molto in termini meccanici o di coinvolgimento, ma che stanno lì per i completisti e per espandere un po’ l’offerta di base. Più gradevole è il sistema di crafting con cui ottenere oggetti curativi o per ottenere potenziamenti temporanei. Non manca inoltre un buon albero delle abilità che contribuisce a rendere l’esplorazione ancora più interessante di quanto già non sia.

Consigliato

Creatures of Ava è un adventure ispirato e originale, incentrato sull’esplorazione, che non vuole stressare i suoi giocatori ma gratificarli con la bellezza delle ambientazioni e il fascino del mondo di gioco. È insomma, un’avventura distesa, che si distingue per la mancanza di combattimenti e che farà felici gli amanti dei videogame di esplorazione.


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