Theres no Socks è un videogame indirizzato a non giocatori e non giocatrici, o anche persone più avanti con l’età alla ricerca di un’esperienza molto casual. Rientra nella categoria dei cosiddetti Hidden Object Game, ovvero quei titoli dove dovremo trovare una serie di oggetti nascosti all’interno dell’ambientazione. Abbia fatto provare il gioco ad una donna sulla settantina, poco avvezza al gaming e ai PC in generale. Vediamo come se l’è cavata in questa recensione.
There’s no Socks è disponibile su PC Windows tramite Steam. Può essere scaricato gratuitamente, ed è previsto un contenuto aggiuntivo con 5 livelli extra al prezzo di 3 euro.
“Osservare, trovare indizi ed identificare oggetti è un’attività che mi è sempre piaciuta, e così accetto di cimentarmi in questa produzione. Io in verità ho poca dimestichezza col PC, cosa da tenere in considerazione in questa analisi.
Come il nome lascia intendere, in There’s no Socks dovremo andare alla ricerca di una serie di calzini nascosti all’interno delle ambientazioni. I disegni proposti sono complessi, e le piccolissime calze che dovremo trovare sono ben celate, tanto che a volte solo una parte di esse sarà visibile, e starà quindi a noi identificarle da pochi dettagli.
Non ho molto apprezzato il fatto che bisogna spesso muoversi attraverso l’immagine zoomata, senza la possibilità di avere una visione d’insieme della scena. Lo scrolling può avvenire in tutte e quattro le principali direzioni, incrementando la difficoltà, ma anche il senso di confusione. Dopo aver quindi fatto uno zoom potremo dedicarci alla ricerca, sfruttando elementi quali le strisce verticali dei calzini o altri disegni per identificarne le forme. A quel punto basterà un click per evidenziare il calzino stesso.
Ciascuna delle ambientazioni proposte ha un numero considerevole di oggetti da trovare, che risultano sempre ben nascosti. In questo senso è bene sottolineare che il gioco offre scene soltanto in bianco e nero. Così facendo tutto ciò che dovremo identificare saranno in effetti le sagome, e non potremo fare affidamento su eventuali colori. Se da una parte ciò incrementa il livello di difficoltà, dall’altra appare anche meno piacevole all’occhio rispetto ad altri videogame dello stesso genere e soprattutto più confusionario.
Per i miei standard non credo di poter definire There’s no Socks un gioco esattamente semplice. Nel mio caso specifico – tenendo presente la mia età e la mia mancanza di dimestichezza – sono state necessarie svariate partite e un occhio attento e riposato per identificare le forme. In più non è possibile salvare i progressi all’interno di un livello, ma è necessario completarlo in un’unica sessione.
Insomma, è stata una sfida per la mia personale pazienza. Posso dire di aver provato giochi simili e meglio realizzati. Credo che in questo caso specifico sia la scelta di optare per il bianco e nero che la necessità di operare dei continui zoom e spostamenti renda l’esperienza meno divertente di quanto potrebbe essere. Considerato comunque che i livelli di base sono offerti gratuitamente potete tranquillamente scaricare il gioco per farvi un’idea voi stessi.”