Close to the sun recensione

Close to the Sun – Recensione | Vicini al Sole sì, ma lontani dalla paura

Fa sempre piacere scoprire come gli italiani siano, in fondo, validi e capaci al pari di americani e giapponesi nello sviluppo dei videogiochi. E’ quasi il caso di Storm In a Teacup, casa sviluppatrice del Bel Paese che con Close to the Sun fornisce una coinvolgente atmosfera, seppur in modo limitato. Il titolo è disponibile da subito su PC, ma arriverà in un prossimo futuro anche su Xbox One e PS4 al costo di 29.99€. Si tratta di un’avventura in prima persona a tema horror fantascientifico, che andremo adesso a scoprire nella nostra recensione.

Close to the sun recensioneClose to the Sun – Recensione

Data di uscita: 02/05/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC (previsto PS4, XB1)
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €29.99
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Partendo proprio da qui, la cosa che più incute paura è la piattaforma su cui viene rilasciato per PC, ovvero il famigerato Epic Game Store (qui il perché di questa sua “fama” nel caso ne siate all’oscuro). Scherzi a parte, Close to the Sun è in grado di intrattenere senza dedicarsi molto alla paura: sangue, mostri e qualche jumpscare suscitano infatti un senso di curiosità più che di tensione. Per rendere l’idea, è un Outlast per bambini in un mondo che sembra richiamare BioShock a gran voce anche se mancante della componente sparatutto. L’ambientazione è infatti visivamente spettacolare, e per goderne appieno potrebbe essere necessario aumentare la luminosità ad un livello più alto rispetto a quanto suggerito dalle impostazioni del gioco: ne varrà la pena.

A tal proposito, a volte una sala è talmente bella che se ne vorrebbe esplorare ogni angolino, e non è quasi mai possibile purtroppo. Il titolo è infatti progettato in modo da proporre una sola strada percorribile, impedendo con ogni mezzo l’accesso ad altre plausibili ipotizzate dall’utente. Se questo da una parte facilita enormemente il gameplay, dall’altra fa sentire talvolta il giocatore niente più che un burattino nelle mani di Storm In a Teacup: sensazione orribile, considerato che provarla costa 30 euro.

Close to the Sun – Video recensione

Il movimento in generale inoltre soddisfa al 70%, perché spesso la protagonista cammina e corre ad una velocità che sembra (spero non sia) inferiore al normale e ciò causa fastidio. Anche il salto incrementa questa frustrazione: a volte capita di vedere per terra un giornale e non potervi passare sopra né saltare appunto, ma dover fare il giro da un’altra parte. Una volta, e dico UNA VOLTA in tutto il gioco saltare si rivela utile, ma essendo praticamente un quick time event non era neanche necessario implementare tale funzione tra i normali comandi. O forse vogliono illuderci di poterci discostare dal loro game design limitato?

Spezziamo anche qualche lancia a favore del gameplay però, che si rivela arricchito di diverse sequenze di azione molto frenetiche e dove veramente bisogna pensare veloce. Dovrebbero essere talvolta più longeve forse, ma riescono ad essere coinvolgenti anche grazie ad una musica di sottofondo terribilmente incalzante. Sulla colonna sonora infatti non ho proprio nulla da ridire: splendidamente realizzata e azzeccata in ogni momento, è forse l’unico elemento che talvolta riesce a fornire una sensazione da horror.

Gli enigmi poi non sono troppo impegnativi e, sebbene ciò possa dar fastidio a chi cerca una vera sfida, rende anche Close to the Sun un titolo accessibile a chiunque. Vi è persino un sistema di collezionabili, semplice ma efficace, che fa da base per la scoperta della (esigua) lore del gioco e solo a tale scopo serve possederli. I caricamenti infine sono più che accettabili, soprattutto considerato che di rallentamenti non si vede neanche l’ombra (e possiedo una GTX 1050 contro una 1060 consigliata).

