Non avrei mai immaginato che un adventure 2D potesse sposarsi così bene con le meccaniche dei twin stick shooter. Minishoot’ Adventures ha una struttura da adventure classico, sulla falsariga dei capitoli 2D di Zelda, con esplorazione, puzzle da risolvere, dungeon, passaggi segreti e tanti oggetti da trovare. Ma è soprattutto parecchio innovativo, utilizzando il sistema di combattimento tipico dei twin stick shooter e dei bullet hell, rendendo l’esperienza davvero piacevole, fresca sotto tutti i punti di vista.
Il gioco è disponibile a partire dal 2 Aprile 2024 su PC Windows tramite Steam (pienamente compatibile con Steam Deck) al prezzo di 14.99€. E’ stato sviluppato solo da due persone nel corso degli ultimi anni. Andiamo a vedere quanto vale nella nostra recensione.
Minishoot Adventures – Recensione
Minishoot Adventures non perde molto tempo con i preamboli, ed utilizza un approccio simile a quello del primissimo The Legend of Zelda. C’è giusto una scenetta animata all’inizio del gioco, e qualche breve frase per creare un minimo di lore durante l’avventura stessa. I personaggi sono macchine, robot o navicelle incapaci di usare la parola, quindi qualsiasi interazione avverrà tramite semplici suoni e movimenti da cui dovremo estrapolare un senso.
Come accennato, Minishoot’ Adventure ha la struttura tipica di un adventure con visuale dall’alto. Potremo quindi esplorare la mappa del mondo ma saremo dipendenti dalle abilità in nostro possesso per accedere alle diverse aree. È uno schema che gli sviluppatori paragonano a un metroidvania, con un’ambientazione che si aprirà ed espanderà in maniera progressiva man mano che il nostro personaggio diventerà più forte.
Nascosti all’interno di 4 diversi biomi ci sono altrettanti dungeon in cui dovremo mettere alla prova le nostre abilità. Minishoot’ Adventures non vuole essere un clone di Zelda, e per quanto ci siano molti tributi, il bilanciamento del gioco è senza dubbio diversissimo. Se infatti Zelda pone da sempre l’accento sulla qualità dei suoi enigmi, Minishoot Adventures si concentra invece sulle fasi action, che sono il vero elemento distintivo della produzione. I puzzle sono presenti, ma sono sempre piuttosto semplici, non offrono un livello di sfida elevato. Si affidano più che altro all’esplorazione degli ambienti che non alla comprensione di meccaniche complesse. Più che altro si tratterà quindi di attivare pulsanti o trovare passaggi segreti, ma incontreremo saltuariamente anche fasi più tipicamente da platform, che richiedono precisione nei controlli e velocità di esecuzione.
Proprio i controlli mi hanno lasciato pienamente soddisfatto. La navetta è molto reattiva, rapida nei cambi di direzione, tanto che lo sviluppatore ha inserito una serie di sfide a tempo che sono davvero un piacere da giocare. Queste fanno parte di tutta una serie di attività secondarie che rendono la mappa del mondo interessante, e andarsene in giro a scoprirne i segreti sarà un’attività molto gratificante. Ho impiegato circa 12 ore per completare il gioco al 100% a livello di difficoltà normale, e vi assicuro che raggiungere i titoli di coda mi ha portato una tristezza infinita. Comprerei al volo un DLC se gli sviluppatori volessero inserire nuovi contenuti, perché il map design, insieme al senso di progressione, creano un fascino a cui è davvero difficile resistere.
Il sistema di combattimento non aggiunge nulla di nuovo alla formula classica degli shooter a scorrimento, ma è comunque molto solido. Durante le nostre esplorazioni incontreremo una varietà di avversari, ciascuno dei quali avrà pattern di attacchi e di movimento unici. Dovremo quindi utilizzare lo stick analogico destro (o il mouse) per sparare in quella direzione. Gli sviluppatori ci propongono 3 diversi schemi di attacco, in base al livello di aiuto desiderato. Potremo quindi avere un sistema totalmente manuale, in cui dovremo fisicamente puntare nella direzione dell’avversario anche mentre ci muoviamo, oppure un sistema automatico che farà fuoco direttamente verso l’avversario più vicino. C’è inoltre un sistema intermedio che ci chiede solo di puntare orientativamente nella direzione dell’avversario.
Al sistema di targeting si aggiunge inoltre il livello di difficoltà generale. Questo incide sui punti vita degli avversari, ma anche sulla loro velocità di movimento e sulla velocità dei loro proiettili. Impostando sia la difficoltà al massimo che il sistema di puntamento su manuale ci ritroveremo con un gioco piuttosto impegnativo, ma assolutamente piacevole da giocare anche per i veterani di bullet hell e sparatutto a scorrimento.
Eccellenti sono i boss del gioco, con scontri che si svolgono in più fasi, ciascuna delle quali ha a sua volta degli schemi di attacco molto specifici. Durante ciascuna fase dovremo comprendere rapidamente il pattern di fuoco in puro stile bullet hell, spostando rapidamente la nostra navetta, scattando da una parte e dall’altra, seguendo le traiettorie di una moltitudine di proiettili mentre intanto cercheremo di ridurre i punti vita del nemico. I controlli reattivi, la capacità di schivare e di rallentare il tempo ci daranno una sensazione di controllo totale. Non ci ritroveremo mai a morire per colpa dei comandi, la colpa sarà solo e soltanto nostra.
Consigliato
Minishoot Adventures è una ventata di aria fresca nel panorama degli adventure, assolutamente consigliato a tutti gli amanti di The Legend of Zelda. Il sistema di combattimento da twin stick shooter funziona alla perfezione e si integra splendidamente nella struttura del gioco, offrendo un’esperienza che tende più all’azione di quanto non faccia la produzione Nintendo. C’è una certa mancanza di varietà nell’armamentario, giustificata comunque dalla longevità del prodotto, che si attesta intorno alle 11 ore. Ma per il suo prezzo, Minishoot Adventures è un acquisto obbligato se vi piacciono gli adventure, il franchise di Zelda, o se semplicemente desiderate supportare originalità e creatività nel mondo del gaming.