Il franchise di Gears of War ha ancora parecchio da dire. Meccaniche rodate possono essere affinate, idee che hanno funzionato per anni possono essere accostate a novità capaci di stuzzicare un pubblico più vasto. Gears 5 è uno dei capitoli più propositivi dell’intera serie, decide di mettersi in discussione introducendo meccaniche nuove, che spezzano con la tradizione pur senza stravolgere quanto di buono fatto dai predecessori. Ci sono ancora tutti i tratti distintivi di questa IP, ma anche tanti elementi originali, che svecchiano la formula di base con stile e sostanza, come vedremo nella nostra recensione.
Gears 5 – Recensione
Data di uscita: 10/09/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, Xbox One
Lingua: Italiano
Prezzo di lancio: €69.99
Sponsor: in offerta su Amazon
Gears 5 può essere giocato più o meno tranquillamente anche se vi siete persi Gears of War 4. Sono presenti infatti dei comodi riassunti, che ci spiegano buona parte della lore di questo franchise. Anche se non avete mai messo le mani su un capitolo di questa serie riuscirete a raccapezzarvi senza troppe difficoltà.
Detto questo, gli eventi partono dal finale dell’episodio precedente, e nel corso dell’avventura ci saranno una serie di riferimenti a fatti avvenuti nell’altro gioco. Nulla di fondamentale per seguire storia o sviluppo dei personaggi, più che altro un valore aggiunto per chi fosse un amante di vecchia data del franchise.
La storia principale ci terrà impegnati per circa una quindicina di ore, un quantitativo adeguato ad un action del genere. La vicenda è narrata in maniera intelligente, con pochi punti morti e una certa varietà di situazioni. A reggere in agevolezza la sceneggiatura c’è un cast di personaggi tratteggiati in modo approfondito. E’ chiaro che Microsoft volesse questa volta una storia capace di appassionare più del solito, e in grado di trascinare anche chi in genere preferisce dedicarsi all’azione nuda e cruda.
In Gears 5 troveremo personaggi credibili e stratificati, con delle emozioni e dei pensieri che si evolveranno nel corso dell’avventura. Proprio l’evoluzione psicologica di alcuni dei co-protagonisti è uno degli elementi più riusciti della produzione, e segna un passo avanti importante nella narrativa di questa IP.
C’è spazio per la commozione, per la tensione, la paura, la comicità spaccona che ci si può aspettare da personaggi tutti muscoli e abituati a un certo tipo di vita. Detto in parole povere, i personaggi sono credibili, molto più umani di quanto avvenga di solito nei videogame di questo tipo.
Dal punto di vista meccanico, Gears 5 attinge a piene mani dalla tradizione, ma introduce anche alcune idee che convincono. Stiamo parlando di un action nudo e crudo, con qualche leggera variazione sul tema, ma nulla che vada comunque a scardinare i canoni del genere.
Lo stile è quello dei third person shooter basati su coperture. Il level design offre quindi tantissimi elementi che possono essere sfruttati per difendersi, o per avanzare verso i nemici senza esporsi troppo ai loro attacchi. Continua purtroppo ad esserci qualche problema con le collisioni, e a volte capita che la nostra corsa venga interrotta da elementi dello scenario poco evidenti, o in apparenza non rilevanti. E’ un difetto che questo franchise si porta dietro da tanti anni, nulla di trascendentale, ma a volte spezza un po’ il ritmo dell’azione.
Gears 5 è comunque molto convincente quando si guarda la progettazione delle ambientazioni. Sono scenari che consentono una certa libertà di movimento sia a noi che ai nostri compagni, e di certo gli avversari non se ne resteranno a guardare.
Il livello di difficoltà è infatti stimolante anche per chi ha una certa esperienza con i giochi d’azione, garantendo una dose di sfida che di fatto incrementa la longevità del prodotto. Non dubitiamo che, dopo aver completato il gioco, in tantissimi vorranno lanciarsi di nuovo nella Campagna modificando la difficoltà, e mettendo alla prova la propria destrezza con il pad.
Gears 5 introduce per la prima volta una parvenza di open world, di cui francamente non si sentiva il bisogno. Ci sono, nel secondo e terzo capitolo, delle aree piuttosto estese che saremo liberi di esplorare come più ci aggrada. Purtroppo però, a conti fatti non aggiungono molto all’esperienza finale. Personalmente credo che un open world abbia motivo di esistere solo se la mappa offre dei contenuti che valga la pena scoprire e giocare.