Close to the sun recensione

Close to the Sun vanta un’ambientazione davvero ispirata e realizzata molto bene

La trama purtroppo è un tasto molto dolente, anzi direi quasi un pulsante di autodistruzione. Questa vede una giovane giornalista, Rose Archer, intrufolarsi su una gigantesca nave (la Helios) per rispondere ad una richiesta d’aiuto da parte della sorella Ada, scienziata impiegata a bordo. Ben presto si scopre però che non sono i soliti mostri marini ad aver causato i problemi, ma le stesse ricerche svolte, atte a distorcere e controllare il tempo: incredibile come qualcosa sia andato storto, eh?! Vorrei dirvi poi che le cose non vanno come previsto, ma invece vanno proprio così per cui tutto ciò che vi sembrerà essere più probabile come scelta narrativa probabilmente avverrà.

A proposito, vi sono numerosi riferimenti alla mitologia greca ed anche il nome della nave fa compagnia in questa scelta: è plausibile pensare che si riferisca ad Icaro ed alla sua vicenda. Come questi infatti aveva volato troppo vicino al sole (close to the Sun appunto) ed aveva finito per bruciarsi le ali, così gli scienziati si erano inoltrati in aree di studio al di sopra della portata umana comportando ovvie conseguenze.

Il problema è che nonostante ci siano 10 capitoli (più il prologo) a disposizione, per un totale di circa 4 ore di gioco, gli sviluppatori non sono riusciti ad instaurare un filo narrativo che sia esaustivo o comunque privo di colpi di scena prevedibili. Non dico che non sia interessante ma lascia troppo in sospeso, probabilmente (anzi senza ombra di dubbio) in attesa di un Close to the Sun 2 che recuperi e completi tali lacune. Il punto è che è giusto e piacevole lasciare uno spunto per un sequel, ma è una presa in giro fare un primo capitolo interamente di introduzione al secondo.

close to the sun recensione

Close to the Sun ha purtroppo una trama molto prevedibile

Spostando l’attenzione sui personaggi, la caratterizzazione ha qualche falla poiché non riesce a far provare affezione verso di loro ma solo qualcosa leggermente sopra l’indifferenza. Forse curiosità, anche qui. Paradossalmente (e ricordando che si tratta sempre di un parere) i mostri del tempo sono la cosa a cui sono stato più legato perché sono stati realizzati magistralmente. Il concept è semplice, ricorda il disegno di un uomo che farebbe un qualsiasi bambino, ma i colori e le sensazioni di inferiorità/impotenza che suscitano lasciano veramente senza parole. Anche la loro concezione, ovvero quella di “anticorpi del sistema biologico che è il tempo” (sconquassato dagli scienziati), non è la più gettonata sicuramente. Anzi mi sarei aspettato che venissero definiti come semplici anomalie o paradossi temporali, ed invece hanno fornito una spiegazione tutto sommato intelligente ed apprezzabile.

Accettabile


Volendo concludere, Close to the Sun è un gioco che fa della grafica e dell’ambientazione i suoi cavalli di battaglia. Trama e gameplay, salvo alcuni momenti o trovate, non soddisfano appieno l’utente e danno una sensazione di lieve incompiutezza. In parole povere, è come se ci si chiedesse “ahhh, ma perché questo?” ogni qualvolta vi siano risvolti ovvi o frustrazioni dovute al sistema dei comandi. Considerato il prezzo però bisogna riconoscere che gli sviluppatori sono stati onesti, ed è piuttosto proporzionato al quantitativo di lavoro richiesto per produrre il titolo. Forse solo un 5 euro sopra il giusto, ma del resto noi gamers siamo abituati a fregature ben peggiori, non credete?

Consigliato infine? La scelta è ardua, e credo che la risposta sia no. Accettabile sicuramente, anzi anche qualcosa in più perché è un titolo che veramente è Close to the Greatness (vicino alla grandezza). Tuttavia è lì, e può solo ammirarla, sperando di centrarla in pieno in un probabile secondo capitolo. Nel frattempo, fossi in voi, mi terrei lontano da sperimentazioni sul continuum temporale…

Pregi Difetti
  • Visivamente meraviglioso (da godere a luminosità alta).
  • Colonna sonora impeccabile.
  • Sequenze di azione coinvolgenti.
  • Difficoltà più che accessibile.
  • Trama scontata e quasi inesistente.
  • Gameplay per alcuni versi frustrante.
  • Scarsi elementi horror.

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