Animal Crossing è un franchise particolarmente indicato per un utilizzo su dispositivi mobile. Pocket Camp introduce una serie di cambiamenti alla formula di base, costruendosi su una struttura ancora più casual e puntando al pubblico di massa.
Mi ha divertito, il design è come sempre ottimo, le vocine degli animali strappano qualche sorriso, può innescarsi un meccanismo di quasi-dipendenza. E’ uno di quei giochi a cui puoi dedicarti anche per pochi minuti riuscendo comunque a concludere qualcosa.
E’ ovvio però che un titolo mobile free to play non possa contare sullo stesso grado di profondità dei capitoli tradizionali sviluppati in precedenza.
Animal Crossing Pocket Camp
Anche questo episodio della serie rientra nella categoria dei casual game.
Stavolta il nostro personaggio deciderà di andarsene in campeggio. In realtà l’ambientazione è molto simile a quella di tutti gli Animal Crossing visti fino ad oggi, solo che in questo caso avremo delle micro aree separate le une dalle altre. Se i capitoli precedenti prevedevano una grande (si fa per dire) area da esplorare liberamente, Pocket Camp preferisce costringere a caricamenti frequenti per spostarsi fra le poche zone disponibili.
C’è l’area adibita alle costruzioni del nostro campo, quattro zone dove incontrare NPC e giocatori casuali, due luoghi in cui fare acquisti e uno ad accesso ristretto. A conti fatti le dimensioni delle località esplorabili sono ridotte, c’è poco da camminare.
Animal Crossing Pocket Camp, Nintendo Direct
Ciascuna delle aree offre risorse specifiche che potremo raccogliere e offrire ai personaggi non giocanti qualora ne facessero richiesta. Sono tutti oggetti già visti negli episodi precedenti, ma in questo caso la varietà è ridotta davvero all’osso. Potremo ancora imbatterci in oggetti rari, ma in questo caso non avremo un museo in cui poterli esporre o cercare di completare una nostra collezione. Proprio il museo è infatti l’elemento del passato di cui ho sentito maggiormente la mancanza. Potremo comunque far sfoggio delle nostre conquiste più rare attraverso un sistema di bazaar che ben si sposa con le meccaniche multiplayer introdotte nel gioco. Certo, non è la stessa cosa, manca un senso di progressione, quando otterremo un oggetto raro non ci sentiremo più vicini al completamento del gioco.
Parlando di bazaar, questo è un importante elemento nell’economia di gioco. Gli oggetti che raccoglieremo andando in giro per Pocket Camp saranno infatti disponibili in base a regole diverse. Se pesci e insetti hanno un qualche tipo di repop costante, i frutti richiedono tre ore di tempo reale prima di crescere nuovamente sugli alberi.
Se un NPC richiedesse un oggetto non in nostro possesso sarà quindi opportuno rivolgerci ai bazaar. Potremo esaminare sia quelli degli amici sia quelli degli utenti che incontreremo nelle nostre camminate. E’ molto comodo.
In Animal Crossing Pocket Camp svilupperemo un livello di affinità con ciascun NPC. Questi ci richiederanno di procurargli specifici oggetti, che saremo ovviamente liberi di ottenere in qualsiasi modo. Esaudendo i loro desideri verremo ricompensati con materiali da costruzione non reperibili direttamente nelle nostre esplorazioni. Potremo utilizzarli per far realizzare mobili, elementi d’arredo o per espandere e abbellire il nostro campo. Naturalmente sarà necessario anche del denaro, o “stelline” se preferite.
Pocket Camp ci fa vivere l’ebbrezza di un campeggio. Al telefono.
Essendo un free to play, Pocket Camp prevede un sistema di micro transazioni, che in questo caso ci permette di acquistare degli oggetti chiamati Biglietti Foglia. La buona notizia è che non sono assolutamente necessari per procedere nel gioco, il bilanciamento è buono.
Se volessimo costruire qualcosa ma non avessimo disponibili tutti gli oggetti necessari, il gioco ci proporrà di utilizzare un numero di Biglietti Foglia proporzionali agli ingredienti mancanti.
Anche dopo parecchie ore non ho mai sentito una reale necessità di utilizzare tali biglietti. Alcuni oggetti vengono ottenuti con un ritmo più lento rispetto ad altri, ma in linea di massima non è un’esperienza frustrante.
A parte la mancanza di un museo che permetta di avere un miglior senso di progressione, la mancanza più grave di Animal Crossing Pocket Camp è di natura tecnica.
Il gioco è pieno zeppo di interruzioni causate dai tempi di caricamento. Moltissime azioni comportano infatti l’attesa di tempi di download e upload che spezzano il ritmo e tolgono qualità all’esperienza.
Cambiare area richiede pazienza, così come modificare l’arredamento, aprire un bazaar, commissionare un mobile, aprire un menu, leggere le missioni del giorno, controllare la lista amici, utilizzare oggetti speciali e altro ancora. Tutte queste attività hanno bisogno di download e upload con i server del gioco.
A peggiorare le cose non c’è modo di velocizzare i dialoghi con i personaggi né di saltare le scenette animate. In pratica saremo costretti a numerosi tempi morti, c’è un senso di frammentarietà.
Nulla da ridire invece sull’aspetto visivo della produzione. Lo stile grafico è sempre piacevolissimo, molto particolare e se vogliamo infantile. Contribuisce a creare un clima rilassato, Animal Crossing Pocket Camp vuole essere un momento di svago all’interno della giornata.
Ottimo anche l’accompagnamento sonoro, per nulla invadente, sereno, sempre puntuale come da tradizione per questo franchise.
Animal Crossing Pocket Camp supporta il sanguinario commercio delle farfalle
Animal Crossing Pocket Camp è un titolo mobile con buone fondamenta. Saprà rilassare tutti quei giocatori alla ricerca di un prodotto casual e che non richieda un reale impegno.
Sfortunatamente l’esperienza non è fluida come potrebbe essere. L’assurda quantità di interruzioni per i caricamenti spezza il ritmo del gioco, costringendo tra l’altro a disporre di una connessione costante e consumando più energia. Bisogna cercare di ottimizzare ulteriormente il net code ed espandere i contenuti per tirar fuori il potenziale di un prodotto che ha comunque delle indiscutibili qualità, non ultima l’ottimo bilanciamento.
Se siete dei fan di questo franchise vi invito a provare Pocket Camp, offre un bel po’ di novità rispetto alla vecchia formula, potrà intrattenervi piacevolmente se non avete troppe aspettative.