Nel caso di Gears 5 parliamo invece di aree praticamente vuote, quasi inutili da un punto di vista ludico.
Andandocene in giro potremo partecipare ad alcune missioni secondarie non molto ispirate. Consistono nell’affrontare qualche manciata di avversari e interagire con gli NPC. Nulla di straordinario né troppo entusiasmante insomma. Unica nota positiva sono i dialoghi nel corso della missione, che permettono di approfondire un po’ sui personaggi stessi. Da un certo punto di vista ricordano God of War, quando Kratos e figlio dialogano sulla barca nell’hub centrale. E’ insomma un espediente interessante, ma che ci auguriamo possa essere sfruttato meglio nella prossima iterazione.
Altra gradita novità di Gears 5 è Jack, il drone companion che ci assisterà durante la nostra avvenuta. E’ un alleato molto utile, che darà vita a numerose scenette divertenti con i nostri alleati.
Il giocatore potrà controllare le abilità del drone, che spesso si riveleranno fondamentali per avere la meglio sui nemici. Si tratta di strumenti pensati per le situazioni di inferiorità numerica (ovvero la quasi totalità delle situazioni), capaci di ribaltare le sorti degli scontri. Potremo ad esempio creare delle barriere protettive, sparire alla vista o addirittura controllare la mente degli avversari.
Molto interessante come, in modalità cooperativa, il nostro compagno potrà utilizzare in prima persona il drone. L’esperienza è piacevole e soprattutto originale, i controlli sono diversi rispetto a quelli del personaggio umano. Si sente la necessità di lavorare in modo sinergico, aiutandosi a vicenda.
Tra l’altro, a parte le classiche modalità online, Gears 5 preveda anche il multiplayer in locale attraverso schermo condiviso, anche su PC. Non male considerati i tempi che corrono, tanto di cappello allo sviluppatore.
Il drone può essere migliorato con delle meccaniche vagamente ruolistiche. Prestando la giusta attenzione troveremo in giro per il mondo dei potenziamenti di vario genere. Questi permettono lo sblocco di abilità addizionali, che renderanno il robottino sempre più versatile. Le sue skill diverranno utili anche in fase di esplorazione, che verrà quindi incoraggiata dal sistema di progressione. Poi, per sbloccare le abilità finali, dovremo svolgere delle missioni secondarie che spezzano un po’ il ritmo del gioco. In linea di massima quindi l’offerta è più variegata di quanto non fosse nei precedenti capitoli.
Passando all’aspetto tecnico e visivo, Gears 5 fa la sua figura su PC Windows (qui il link alla pagina Steam). Il gioco è ottimizzato per schede video AMD, ed è stato provato con una nuova RX 5700 XT. Abbiamo giocato in 1080p 21:9 con tutti i dettagli al massimo, ottenendo un framerate che oscillava fra 120 e 75 FPS.
L’impatto estetico è ottimo, com’è sempre avvenuto in questo franchise. Continuano ad esserci alcuni piccoli elementi in bassa definizione, ma per la maggior del tempo bisogna solo ammirare il lavoro degli sviluppatori.
Interessante è soprattutto la gestione dei colori. C’è infatti una notevole diversificazione cromatica molto piacevole alla vista. Sembra quasi che i designer abbiano voluto sperimentare accostando quanti più colori possibile, creando ambientazioni e armature che non passano inosservate. La direzione artistica quindi è, in una parola, convincente.
Fantastici gli avversari, da quelli comuni che massacreremo a ondate, ai giganteschi boss che occuperanno tutto lo schermo e anche di più. Quale che sia il caso, l’ambiente può sempre essere distrutto in maniera credibile, quindi aspettatevi scontri con i boss dal fortissimo effetto wow. Questi titani hanno una forte presenza, danno un senso di sostanza e pesantezza, e per questo si ringraziano disegnatori, animatori e l’ottimo montaggio sonoro.
Consigliato
Gears 5 è uno dei migliori capitoli di questo franchise, un episodio capace di svecchiare alcune vecchie formule senza venir meno alla tradizione. Abbiamo accenni di open world, un piccolo influsso di progressione ruolistica, un companion da gestire per il controllo degli scontri e alcuni puzzle che non fanno mai male. A tutto questo si aggiunge l’azione al cardiopalma tipica della serie, una storia leggera ma piena di momenti memorabili e un comparto tecnico di primissimo livello.
Assolutamente consigliato per tutti gli amanti del franchise e dei giochi d’azione in generale.
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