Che i Frozenbyte, gli autori di Trine, volessero dedicarsi allo sviluppo di un titolo in 3D lo avevamo già intuito da tempo.
L’annuncio di Shadwen, stealth game decisamente ambizioso, ha confermato il nostro sentore e grazie alla versione demo pre-alpha fornitaci dagli sviluppatori abbiamo potuto verificare in prima persona le potenzialità del progetto di cui si prospetta il rilascio nel corso del prossimo anno.
Shadwen si prefigura l’obiettivo di riportare lo stealth al di fuori dei binari action sui quali si è spostato di recente, prendendo spunto in gran parte dalle pietre miliari del genere come Thief per proporre un’esperienza purista fino al midollo che punisce con la massima pena ogni approccio non furtivo e ragionato.
Per concretizzare tale intento gli sviluppatori hanno conferito alla protagonista, una giovane assassina, la facoltà di manipolare il flusso del tempo, che scorre normalmente mentre ci si muove ma s’interrompe all’assenza di input da parte del giocatore; attraverso la pressione di due tasti, invece, sarà possibile sia lasciar fluire il tempo mentre si rimane immobili sia riavvolgerlo per cancellare eventuali azioni avventate ed evitare di essere scoperti dai nemici.
Da stabilire se il rewind sarà circoscritto a cooldown o simili affinché se ne eviti l’abuso, che semplificherebbe eccessivamente il gameplay vanificando in parte la tensione tipica delle fasi furtive.
Oltre alle doti soprannaturali, comunque, avremo a disposizione anche un rampino, molto simile a quello di Zoya in Trine, da utilizzare per interagire con il notevole numero di oggetti in legno presenti negli scenari e muoverli a distanza dopo averli agganciati.
Questa meccanica non è da sottovalutare in quanto fornisce all’utente un modo piuttosto veloce ed intuitivo di creare coperture a seconda del bisogno, oltre che diversivi talvolta letali se si decide, ad esempio, di far cadere pile di pesanti casse lignee addosso alle guardie di pattuglia.
L’IA di costoro può contare su una discreta rilevazione audiovisiva con ancora molto margine di miglioramento che siamo sicuri migliorerà di gran lunga durante le fasi di sviluppo successive e per adesso i pattern di movimento sembrano abbastanza lineari, elementi che ci hanno consentito di giungere al termine della demo in scioltezza dopo pochi minuti.
Di sicuro sgattaiolare silenziosamente dietro le guardie ignare per assassinarle e poi nasconderne i corpi non si è affatto rivelata un’impresa titanica ma siamo rimasti alquanto soddisfatti dal feeling dei comandi e dalle promesse incoraggianti scaturite dal sistema di gioco.
Rimane qualche perplessità sull’interazione con gli ambienti, limitata al solo spostamento di alcuni oggetti, e sull’equipaggiamento offensivo dell’alter ego, provvisto soltanto di pugnale e privo di alternative ranged.
Gli interessanti scorci dai toni medievaleggianti osservati nell’unica ambientazione disponibile al momento, infine, lasciano ben sperare riguardo alla qualità artistica finale del prodotto (d’altronde si parla di Frozenbyte) nonché tecnica, con animazioni, shader, illuminazione e filtering già di buon livello, il tutto coronato da una fluidità eccellente.
Ci sono buone probabilità che, con le dovute limature, Shadwen arrivi a scuotere -se non addirittura a rivitalizzare- il genere stealth come si augurano gli sviluppatori, convinti di poter invertire la deriva action attraverso aggiunte davvero interessanti indirizzate senza dubbio ad un pubblico di puristi, non di certo agli Ezio Auditore della domenica.
Tenete d’occhio il titolo, dunque, perché potrebbe trattarsi di una delle rivelazioni del 2016 nel panorama indie.